Per una curiosa coincidenza, su “La Stampa” di domenica 22 novembre la notizia dell’avvenuta piantumazione di quattro giovani tigli all’interno dell’area dell’ospedale Cardinal Massaia, in occasione della Giornata Nazionale dell’Albero, è finita in corpo pagina in corrispondenza di un articolo a quattro colonne dedicato agli incontri promossi da Asti Energia e Calore SpA con le categorie edili e dei manutentori e a sostegno del progetto di teleriscaldamento cittadino ...
I lettori domenicali si saranno, probabilmente, stupiti nel vedere l’immagine fotografica del Sindaco assieme ai rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste e a quelli degli ordini professionali mentre si cimentano nei panni di allegri “giardinieri” per celebrare un momento simbolico importante per la nostra comunità (volto a ribadire l’importanza del patrimonio arboreo e boschivo, la necessità di tutelare la biodiversità, contrastare i cambiamenti climatici, prevenire il dissesto idrogeologico, tutelare la permanenza dei degenti) accostata ad un articolo che racconta l’esatto opposto, cioè replica la bontà di un impianto industriale per la produzione di energia, calore e raffrescamento proprio nello stesso luogo (o poche zolle più in là).
A scanso di equivoci, ci preme ricordare che gli organizzatori astigiani della Giornata dell’Albero sono le stesse organizzazioni ambientaliste che mesi fa hanno presentato corposi documenti critici di “osservazioni” al progetto di teleriscaldamento (come facilmente verificabile sul sito della Provincia di Asti), fornendo la base di analisi necessaria per consentire ad Asl, Arpa, Provincia e Regione di formalizzare richieste di modifica di enorme portata ai proponenti del progetto, sulla base del fatto che l’impianto previsto proprio all’interno del Cardinal Massaia debba essere considerato “una industria insalubre di prima classe” e pertanto non idonea alla localizzazione né in quell’area né in prossimità di agglomerati residenziali.
La stessa Asti Energia e Calore SpA, negli studi presentati a corredo del progetto, ha indicato che la CO nell’ambito ristretto dell’ospedale passerebbe da 0,515 tonnellate annue a 2,952 tonnellate con un aumento del +473% di monossido di carbonio. Dati che, inspiegabilmente, non vengono ricordati nelle affermazioni del presidente Doglione riportate nell’articolo dove, viceversa, rimarca che «il progetto porterà nell’area dell’ospedale a una significativa diminuzione delle emissioni inquinanti e climalteranti».
Per parte nostra, siamo lieti di avere avviato la nostra piccola opera di ampliamento del verde in prossimità del Cardinal Massaia, in accordo anche con l’amministrazione comunale di Asti; con l’auspicio che i molti aspetti critici insiti nel progetto di teleriscaldamento possano essere finalmente compresi in modo obiettivo da tutti.
E proseguiamo nel nostro progetto, che mette in rete diverse realtà e istituzioni, con lo scopo di rendere gli spazi dell'ospedale più idonei, adatti e belli per contribuire alla salute delle persone, portandovi in dote spazi verdi, orti, piante da frutto e d’alto fusto. Non certamente capannoni e ciminiere …
Cittadinanzattiva, Legambiente, Osservatorio del Paesaggio, Salviamo il Paesaggio, Stop al Consumo di Territorio, Tempi di Fraternità, Tribunale per i Diritti del Malato e numerosi singoli cittadini