Dopo la riunione della Conferenza dei Servizi, avevamo titolato una nostra breve cronaca parlando di "quasi bocciatura" per il progetto di teleriscaldamento cittadino ad Asti, mentre su tutti i media i massimi vertici di "Asti Energia e Calore SpA" commentavano essersi trattato di una normale prassi procedurale, in cui gli Enti invitati al tavolo tecnico avevano - come abitudine - elencato tutte le criticità individuate a cui la Società proponente dovrà e saprà dare risposta. La portata di quelle criticità espresse in forma verbale nella seduta, a noi sono sembrate davvero rilevanti e ve ne diamo una prova pubblicando il documento dell'ASL Asti: giudicate voi ...
Questo documento lo potete anche scaricare dal sito della Provincia di Asti (http://www.provincia.asti.gov.it/procedimenti-attivi-valutazione-ambientale-ippc/details/485-dlgs-11508-dlgs-15206-smi-lr-4098-smi), dove trovate anche le altre interessantissime rilevazioni critiche formulate da vari soggetti, tra cui segnaliamo Arpa, Provincia di Asti, Regione Piemonte, Comune di Asti.
Lette tutte di "filato" (magari dopo avere riletto le "osservazioni" presentate dalle associazioni ambientaliste) danno un quadro d'assieme davvero chiaro sulla reale situazione e sulle problematiche affatto secondarie che il progetto di teleriscaldamento continua a mantenere.
A.S.L. AT Azienda Sanitaria Locale di Asti
DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE
S.O.C. IGIENE E SANITÀ PUBBLICA
OGGETTO: Istanza di autorizzazione unica ex art. 11 D.Lgs. 115/08 per la costruzione e l’esercizio di un impianto cogenerazione e di una rete di teleriscaldamento a servizio dell’Ospedale Cardinal Massaia e della Città di Asti.
Convocazione seconda seduta della Conferenza dei Servizi ai sensi della Legge 241/90 e s.m.i.
Istruttoria igienico-sanitaria.
In riferimento alla Vs. nota pari oggetto prot. n. 49315 del 16/10/2015, pervenuta a questa Struttura il 16/10/15 (ns. prot. n. 51758) è stata esaminata la documentazione resa disponibile sul sito web di Codesta Provincia.
Le valutazioni espresse nel presente documento sono finalizzate ad approfondire la compatibilità dell’opera in progetto con l’esigenza di tutela della salute della popolazione, in quanto il progetto:
- avrà influenza su una porzione ampia del territorio comunale,
- interesserà gruppi di popolazione particolarmente vulnerabili (pazienti ricoverati nel vicino Ospedale e studenti),
- modificherà l’attuale destinazione dell’area e porterà a trasformazioni difficilmente reversibili.
Si relaziona quanto segue.
Documento denominato “Riferimenti preliminari” (file: SIA10-RifPrel.pdf)
Nel documento viene relazionato quanto segue:
Il progetto della Centrale è stato sviluppato in modo da corrispondere ai seguenti obiettivi generali:
- essere in grado di produrre energia elettrica per soddisfare i fabbisogni dell’Ospedale, con possibilità di cessione degli eventuali surplus alla rete in media tensione 15 kV;
- essere in grado di produrre, accumulare ed erogare acqua calda per soddisfare i fabbisogni termici dell’Ospedale e della rete di teleriscaldamento della Città di Asti;
- essere in grado di produrre ed erogare acqua refrigerata, per il condizionamento/raffrescamento dell’Ospedale e per gli usi interni di centrale.
Inoltre si dichiara che l’impianto trae motivazione dall’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica e dunque ambientale,
- sia adottando una tecnologia che garantisce rendimenti più elevati (produzione congiunta di energia elettrica, termica e frigorifera),
- sia creando sinergia fra i fabbisogni dell’Ospedale e quelli che si determineranno dalla realizzazione di una nuova rete di teleriscaldamento a servizio della Città di Asti.
Documento denominato “Quadro progettuale" (file: SIA30-Progettuale.pdf)
Nel documento si riporta quanto segue:
Alternative progettuali considerate
L’obiettivo di soddisfare i fabbisogni dell’Ospedale per quanto riguarda il suo raffrescamento introduce un vincolo di carattere tecnologico relativo alla prossimità tra il luogo di produzione del vettore energetico (acqua refrigerata) ed il luogo del suo utilizzo, rappresentato dal complesso ospedaliero.
D’altro canto, la realizzazione delle opere in progetto consentirebbe la sostituzione di impianti termici attualmente in esercizio presso la centrale termica dell’Ospedale che possono essere considerati obsoleti sotto il profilo, sia energetico, sia ambientale.
Per i motivi sopra richiamati, la produzione energetica necessaria all’Ospedale in area posta all’interno del perimetro dello stesso complesso ospedaliero, costituisce un vincolo sostanziale alla localizzazione della Centrale.
Tutto ciò premesso, si evidenziano alcune criticità che non avallano tali presupposti; infatti:
ASL AT con nota prot. n. 40223 del 27/07/15 ha comunicato al Comune di Asti che : “…nulla osta a consentire alla Società Asti Energia e Calore S.p.A. la presentazione dell’istanza di autorizzazione alla Provincia di Asti, non impegnando in alcun modo questa ASL alla concessione della disponibilità dell’area in mancanza dell’autorizzazione regionale, né ad usufruire del servizio di teleriscaldamento senza la preventiva valutazione degli aspetti tecnico-economici per verificare la convenienza economica e la fattibilità”.
Dalla citata comunicazione si evince che:
- a tutt’oggi A.E.C. S.p.A non gode della disponibilità dell’area;
- l’adesione al servizio di teleriscaldamento da parte di A.S.L. AT non è scontata.
Si mette in evidenza che, se non fosse più necessario produrre energia termica per l’Ospedale:
- decadrebbe il vincolo sostanziale alla localizzazione della Centrale;
- si ridurrebbe drasticamente il premesso vantaggio energetico e ambientale conseguente alla sostituzione degli impianti obsoleti attualmente in esercizio presso la centrale termica dell’Ospedale.
Dovrebbe pertanto essere rivalutata la scelta localizzativa dell’impianto.
Documento denominato “Rumore” (file: SIA46-Rumore.pdf)
Attualmente l’area su cui sorgerà l’impianto è definita dal PRG di Asti come "Aree per attrezzature sociali, sanitarie ed ospedaliere", che il vigente Piano di Classificazione Acustica del Comune di Asti assegna alla Classe I.
Dal punto di vista Urbanistico in riferimento all’art. 11, comma 7, del D.Lgs. 30 maggio 2008 n. 115 si procederà, con l'Autorizzazione Unica, alla contestuale approvazione della variante di PRG.
Il percorso di Variante prevede la trasformazione di destinazione d'uso delle due sole aree interessate dall'insediamento della nuova centrale, che diventeranno “Aree per attrezzature di tipo direzionale, di supporto logistico e tecnologico ed aree per attrezzature di tipo direzionale di società private che svolgono un servizio di interesse generale”.
Non si prevedo la modifica della classe acustica in conseguenza della suddetta variante urbanistica.
Resterebbero pertanto confermate le indicazioni stabilite dal vigente PCA.
Così come riportato nella Tabella A del DPCM 14 novembre 1997, rientrano in Classe I le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.
Per quanto suddetto, la realizzazione della Centrale di Teleriscaldamento in progetto, da considerarsi un vero e proprio impianto produttivo, risulta incompatibile con l’attuale classificazione acustica dell’area in esame. Si precisa inoltre che non sarebbe accettabile neanche l’eventuale riclassificazione della suddetta area in classi acustiche superiori, poiché ciò determinerebbe l’innalzamento dei limiti di emissione e di immissioni, con aggravamento del clima acustico nei confronti dei recettori sensibili particolarmente vulnerabili, quali scuola e ospedale e non ultime le residenze civili vicine all’impianto.
Art 216 T.U.LL.SS. (R.D. 1265/34)
In aggiunta a quanto sopra esposto, a parere di questo S.I.S.P., la struttura in progetto è da classificare quale industria insalubre di prima classe lettera C) - Punto 7 (Centrali termo-elettriche) ai sensi del D.M. 5 settembre 1994 ‘Elenco delle industrie insalubri di cui all’articolo 216 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie’.
Tale articolo dispone che ‘le manifatture o fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che possono riuscire in altro modo pericolose alla salute degli abitanti, sono indicate in un elenco diviso in due classi. La prima classe comprende quelle che debbono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni; la seconda, quelle che esigono speciali cautele per la
incolumità del vicinato’.
Pertanto il sito risulterebbe non idoneo alla localizzazione del nuovo insediamento, in quanto urbanizzato e con presenza di popolazioni sensibili (scuola e ospedale).
Documento denominato “Atmosfera” (file: SIA42-Atmosfera.pdf)
Le emissioni di NOx sono una causa di formazione secondaria di particolato e di ozono, con effetti riconosciuti negativi sulla salute umana e il loro contributo nell'area dovrebbe essere inferiore a 1 microg/m3 come media annuale aggiuntiva per essere considerato accettabile rispetto ai valori attuali, in particolare per la presenza di popolazioni ad elevata suscettibilità nelle immediate
vicinanze, quali malati di patologie respiratorie e cardiovascolari, su cui alterazioni della qualità dell'aria determinano effetti molto più intensi.
Il rispetto dei limiti normativi ambientali non e' un limite di rispetto della salute umana in questo caso: non può essere tollerato un aumento delle concentrazioni esistenti anche se inferiori ai limiti ambientali.
Tutto ciò premesso, si evidenzia quanto segue:
Lo studio delle emissioni di inquinanti generate dalle sorgenti nello scenario attuale e futuro (con relativo confronto su scala globale, scala locale/urbana, scala locale/ospedale) è stato basato sul funzionamento della Centrale a pieno regime, quindi con:
- avvenuta dismissione della centrale frigorifera dell’ospedale,
- avvenuto fermo dell’attuale centrale termica dell’Ospedale (ma con relativa conservazione quale back-up in caso di fermata della Centrale),
- avvenuta dismissione degli impianti di riscaldamento relativi ai circa 500 edifici allacciati alla rete di teleriscaldamento.
Tuttavia lo stato di funzionamento a completo regime dell'impianto risulterebbe solo ipotetico, in quanto
- l’ASL non ha ancora concesso alla Società la disponibilità dell'area e si è riservata nel futuro la decisione di aderire al servizio di teleriscaldamento, previa valutazione degli aspetti tecnico economici per verificare la convenienza economica e la fattibilità;
- non è possibile sapere quante saranno le utenze civili che si allacceranno alla rete di teleriscaldamento; per di più non è quantificabile l'intervallo di tempo entro il quale avverrà tale adesione.
Le condizioni sopra evidenziate comporterebbero la contemporanea emissione di inquinanti generate dalle:
sorgenti ante operam:
- energia elettrica nazionale per la produzione del freddo,
- caldaia dell’ospedale,
- caldaie delle utenze private;
sorgenti post operam:
- caldaie dell’impianto in progetto,
- motori per la cogenerazione dell’impianto in progetto,
- energia elettrica nazionale per la produzione del freddo,
Le caratteristiche di emissione ante operam relative alle caldaie presenti all’interno dell’ospedale sono state valutate a partire dai dati forniti dall’azienda ospedaliera stessa, derivanti dagli autocontrolli periodici effettuati sulla propria centrale termica, dichiaratamente obsoleta. Occorre quindi considerare, tra gli scenari alternativi, anche le emissioni attese di caldaie ospedaliere di
nuova generazione.
Sulla base di quanto sopra rilevato, si chiede alla Società proponente che lo studio delle emissioni di inquinanti nello scenario attuale e futuro (con relativo confronto su scala globale e locale) venga ripresentato, analizzando singolarmente tutti gli scenari alternativi, ad esempio:
- non adesione ASL al servizio di teleriscaldamento (sostituzione autonoma delle caldaie dell'Ospedale);
- non adesione ASL alla fornitura di energia frigorifera all'Ospedale;
- non adesione ASL alla fornitura di energia elettrica all'Ospedale;
- non adesione ASL alla fornitura di energia frigorifera ed elettrica all'Ospedale;
- graduale adesione delle utenze civili al servizio di teleriscaldamento.
Inoltre sulla base di quanto sopra esposto, si chiede alla Società Proponente di riconsiderare ipotesi alternative sia progettuali che localizzative e rivedere alla luce di queste il modello di dispersione degli inquinanti.
In merito al modello di dispersione utilizzato [modello gaussiano AERMOD, sviluppato dall’ente per la protezione dell’ambiente statunitense (US-EPA)], si rimandano ad ARPA Piemonte le valutazioni in merito alla idoneità del modello e ai parametri di input utilizzati.
Documentazione ASL inerente il Permesso di Costruire
Non sono state descritte le caratteristiche tecniche della scala di accesso al piano primo dell’edificio caldaie.
Prevenzione ed il controllo della legionellosi
Dovrà essere prodotta apposita relazione sulle misure di prevenzione e controllo del rischio da legionelle (cfr le Raccomandazioni per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle polmoniti da legionella nelle strutture sanitarie pubbliche e private” – Regione Piemonte, marzo 2008 e le Linee guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi, approvate in Conferenza Stato
Regioni nella seduta del 7 maggio 2015, punto 5).
Distinti Saluti.
S.O.C. Igiene e Sanità Pubblica
Il Responsabile del Procedimento
(Dott. Giuseppe Allegro)