di Alessandro Mortarino.
Sono probabilmente scattate ore cruciali per capire se e quando i treni torneranno a collegare Asti e Alba, Nizza Monferrato e Alba. La Regione Piemonte sta infatti predisponendo il nuovo programma di trasporti del servizio ferroviario metropolitano, in cui non sembrano comprese le linee del sud Piemonte e molti Sindaci e associazioni stanno producendo un forte pressing sull'assessore regionale Balocco, che sarà a Castagnole Lanze il prossimo 29 febbraio. E' quindi il momento per dimostrare che il territorio è schierato per la riapertura delle tratte, in una voce alta e unita. Ma i Sindaci di Canelli e Coazzolo, a sorpresa, annunciano la loro asimmetria ...
Non è la prima volta che l'azione coesa di molti Sindaci e cittadini costringe l'assessore regionale a rispondere ai manifesti bisogni del nostro territorio. E, purtroppo, non è la prima volta che Gabusi e Carosso, primi cittadini di Canelli e Coazzolo (ma anche, rispettivamente, presidente e consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Asti) repentinamente si affannano ad affermare pubblicamente che "tanto la ferrovia non verrà mai più riattivata, dunque meglio ipotizzare la sua sostituzione con una pista ciclabile".
Abbiamo sempre pensato che queste esternazioni, puntualmente esibite quando la logica "di squadra" avrebbe invece imposto di chiedere, innanzitutto, la riapertura delle linee ferroviarie, fossero una dimostrazione di pura e semplice "ingenuità politica".
Ma, dato che la situazione incresciosa continua a ripetersi, è ormai evidente che i due Sindaci non desiderano il ritorno del traffico ferroviario nelle loro zone e crediamo sia quindi giunta l'ora che lo dichiarino senza tentennamenti nè ambiguità, una volta per tutte. E ne rispondano "politicamente" di fronte ai loro colleghi, all'intero territorio e ai loro stessi concittadini: che dicano, una volta per tutte, "noi non vogliamo i treni. Invece ci piace l'idea di una pista ciclabile che ne sotterri le tracce. Per sempre !".
Lo chiediamo anche sapendo che la Provincia di Asti ha richiesto a tutti i Comuni che punteggiano le tratte ferroviarie Alba-Asti-Casale Monferrato e Alba-Alessandria di nominare la Provincia di Asti quale "Ente capofila" per un protocollo d’Intesa teso all’elaborazione di uno studio di fattibilità del progetto denominato “Percorso ciclabile Terre dell’Unesco” e per la successiva realizzazione.
E chiediamo venga specificato se questo ampio mandato intende lavorare per dotare il territorio di una pista ciclabile in sostituzione delle linee ferroviarie: non essendo specificato temiamo rappresenti uno "stratagemma" per azzerare ogni chance di riapertura delle linee ferrata. Se, viceversa, lo studio intende valutare l'ipotesi di percorsi per cicloturismo non coincidenti con il sedime ferroviario, ne siamo lieti ma invitiamo la Provincia di Asti a specificarlo nei presupposti di base del protocollo stesso !
Carlo Mancuso, Sindaco di Castagnole Lanze, ha commentato che «lo scopo dell’incontro con l’assessore regionale Francesco Balocco e i sindaci e rappresentanti di categoria di lunedì 29 febbraio a Castagnole delle Lanze, è quello di collaborare con la Regione Piemonte e RFI per la riapertura delle tratte ferroviarie Asti Alba-Nizza Monferrato e di far ripartire e accelerare un iter da anni bloccato e incompiuto.
La riapertura è un obbiettivo importante e proficuo per lo sviluppo economico e turistico non solo dei comuni coinvolti, ma anche dell’intera provincia Astigiana e dell’Albese. L'incontro non è incentrato sul dubbio amletico "ferrovia o pista ciclabile ?", argomento già discusso ed esaurito in una analoga riunione dello scorso anno, ma sulla riapertura della tratta ferroviaria, per riconsegnare un servizio importante ai cittadini, agli studenti e al turismo e peraltro già previsto nella relazione di candidatura all'UNESCO».
Mario Didier dell'Associazione Ferrovie Piemontesi-AFP ha duramente criticato le frasi di Gabusi e Carosso rimarcando che «essi ci dicono che il ripristino della ferrovia potrebbe costare dai 12 ai 40 milioni: è un po' come dire che un etto dello stesso prosciutto può costare tra i 2 e gli 8 euro, quando l'unico documento ufficiale prodotto dall'infrastruttura ferroviaria stimava i costi su circa 11 milioni di euro (ne vengono stanziati 304 per lavori infrastrutturali in Piemonte e spingere per non riuscire a trovarne 11/12 per le nostre terre mi pare che non sia propriamente un lavoro da sindaci ...); i territori tra Asti ed Alba sono a fortissima richiesta di mobilità, attualmente inespressa, come registrato da un recentissimo studio commissionato dalla Regione Piemonte».
Nei giorni scorsi, infine, l'onorevole astigiano Paolo Nicolò Romano (del Movimento 5 Stelle) ha consegnato una Risoluzione al Governo in cui tratteggia i dati peculiari delle nostre linee ferrovie attualmente sospese (e non soppresse ...) e chiede di «mettere in campo ogni iniziativa utile, anche di carattere finanziario, per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei Paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, quali l’altrettanto storica e strategica linea ferroviaria Alessandria- Nizza Monferrato - Castagnole delle Lanze - Alba».
Ci auguriamo che la voce del nostro territorio torni ad essere davvero unica e non sprechi l'ennesima occasione propizia.
Altrimenti: che ognuno si assuma le proprie responsabilità e che i cittadini ne traggano le debite conseguenze ...
di Alessandro Mortarino.
Sono probabilmente scattate ore cruciali per capire se e quando i treni torneranno a collegare Asti e Alba, Nizza Monferrato e Alba. La
Regione Piemonte sta infatti predisponendo il nuovo programma di trasporti del servizio ferroviario metropolitano, in cui non sembrano
comprese le linee del sud Piemonte e molti Sindaci e associazioni stanno producendo un forte pressing sull'assessore regionale Balocco,
che sarà a Castagnole Lanze il prossimo 29 febbraio. E' quindi il momento per dimostrare che il territorio è schierato per la riapertura delle
tratte, in una voce alta e unita. Ma i Sindaci di Canelli e Coazzolo, a sorpresa, annunciano la loro asimmetria ...
Non è la prima volta che l'azione coesa di molti Sindaci e cittadini costringe l'assessore regionale a rispondere ai manifesti bisogni del
nostro territorio. E, purtroppo, non è la prima volta che Gabusi e Carosso, primi cittadini di Canelli e Coazzolo (ma anche, rispettivamente,
presidente e consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Asti) repentinamente si affannano ad affermare pubblicamente che "tanto la
ferrovia non verrà mai più riattivata, dunque meglio ipotizzare la sua sostituzione con una pista ciclabile".
Abbiamo sempre pensato che queste esternazioni, puntualmente esibite quando la logica "di squadra" avrebbe invece imposto di chiedere,
innanzitutto, la riapertura delle linee ferroviarie, fossero una dimostrazione di pura e semplice "ingenuità politica".
Ma, dato che la situazione incresciosa continua a ripetersi, è ormai evidente che i due Sindaci non desiderano il ritorno del traffico
ferroviario nelle loro zone e crediamo sia quindi giunta l'ora che lo dichiarino senza tentennamenti nè ambiguità, una volta per tutte. E ne
rispondano "politicamente" di fronte ai loro colleghi, all'intero territorio e ai loro stessi concittadini: che dicano, una volta per tutte, "noi
non vogliamo i treni. Invece ci piace l'idea di una pista ciclabile che ne sotterri le tracce. Per sempre !".
Lo chiediamo anche sapendo che la Provincia di Asti ha richiesto a tutti i Comuni che punteggiano le tratte ferroviarie Alba-Asti-Casale
Monferrato e Alba-Alessandria di nominare la Provincia di Asti quale "Ente capofila" per un protocollo d’Intesa teso all’elaborazione di uno
studio di fattibilità del progetto denominato “Percorso ciclabile Terre dell’Unesco” e per la successiva realizzazione.
E chiediamo venga specificato se questo ampio mandato intende lavorare per dotare il territorio di una pista ciclabile in sostituzione delle
linee ferroviarie: non essendo specificato temiamo rappresenti uno "stratagemma" per azzerare ogni chance di riapertura delle linee ferrata.
Se, viceversa, lo studio intende valutare l'ipotesi di percorsi per cicloturismo non coincidenti con il sedime ferroviario, ne siamo lieti ma
invitiamo la Provincia di Asti a specificarlo nei presupposti di base del protocollo stesso !
Carlo Mancuso, Sindaco di Castagnole Lanze, ha commentato che «lo scopo dell’incontro con l’assessore regionale Francesco Balocco e i
sindaci e rappresentanti di categoria di lunedì 29 febbraio a Castagnole delle Lanze, è quello di collaborare con la Regione Piemonte e RFI
per la riapertura delle tratte ferroviarie Asti Alba-Nizza Monferrato e di far ripartire e accelerare un iter da anni bloccato e incompiuto.
La riapertura è un obbiettivo importante e proficuo per lo sviluppo economico e turistico non solo dei comuni coinvolti, ma anche dell’intera
provincia Astigiana e dell’Albese. L'incontro non è incentrato sul dubbio amletico "ferrovia o pista ciclabile ?", argomento già discusso ed
esaurito in una analoga riunione dello scorso anno, ma sulla riapertura della tratta ferroviaria, per riconsegnare un servizio importante ai
cittadini, agli studenti e al turismo e peraltro già previsto nella relazione di candidatura all'UNESCO».
Mario Didier dell'Associazione Ferrovie Piemontesi-AFP ha duramente criticato le frasi di Gabusi e Carosso rimarcando che «essi ci dicono
che il ripristino della ferrovia potrebbe costare dai 12 ai 40 milioni: è un po' come dire che un etto dello stesso prosciutto può costare tra i
2 e gli 8 euro, quando l'unico documento ufficiale prodotto dall'infrastruttura ferroviaria stimava i costi su circa 11 milioni di euro (ne
vengono stanziati 304 per lavori infrastrutturali in Piemonte e spingere per non riuscire a trovarne 11/12 per le nostre terre mi pare che
non sia propriamente un lavoro da sindaci ...); i territori tra Asti ed Alba sono a fortissima richiesta di mobilità, attualmente inespressa,
come registrato da un recentissimo studio commissionato dalla Regione Piemonte».
Nei giorni scorsi, infine, l'onorevole astigiano Paolo Nicolò Romano (del Movimento 5 Stelle) ha consegnato una Risoluzione al Governo in cui
tratteggia i dati peculiari delle nostre linee ferrovie attualmente sospese (e non soppresse ...) e chiede di «mettere in campo ogni iniziativa
utile, anche di carattere finanziario, per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei
Paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, quali l’altrettanto storica e strategica linea
ferroviaria Alessandria- Nizza Monferrato - Castagnole delle Lanze - Alba».
Ci auguriamo che la voce del nostro territorio torni ad essere davvero unica e non sprechi l'ennesima occasione propizia.
Sono probabilmente scattate ore cruciali per capire se e quando i treni torneranno a collegare Asti e Alba, Nizza Monferrato e Alba. La
Regione Piemonte sta infatti predisponendo il nuovo programma di trasporti del servizio ferroviario metropolitano, in cui non sembrano
comprese le linee del sud Piemonte e molti Sindaci e associazioni stanno producendo un forte pressing sull'assessore regionale Balocco,
che sarà a Castagnole Lanze il prossimo 29 febbraio. E' quindi il momento per dimostrare che il territorio è schierato per la riapertura delle
tratte, in una voce alta e unita. Ma i Sindaci di Canelli e Coazzolo, a sorpresa, annunciano la loro asimmetria ...
Non è la prima volta che l'azione coesa di molti Sindaci e cittadini costringe l'assessore regionale a rispondere ai manifesti bisogni del
nostro territorio. E, purtroppo, non è la prima volta che Gabusi e Carosso, primi cittadini di Canelli e Coazzolo (ma anche, rispettivamente,
presidente e consigliere delegato ai trasporti della Provincia di Asti) repentinamente si affannano ad affermare pubblicamente che "tanto la
ferrovia non verrà mai più riattivata, dunque meglio ipotizzare la sua sostituzione con una pista ciclabile".
Abbiamo sempre pensato che queste esternazioni, puntualmente esibite quando la logica "di squadra" avrebbe invece imposto di chiedere,
innanzitutto, la riapertura delle linee ferroviarie, fossero una dimostrazione di pura e semplice "ingenuità politica".
Ma, dato che la situazione incresciosa continua a ripetersi, è ormai evidente che i due Sindaci non desiderano il ritorno del traffico
ferroviario nelle loro zone e crediamo sia quindi giunta l'ora che lo dichiarino senza tentennamenti nè ambiguità, una volta per tutte. E ne
rispondano "politicamente" di fronte ai loro colleghi, all'intero territorio e ai loro stessi concittadini: che dicano, una volta per tutte, "noi
non vogliamo i treni. Invece ci piace l'idea di una pista ciclabile che ne sotterri le tracce. Per sempre !".
Lo chiediamo anche sapendo che la Provincia di Asti ha richiesto a tutti i Comuni che punteggiano le tratte ferroviarie Alba-Asti-Casale
Monferrato e Alba-Alessandria di nominare la Provincia di Asti quale "Ente capofila" per un protocollo d’Intesa teso all’elaborazione di uno
studio di fattibilità del progetto denominato “Percorso ciclabile Terre dell’Unesco” e per la successiva realizzazione.
E chiediamo venga specificato se questo ampio mandato intende lavorare per dotare il territorio di una pista ciclabile in sostituzione delle
linee ferroviarie: non essendo specificato temiamo rappresenti uno "stratagemma" per azzerare ogni chance di riapertura delle linee ferrata.
Se, viceversa, lo studio intende valutare l'ipotesi di percorsi per cicloturismo non coincidenti con il sedime ferroviario, ne siamo lieti ma
invitiamo la Provincia di Asti a specificarlo nei presupposti di base del protocollo stesso !
Carlo Mancuso, Sindaco di Castagnole Lanze, ha commentato che «lo scopo dell’incontro con l’assessore regionale Francesco Balocco e i
sindaci e rappresentanti di categoria di lunedì 29 febbraio a Castagnole delle Lanze, è quello di collaborare con la Regione Piemonte e RFI
per la riapertura delle tratte ferroviarie Asti Alba-Nizza Monferrato e di far ripartire e accelerare un iter da anni bloccato e incompiuto.
La riapertura è un obbiettivo importante e proficuo per lo sviluppo economico e turistico non solo dei comuni coinvolti, ma anche dell’intera
provincia Astigiana e dell’Albese. L'incontro non è incentrato sul dubbio amletico "ferrovia o pista ciclabile ?", argomento già discusso ed
esaurito in una analoga riunione dello scorso anno, ma sulla riapertura della tratta ferroviaria, per riconsegnare un servizio importante ai
cittadini, agli studenti e al turismo e peraltro già previsto nella relazione di candidatura all'UNESCO».
Mario Didier dell'Associazione Ferrovie Piemontesi-AFP ha duramente criticato le frasi di Gabusi e Carosso rimarcando che «essi ci dicono
che il ripristino della ferrovia potrebbe costare dai 12 ai 40 milioni: è un po' come dire che un etto dello stesso prosciutto può costare tra i
2 e gli 8 euro, quando l'unico documento ufficiale prodotto dall'infrastruttura ferroviaria stimava i costi su circa 11 milioni di euro (ne
vengono stanziati 304 per lavori infrastrutturali in Piemonte e spingere per non riuscire a trovarne 11/12 per le nostre terre mi pare che
non sia propriamente un lavoro da sindaci ...); i territori tra Asti ed Alba sono a fortissima richiesta di mobilità, attualmente inespressa,
come registrato da un recentissimo studio commissionato dalla Regione Piemonte».
Nei giorni scorsi, infine, l'onorevole astigiano Paolo Nicolò Romano (del Movimento 5 Stelle) ha consegnato una Risoluzione al Governo in cui
tratteggia i dati peculiari delle nostre linee ferrovie attualmente sospese (e non soppresse ...) e chiede di «mettere in campo ogni iniziativa
utile, anche di carattere finanziario, per la immediata riattivazione della linea ferroviaria Asti-Alba e delle altre insistenti nel perimetro dei
Paesaggi vitivinicoli del Piemonte delle Langhe-Roero e Monferrato, patrimonio mondiale Unesco, quali l’altrettanto storica e strategica linea
ferroviaria Alessandria- Nizza Monferrato - Castagnole delle Lanze - Alba».
Ci auguriamo che la voce del nostro territorio torni ad essere davvero unica e non sprechi l'ennesima occasione propizia.