Il Ministero rifiuta transazioni nella causa contro il maestro del metodo Bimbisvegli

"Nessuna lacrima, nessuna sepoltura, per il traditore Polinice”.

Nei giorni scorsi, si è svolta presso il Tribunale del  Lavoro di Asti la seconda udienza inerente la causa intentata dal maestro Giampiero Monaca nei confronti del Ministero dell'Istruzione, avente ad oggetto l'accertamento del "mobbing" datoriale ed il risarcimento dei danni che ne sono conseguiti, alla salute, alla dignità e alla professionalità. E' noto che all'esito di una lunga vicenda, il maestro Monaca è stato licenziato per aver rifiutato il suo definitivo trasferimento presso una scuola ove non avrebbe più potuto dar corso al suo "Bimbisvegli": un atto di disobbedienza civile che il maestro si è assunto la responsabilità di mettere in atto, per coerenza, per evitare che nella sua nuova destinazione i bambini si trovassero un maestro ormai prostrato, umiliato, isolato, e anche per rispetto nei confronti  delle comunità educanti della scuola di Serravalle d'Asti (privata di fatto dell’approccio Bimbisvegli)...

Un epilogo comunque sopraggiunto dopo anni di personale esasperazione psicofisica, vissuti dal maestro Monaca come un vero e proprio "mobbing", durante i quali ha avvertito di rappresentare un soggetto da ostacolare ed isolare, per il solo fatto di aver dato corso ad una proposta educativa in cui credeva.

Il giudice ha con gran chiarezza proposto ad entrambe le parti l’eventualità di una transazione che, con un accordo conciliativo, evitasse una lunga e complessa causa per “mobbing e straining”, estremamente onerosa anche dal punto di vista economico.

Sia nella prima che nella seconda udienza, il maestro Monaca, difeso dall’avvocato Dabbene, ha voluto esprimere la propria posizione conciliante e di non litigiosità, esprimendosi favorevolmente in merito ad una transazione: “Non ho più uno stipendio, sono stato demolito da un punto di vista professionale, non sto nemmeno bene di salute, perché, per coerenza e per tutela verso i piccoli e me stesso, mi son lasciato far fuori dall’insegnamento nella scuola pubblica, in cui continuo a credere.
Una Scuola pubblica, gratuita, di eccellenza, aperta e formatrice di cittadini attivi solidali, critici e affidabili. Non son qui per fare guerra al Ministero. Sono qui a segnalare quello che mi è parso un comportamento di accanimento vessatorio, ma, ribadisco: credo nella scuola pubblica.
Per cui, si, sono dispostissimo a trovare un accordo conciliativo. Al punto che tra le proposte ho persino avanzato quella di rientrare dalla finestra. Se, come detto dalle Ispettrici  Ministeriali, "non ho la mentalità da lavoratore dipendente" (verissimo  n.d.a.), ho proposto di includere nella fatidica transazione una collaborazione, con una delle millemila branche del Ministero,come libero professionista, fornendo consulenze a tempo determinato, per contribuire a formare insegnanti  preparati per la  scuola aperta, come richiesto dalle delle Indicazioni Nazionali ministeriali e, perché no, trovare, con altri funzionari ministeriali o universitari, una veste scalabile per l’approccio Bimbisvegli, in modo da poterlo, in un futuro, rendere fruibile da altri insegnanti in altri contesti."

Ben diverso l’atteggiamento della controparte in  giudizio.
Dal Ministero chiusura totale. Nessun genere di transazione è possibile o prospettabile. “Niet!”.

Proseguirà quindi la lunga ed onerosa causa che si spera, a questo punto, vedrà riconosciuti i danni alla salute e alla professionalità causati all’insegnante ed alla persona di Giampiero Monaca.
"Sarà Dura, ringrazio infinitamente il professore ed amico Giuseppe Paschetto per aver attivato un crowdfunding per sostenermi nelle spese legali che via via dovrò sostenere e una raccolta firme su change per rompere il muro di silenzio mediatico calato sulla vicenda da quando, insieme all’intera comunità educante di Bimbisvegli a Serravalle (genitori, abitanti della frazione, comitato scientifico), abbiamo iniziato a far notare che la nostra esperienza di scuola felice funzionale e pubblica era in serio pericolo".

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