Presentato ufficialmente il progetto «Asti Cambia»: i cittadini protagonisti di un nuovo modello di mobilità sostenibile nella città di Asti. Ogni venerdì ognuno si sposta riducendo al minimo l'utilizzo dei mezzi individuali di trasporto a motore. A settembre diverse iniziative per vivere la città a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici e per preparare una o più Giornate senza auto. Rigorosamente all'insegna del colore arancione...
Asti, 12.7.2019
Questa mattina è stata presentata alla stampa «Asti Cambia», una Rete di cittadini, associazioni e organizzazioni della società civile che già da qualche settimana ha avviato un percorso "dal basso" per promuovere pratiche concrete di mobilità sostenibile nella città di Asti, con l'obiettivo di essere protagonisti attivi nel contrastare i rischi derivanti dall'inquinamento atmosferico cittadino, sollecitare gli amministratori locali ad adottare provvedimenti urgenti, richiamare tutti noi a uno stile di comportamenti rispettosi della salute e generare, dunque, un cambio di prospettiva collettivo.
La Rete, apartitica e spontanea, nasce dalla sollecitazione di quattro giovani che, dopo avere iniziato a studiare i dati della grave situazione atmosferica della città di Asti, hanno deciso che di fronte ad una situazione - grave e ripetuta - che si ripercuote sulla salute degli astigiani, "far finta di nulla" fosse la peggiore delle scelte e hanno quindi chiamato a raccolta tutte le persone e le associazioni della città invitandole a dare un segnale, forte, di cambiamento. Ora. Subito. Fonte di ispirazione è stata l’esperienza vissuta da una di queste 4 persone a Bogotà, in Colombia, una metropoli capace di sviluppare a partire dalla società civile una nuova visione di mobilità.
Asti sperimenta da anni una difficile situazione in relazione alla qualità dell’aria; i dati sono preoccupanti e incidono pesantemente sulla salute dei cittadini e la qualità della vita:
- Ogni anno, infatti, Asti registra il superamento dei limiti giornalieri di Pm10 (pari a 50 microgrammi/m3), addirittura oltre i 35 sforamenti annuali consentiti in deroga dalle norme nazionali; nei soli primi 3 mesi del 2019 gli sforamenti registrati sono già 39 (fonte Arpa).
- Rispetto al superamento del valore obiettivo di ozono per la protezione della salute fissato a 25 giorni per anno civile, Asti nel primo semestre di quest’anno è già a 28 (fonte Arpa).
- Secondo l'Oms-Organizzazione Mondiale della Sanità lo smog prodotto dal traffico provoca una riduzione dell’aspettativa di vita pari a 24 mesi, con oltre 8 milioni di decessi attribuibili all’inquinamento atmosferico all’anno (82mila in Italia per l'esposizione a lungo termine a polveri sottili Pm10 e Pm2.5, biossido di azoto No2 e ozono O3 - fonte Agenzia europea per l’ambiente).
- Asti deve ancora definire un Piano Strategico per la mobilità sostenibile, in accordo tra le amministrazioni locali e le forze sociali ed economiche della città.
La sollecitazione dei quattro giovani ha fatto subito breccia tra i cittadini astigiani che, già da alcune settimane, ogni Venerdì hanno accolto l'invito a spostarsi per la città in modo sostenibile, cioè a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, rendendo visibile la propria scelta indossando un capo di abbigliamento o un accessorio arancione, colore che indica la saggezza, l'equilibrio, lavitalità, la fertilità e concorre a liberare dai sintomi depressivi aumentando la capacità di reagire alle
avversità della vita.
Dopo i primi Venerdì in «punta di piedi» i promotori di «Asti Cambia» hanno deciso di rendere più evidente l'intento di coinvolgere l'intera città in un radicale cambiamento del modello di mobilità e chiamano ora a raccolta tutti i cittadini perché ciascuno sia motore di questa svolta comunitaria.
Oltre all'iniziativa già sperimentata, che proseguirà per tutti i prossimi giorni di Venerdì, «Asti Cambia» organizzerà, in coincidenza con l'annuale Settimana Europea della Mobilità Sostenibile (quest'anno dal 16 al 22 settembre), diverse iniziative, per fare di quella settimana un momento di riflessione e di azione concreta sul tema della mobilità sostenibile e preparare a vivere una prossima possibile prima «Giornata senza auto», per far comprendere come una città di medie dimensioni come Asti possa tornare a vivere coniugando la difesa della salute e la libertà di movimento senza «perdere qualcosa» ma, al contrario, conquistando un miglioramento della nostra vita e un rapporto più stretto tra tutti i componenti della nostra comunità.