Inceneritore, termovalorizzatore: in Piemonte non serve

A cura del Circolo Gaia di Legambiente Asti.

La direttiva 2018/851/UE, nonché gli obiettivi di raccolta differenziata, al 2025 e al 2029, per le bottiglie per bevande in plastica con capacità fino a tre litri (compresi i tappi e coperchi), introdotti dalla direttiva 2019/904/UE sulle plastiche monouso al fine di ridurne l’incidenza sull’ambiente, comporta una raccolta differenziata almeno del 75%, con la riduzione della produzione di rifiuti pro capite del 20%: entro i prossimi 10 anni le tonnellate di rifiuti in totale devono essere ridotte...

A livello nazionale nel 2023 il recupero di rifiuti da imballaggio ha raggiunto l’80,5% (dati ISPRA Consorzi Nazionali che trattano il recupero degli imballaggi).
In totale risulta una riduzione di produzione rifiuti a livello nazionale e del Piemonte.
In Piemonte nel 2022 è stata ridotta la produzione pro capite a 497 kg anno, con una riduzione di popolazione di circa 100.000 unità ogni 5 anni; è certa una ulteriore decisa riduzione di produzione di rifiuti.

La produzione di RUT totale è stata di 2.100.000 tonnellate con una raccolta differenziata del 67%. L’obbiettivo è ancora da raggiungere. I dati provinciali di RD sono: Torino 62%, Alessandria 65,5%, Asti 69,7 Biella 70,6% Cuneo 71%, Novara 81,4%, Verbania 74,5%, Vercelli 71%; si evince che l’unica provincia a raggiungere gli obbiettivi preposti è la provincia di Novara.

Il termovalorizzatore di Torino ha una capacità di trattamento massima di 490.000 tonnellate anno (dati comune di Torino), sufficiente per tutto il Piemonte, con un pretrattamento dei rifiuti immessi si può raggiungere un migliore efficienza, per esempio eliminare umidi e trattare plastica carta legno e affini non riutilizzabili. In ogni caso l’inceneritore non ha ancora raggiunto la sua massima capacità ed efficienza.

Asti e provincia: la produzione di RU 93.000 t anno 314 kg pro capite anno, la più ridotta del Piemonte, con una continua diminuzione degli abitanti.
In provincia di Asti esistono tutti gli impianti di base per il trattamento dei rifiuti riciclabili: un impianto per trattamento meccanico biologico (TMB), uno dei più efficienti impianti in Europa per il trattamento degli scarti organici e una efficiente discarica con il recupero dei gas.

Non serve un inceneritore, è necessario e importante  migliorare la raccolta differenzia e il riuso, differenziare a gli scarti dei mercati di piazza, consegnare ai vari consorzi per il riuso materiali con pochissima impurità, ottenendo così un prezzo più alto e riducendo i costi e la tariffa (TARI).
Per esempio raccogliere il vetro per colore, separare le plastiche per tipo.

Il più efficiente “termovalorizzatore” produce polveri sottili e nano polveri, acido cloridrico, ossidi di carboni, ossidi di azoto, ossidi di zolfo, acido fluoridrico, ammoniaca, mercurio, e in alcuni casi diossine. Pertanto incremento degli inquinati già gravi in tutta la provincia, incremento dei gas clima alteranti.
Non è certo una proposta ideologica, come sempre Legambiente si propone con dati e valutazioni rigorosamente scientifiche.

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