La natura ci parla e ci educa

di Giampiero Monaca.

Oggi con i Bimbisvegli della prima elementare di Serravalle (Asti) abbiamo fatto quasi tre ore di attività in natura. L'orario (che con sacrosanta  solerzia la segreteria sollecita a comunicare) prevedeva - dopo l'intervallo seguente la mensa - un'ora di geografia ed una di arte.
La vicina di casa, persona un po' avanti con gli anni e rispettabilissima, ci chide di non fare troppo chiasso in cortile; così, quanto più frequentemente possiamo, andiamo nel bosco a fare l'intervallo ...

Partiamo quindi verso le 13,30 e ci incamminiamo.
Introduciamo l'uscita con la lettura di alcune pagine del libro "Il bambino che non voleva essere un lupo" di Sabina Antonelli. Oggi Piccola luce voleva essere un libro, ed insieme ai piccoli abbiamo riflettuto sull'importanza delle PA-RO-LE.
PA una sillaba che si apre al mondo.
RO una sillaba che si arrotola e si prende cura di sè.
LE una sillaba che si posa e dona pace.
Le parole sono semi che introducono pensieri nei cuori e nelle menti ... Occorre davvero imparare a scrivere e leggere (motivazione indotta alla letto-scrittura).

Partiamo ed è subito il momento di attraversare la strada: sull'asfalto non si sgarra. Fila rigorosa per due e senza perdersi in chiacchiere, tutti i sensi attenti a prevenire incidenti.
Ma all'imbocco del sentiero di terra ... via, in formazione a nuvola....
Ale annusa il fieno, Deivis salta il fosso in una direzione, mentre Niccolò lo fa nella direzione opposta, si sfiorano senza scontrarsi, tutti; arrivati al prato delle farfalle corrono e si gettano dalla dolce discesa a fare capriole, poi all'imbocco del sentiero del castello (tutta la toponomastica la stiamo definendo insieme e questo aiuta la localizzazione e l'orientamento e la propriocezione); troviamo molte piume e penne.

Un pasto di una volpe che ha anche lasciato più in là i resti della sua digestione, in bella vista a marcare il territorio come fa abitualmente.
Franci riconosce una penna di fagiano, con il mio cellulare andiamo a ricercare un'immagine di fagiano e vedendo le foto scopriamo che si tratta di un maschio (uso funzionale e strategico e finalizzato delle tecnologie).
Perchè la femmina è meno appariscente?
Deve proteggere e nascondere i pulcini (etologia e scienze).
Luca trova una piuma soffice e macchiettata.
Le penne servono per volare e trattenere l'aria, le piume per scaldare e proteggere, ma queste in particolare appartengono a due uccelli molto diversi (uguale e diverso fatti in matematica stamattina); proviamo a classificarli, una penna è colorata, la piuma è soffice e sfrangiata, anche se hanno la stessa dimensione.
Una è di un uccello diurno a cui non interessa non essere udito, quella dell'uccello notturno invece è soffice per attutire i rumori (la settimana scorsa avevamo parlato proprio di questa caratteristica, così abbiamo richiamato apprendimenti passati).

Proseguiamo la camminata e iniziamo a trovare castagne di ippocastano ma anche quelle commestibili, le osserviamo e ne classifichiamo le caratteristiche per iniziare la raccolta solo di quelle commestibili, così poi facciamo le caldarroste (classificazione educazione all'ascolto).
Occhio alle spine dei ricci, bisogna raccoglierli con delicatezza (motricità fine).

Raggiunta la cima del sentiero si arriva nuovamente su un tratto asfaltato (strada secondaria, ma la regola della cautela sull'asfalto è ferrea): sperimentiamo la fila d'emergenza "indiana"; il bambino a sinistra della coppia si deve portare davanti al suo compagno e così camminare nelle sue orme, senza pestargli i piedi (coordinamento, lateralizzazione, motricità e sicurezza stradale).

Camminiamo ed arriviamo alla Yurta nel bosco.
La vediamo e votiamo se proseguire e cercare la strada che riporta a scuola, oppure se provare a cercare i proprietari; votiamo e la maggioranza sceglie di reperire i proprietari (educazione alla cittadinanza).
Troviamo Martina che è la figlia della proprietaria, vive in Brasile ma è in questi giorni in visita e ci accoglie e ci porta a visitare la Yurta!
Evviva ...
ci spiega un po' di che cosa si tratta: è una tenda dei pastori della Mongolia, che è un paese del continente Asiatico... li conoscete i continenti?
La Yurta viene dall'Asia. Noi siamo Europa, la nonna di Max e Martina vivono in America, Lamine e gli altri amici che ci hanno aiutato a colorare la scuola vengono dall'Africa e la settimana prossima ospiteremo una ricercatrice universitaria cugina di Pietro che viene dall'Oceania (ed anche Geografia è andata).

Sono le 16,05 e il pulmino arriva fra dieci minuti, ci precipitiamo di nuovo a scuola, ognuno recupera borsa e giubbotto e via di nuovo a casa, con un ritardo sulla tabella di almeno 10 minuti.
Accidenti, non abbiamo fatto arte .... o forse si?

Domani dopo aver fatto il punto con le colleghe del plesso invierò, sicuramente , come  preannunciato nei giorni scorsi a Stefania, l'intero orario del plesso.

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