Amico Sancho

di Paolo X Viarengo.

"Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia nè utopia, ma solo giustizia". Miguel de Cervantes mette in bocca queste parole al suo Don Chisciotte, qualche secolo fa. Poco è cambiato da allora. Anche adesso qualche pazzo visionario si lancia con foga contro i mulini a vento: pazzia per molti, dovere per altri. Pazzia, perchè è inutile e controproducente combattere contro chi non si può battere. Dovere, perchè è necessario comunque farlo. Perchè se tutti diciamo che non viviamo in un mondo perfetto, possiamo comunque, ognuno nel nostro giardino, in realtà cambiarlo e renderlo un pò migliore, come diceva il fondatore del movimento degli Scout, il generale inglese Sir Robert Baden-Powell...

Se, ad esempio, ci accorgiamo che i nostri figli devono andare a scuola per imparare e non per essere valutati o etichettati, perchè non provare a cambiare? Perchè non provare a fare una scuola in cui non ci sono voti ma esperienze che fanno crescere?
Anche perchè se è compito di un insegnante insegnare e l'alunno prende quattro, la grave insufficienza è da imputare al professore e non al ragazzo.
Ma se vado da un meccanico per cambiare i freni e poi i freni dell'auto non funzionano e vado a sbattere, è colpa mia o del meccanico? E' compito del meccanico o mio quello di far funzionare i freni? E' compito del docente o dell'alunno quello di insegnare? E se un alunno è svogliato e non vuole imparare è compito del docente o dell'alunno trovare gli stimoli giusti?

Plutarco parlava di torce da accendere e non di vasi da riempire, già qualche secolo fa. Quindi una scuola senza voti e senza etichette: ma come si fa?
Si chiede ai genitori di non comprare il materiale scolastico, facendo sfoggio di firme e ricchezza per chi può permetterselo a danno di altri e facendo una raccolta fondi, su base volontaria. Chi può dà e chi non può non dà. Il materiale è condiviso e tutti i bambini possono usufruirne.

Ma questo non si può fare, e il maestro Giampiero Monaca è andato davanti alla commissione disciplinare proprio per questo motivo. Si possono fare liste di materiali da far acquistare ai genitori, ma non prendere soldi: con che mezzi vengano acquistati i materiali richiesti dai singoli genitori deve restare il segreto di pulcinella nascosto tra i meandri delle scartoffie.

Il maestro Monaca ha comunque dimostrato di aver speso 5.600 euro a fronte di dazioni in denaro per 3.000 ed ha evitato il licenziamento in tronco, subendo però due giorni di sospensione in virtù del mistero di cui sopra.
Pienamente assolto, invece, dall'accusa di aver comprato beni scolastici con la propria Partita Iva, di cui ha usufruito e sta usufruendo il quinto circolo astigiano: gli alunni, il circolo e la scuola ne hanno avuto vantaggi. Il maestro no. Ora deve solo sgomberare la scuola di Serravalle d'Asti, dove per quindici anni ha portato avanti il progetto Bimbisvegli, dai mobili di sua proprietà. Non tutti però, solo quelli che sono nello scantinato. Quelli che sono nelle aule e servono, meglio portarli via a fine anno scolastico: così ha scritto l'avvocato privato della dirigenza del quinto circolo. Non l'avvocato della scuola o l'avvocatura di Stato, come si sarebbe potuto pensare  essendo la scuola un ente pubblico.  

Ora il maestro Monaca, dopo un'estate passata tra digiuni e polemiche, è in aspettativa, senza stipendio, e sta portando avanti il suo progetto di scuola innovativa - come riconosciuto a livello nazionale dal Festival di Valdobbiadene - fuori dalla Scuola. I pomeriggi di lunedi e mercoledi, grazie a volontari provenienti da tutta Italia. Ma senza poter essere giudicato dall'organo preposto a livello nazionale "Indire", come auspiscato dal Ministro Patrizio Bianchi in risposta all'interrogazione presentata dall'Onorevole Federico Fornaro sull'odiato progetto.

Bimbisvegli esiste ancora: ma fuori dalla Scuola pubblica. Dentro la comunità di Serravalle d'Asti. Silenziosamente muore, avevo scritto quest'estate, attirandomi le critiche di pochi profili con gattini nella foto. A cui non ho risposto perchè anche ai gattini mi piace rispondere guardandoli in faccia. Magari facendo loro una carezza e prendendomi una fusa.

Silenziosamente muore, ribadisco. Dal silenzio di chi elegge questo stato di cose a virtù: bisogna lavorare senza far problemi. Silenziosamente: senza idee diverse dallo status quo. Silenziosi e con la testa china in omaggio ai potenti. Silenziosi con i forti e forti con chi, magari, non ha trovato lo stimolo per imparare e si prende un due o un quattro. E a sua volta deve stare zitto e con la testa china: per imparare come si vive in questo mondo fin da piccoli.
C'e' chi ha l'astuccio firmato e chi non può permetterselo, perchè in questo mondo la povertà è una colpa.
E bisogna impararlo fin da piccoli.

I gattini di Facebook mi hanno dato del fazioso: è vero. Hanno ragione. Mi hanno dato del lagnoso: è vero. Hanno ragione. Sono fazioso e lagnoso perchè ragione e sentimento devono andare a braccetto. Perchè la ragione sta nelle idee e le idee stanno con chi le difende perchè sono giuste: se no ci aspetta il girone degli ignavi. Perchè la passione e il sentimento sono quelli che ti fanno arrabbiare quando vedi una cosa non giusta e sfociano nella lagna o nel romanzato per chi non sa, o non vuole comprenderli. Non vuole comprenderli per paura di non essere accettato dallo Status Quo. Dal sistema che impedisce al maestro Monaca di presentare quest'anno il suo progetto il 27 agosto perchè prematuro e di bocciarlo il 18 novembre, perchè già bocciato il 17 ottobre; come, non si sa.

Come si fa a bocciare un progetto il 17 ottobre quando verrà presentato un mese dopo, non si sa. Come si fa a non aver ancora risposto, ancora oggi, nè si e nè no ad un progetto scolastico presentato il 21 settembre 2019? Come si fa a chiedere di lasciare in uso alla scuola mobili di proprietà del docente che servono, ma che essendo da "bunpat" non hanno nessun bollino di sicurezza, e poi pretendere lo sgombero di quelli che non servono?

Questo è parte del mondo in cui viviamo. Dominato anche dalle simpatie o antipatie personali. Dominato da chi sa scendere a patti con il potere invece che farlo scendere dal piedistallo. Al livello di tutti, quale esso è, in quanto impersonato da donne o uomini come noi. Poco importa che magari la differenza d'età sia d'ostacolo. Poco importa che il maestro Monaca sia troppo vecchio o troppo sporco o con la barba troppo lunga, in questo mondo in cui si è per ciò che si appare e che si ha.

Poco importa che questo potere fatto di cavilli e carte bollate sia più gigantesco di un mulino a vento, perchè "Cambiare il mondo, amico Sancho, non è follia nè utopia, ma solo giustizia"...

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