No agli impianti industriali per teleriscaldamento dentro l'Ospedale di Asti



Un gruppo di cittadini astigiani ha avviato una raccolta firme digitale per testimoniare la contrarietà al progetto di teleriscaldamento presentato per la città di Asti e, in particolare, per l'Ospedale Cardinal Massaia. Nel testo della petizione vengono elencate le principali criticità del progetto proposto dalla società Asti Energia e Calore SpA e i pericoli ad esso connessi. La petizione è on line e può essere rapidamente sottoscritta da chiunque condivida l'analisi critica ...

Per firmare on line potete andare su questo link: https://www.change.org/p/sindaco-di-asti-no-impianti-industriali-per-teleriscaldamento-dentro-l-ospedale-di-asti

Ecco il testo della petizione:

Costruire all'interno dell'area dell'Ospedale di Asti un grande impianto industriale per produrre energia elettrica ed acqua calda per teleriscaldamento (da vendersi all'Ospedale, agli abitanti e l'eventuale eccedenza alla rete elettrica cittadina) e' un progetto che:

-non persegue come finalità il soddisfacimento di un bisogno prioritario dei Cittadini,

-non ne conseguirà una riduzione dell'inquinamento ambientale,

-afferma  l'ottimizzazione della localizzazione dal punto di vista del produttore (anche grazie a importanti vantaggi a carico della fiscalità generale) ma di fatto incide negativamente in tema di tutela dell'ambiente in zona Ospedale, aumentando l'inquinamento(+473% di monossido di carbonio) proprio in tale sito sensibile, finalizzato al miglioramento e non al peggioramento della qualità della vita,

-richiede una ingiustificata modifica degli strumenti urbanistici,

-non tiene conto delle attività di efficentamento che la direzione dell ASL ha attuato ed è in corso di realizzazione,

-compromette, limitandole per il futuro, le finalità istituzionali dell'Ospedale.

Non è concepibile ne è giustificabile che la costruzione e gestione di un grande impianto industriale possa essere fatta, anziché in un'area a destinazione industriale, all'interno di una area a destinazione residenziale, dove si genererà la maggior concentrazione di inquinamento, dove ci sono parchi pubblici che accolgono bambini ed anziani, impianti sportivi, scuole di vario grado, case di riposo, luoghi di culto, oratori, villette e palazzi residenziali e, ovviamente, l'Ospedale di Asti.

In particolare, essendo l'Ospedale, bene di tutti, deputato alla cura ed al miglioramento dello stato di salute degli utenti,  è un luogo in cui prioritariamente, senza se e senza ma, per comune buon senso, tutti pensano si dovrebbe escludere un aumento dell'inquinamento ambientale; sarebbe poco saggio peggiorare la condizione  dei degenti e degli altri utenti in generale con ulteriori emissioni di inquinamento chimico, acustico ed olfattivo. Inoltre, previe sostanziali modifiche al piano regolatore,  si concederebbe ad un privato di costruire l'impianto industriale addirittura all'interno dell'area dell'Ospedale, occupando una grande superficie di 6700 metri quadri di terreno che fra qualche anno nessuno può escludere potrebbe servire a produrre servizi ospedalieri per far fronte ad accresciute esigenze sanitarie.  Quando si pensa all'Ospedale si pensa ad un luogo di cura delle malattie e della sofferenza, non ad uno stabilimento industriale inquinante. L'Ospedale di Asti ha già tanti altri problemi, lo si  lasci concentrarsi sulla cura delle malattie, senza farsi carico ed occuparsi di faccende ed affari di altri.

I sottoscritti Cittadini, nel manifestare le loro perplessità e riserve circa l'opportunità, l'utilità e la convenienza del progetto complessivo del teleriscaldamento, esprimono la loro ferma contrarietà  alla localizzazione degli impianti industriali in area residenziale, tanto più all'interno dell'Ospedale.

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