Dopo il deposito in Provincia e Comune di Asti, da parte del Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano e del Forum Salviamo il Paesaggio, della richiesta di annullamento del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di realizzazione della rete di teleriscaldamento cittadino, oggi (1° ottobre) anche il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di Cittadinanzattiva onlus, ha formalmente richiesto la risoluzione dell'iter suggerita da un altro grave difetto individuato ...
Ecco le motivazioni:
Il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di Cittadinanzattiva ONLUS, preso atto della documentazione depositata, relativa al progetto Progetto di impianto di teleriscaldamento a servizio dell’ospedale e della città di Asti - Centrale di trigenerazione, corso Sandro Pertini (At), evidenziata la presenza di consistenti criticità, mancato rispetto di specifiche norme e disposizioni di legge, ha presentato presso la Provincia di Asti e presso il Comune di Asti richiesta di archiviazione nell’interesse pubblico per il seguente motivo.
L’istanza in oggetto è stata presentata, ai sensi del DPR 380/2001 e del DPR 160/2010. L’art. 11, comma 1) del sopracitato DPR 380/2001 recita: “Il permesso di costruire è rilasciato al proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per richiederlo” ed il successivo art.20, comma 1) recita: “La domanda per il rilascio del permesso di costruire è sottoscritta da uno dei soggetti legittimati ai sensi dell’articolo 11”.
Nel caso in esame il soggetto che ha presentato l’istanza non risulta essere in possesso di alcun titolo edilizio per richiedere l’autorizzazione: non è proprietario dell’area sulla quale è stato progettato l’intervento e non ha dimostrato di possedere alcun titolo legittimo per occupare l’area anzidetta.
Dallo stesso contenuto dell’istanza si ricava l’assenza di titolo in quanto l’amministratore delegato della società proponente dichiara nella predetta di essere “Futuro concessionario d’uso dell’area individuata” senza dimostrare l’attualità del titolo.
Essere futuro concessionario dell’area non costituisce, di certo, titolo per edificare.
Non solo, ma anche l’Asl ha dichiarato di non volersi impegnare a concedere la disponibilità dell’area laddove ha comunicato che “nulla osta a consentire alla Soc. Asti Energia e Calore S.p.A., la presentazione dell’istanza di autorizzazione alla Provincia di Asti, non impegnando in alcun modo questa ASL alla concessione della disponibilità dell’area in mancanza della prescritta autorizzazione regionale, né ad usufruire del servizio di teleriscaldamento senza la preventiva valutazione degli aspetti tecnici economici per verificare la convenienza economica e la fattibilità”.
Poiché, con ogni evidenza, chi ha presentato l’istanza di autorizzazione non ha la disponibilità formale dell’area sulla quale l’opera è stata progettata, la relativa domanda dovrà essere dichiarata improcedibile per difetto del titolo.
Chi non ha titolo, non è legittimato a presentare alcuna domanda di costruzione ai sensi del dpr n. 380/2001 e della legge regionale n. 56/1977 e s.m.i.
Si chiede, pertanto, che la domanda venga archiviata, previa sua dichiarazione di improcedibilità.
Il TDM (Tribunale per i Diritti del Malato), rete di Cittadinanzattiva che si occupa di promuovere la partecipazione civica nell’ambito delle politiche sanitarie, già operativa presso codesta ASL ed in convenzione con essa, è presente con uno sportello d’ascolto presso l’Ospedale Civile Cardinal Massaia dal 2005.
Dopo il deposito in Provincia e Comune di Asti, da parte del Movimento Stop al Consumo di Territorio Astigiano e del Forum
Salviamo il Paesaggio, della richiesta di annullamento del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di
realizzazione della rete di teleriscaldamento cittadino, oggi anche il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di
Cittadinanzattiva onlus, ha formalmente richiesto la risoluzione dell'iter suggerito da un altro grave difetto individuato ...
Ecco le motivazioni:
Il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di Cittadinanzattiva ONLUS, preso atto della documentazione depositata, relativa al
progetto Progetto di impianto di teleriscaldamento a servizio dell’ospedale e della città di Asti - Centrale di trigenerazione, corso
Sandro Pertini (At), evidenziata la presenza di consistenti criticità, mancato rispetto di specifiche norme e disposizioni di legge, ha
presentato presso la Provincia di Asti e presso il Comune di Asti richiesta di archiviazione nell’interesse pubblico per il seguente
motivo.
L’istanza in oggetto è stata presentata, ai sensi del DPR 380/2001 e del DPR 160/2010. L’art. 11, comma 1) del sopracitato DPR
380/2001 recita: “Il permesso di costruire è rilasciato al proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per richiederlo” ed il
successivo art.20, comma 1) recita: “La domanda per il rilascio del permesso di costruire è sottoscritta da uno dei soggetti
legittimati ai sensi dell’articolo 11”.
Nel caso in esame il soggetto che ha presentato l’istanza non risulta essere in possesso di alcun titolo edilizio per richiedere l’
autorizzazione: non è proprietario dell’area sulla quale è stato progettato l’intervento e non ha dimostrato di possedere alcun titolo
legittimo per occupare l’area anzidetta.
Dallo stesso contenuto dell’istanza si ricava l’assenza di titolo in quanto l’amministratore delegato della società proponente
dichiara nella predetta di essere “Futuro concessionario d’uso dell’area individuata” senza dimostrare l’attualità del titolo.
Essere futuro concessionario dell’area non costituisce, di certo, titolo per edificare.
Non solo, ma anche l’Asl ha dichiarato di non volersi impegnare a concedere la disponibilità dell’area laddove ha comunicato che
“nulla osta a consentire alla Soc. Asti Energia e Calore S.p.A., la presentazione dell’istanza di autorizzazione alla Provincia di Asti,
non impegnando in alcun modo questa ASL alla concessione della disponibilità dell’area in mancanza della prescritta autorizzazione
regionale, né ad usufruire del servizio di teleriscaldamento senza la preventiva valutazione degli aspetti tecnici economici per
verificare la convenienza economica e la fattibilità”.
Poiché, con ogni evidenza, chi ha presentato l’istanza di autorizzazione non ha la disponibilità formale dell’area sulla quale l’opera è
stata progettata, la relativa domanda dovrà essere dichiarata improcedibile per difetto del titolo.
Chi non ha titolo, non è legittimato a presentare alcuna domanda di costruzione ai sensi del dpr n. 380/2001 e della legge
regionale n. 56/1977 e s.m.i.
Si chiede, pertanto, che la domanda venga archiviata, previa sua dichiarazione di improcedibilità.
Il TDM (Tribunale per i Diritti del Malato), rete di Cittadinanzattiva che si occupa di promuovere la partecipazione civica nell’ambito
delle politiche sanitarie, già operativa presso codesta ASL ed in convenzione con essa, è presente con uno sportello d’ascolto
presso l’Ospedale Civile Cardinal Massaia dal 2005.
Salviamo il Paesaggio, della richiesta di annullamento del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto di
realizzazione della rete di teleriscaldamento cittadino, oggi anche il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di
Cittadinanzattiva onlus, ha formalmente richiesto la risoluzione dell'iter suggerito da un altro grave difetto individuato ...
Ecco le motivazioni:
Il Tribunale per i Diritti del Malato (TDM), rete di Cittadinanzattiva ONLUS, preso atto della documentazione depositata, relativa al
progetto Progetto di impianto di teleriscaldamento a servizio dell’ospedale e della città di Asti - Centrale di trigenerazione, corso
Sandro Pertini (At), evidenziata la presenza di consistenti criticità, mancato rispetto di specifiche norme e disposizioni di legge, ha
presentato presso la Provincia di Asti e presso il Comune di Asti richiesta di archiviazione nell’interesse pubblico per il seguente
motivo.
L’istanza in oggetto è stata presentata, ai sensi del DPR 380/2001 e del DPR 160/2010. L’art. 11, comma 1) del sopracitato DPR
380/2001 recita: “Il permesso di costruire è rilasciato al proprietario dell’immobile o a chi abbia titolo per richiederlo” ed il
successivo art.20, comma 1) recita: “La domanda per il rilascio del permesso di costruire è sottoscritta da uno dei soggetti
legittimati ai sensi dell’articolo 11”.
Nel caso in esame il soggetto che ha presentato l’istanza non risulta essere in possesso di alcun titolo edilizio per richiedere l’
autorizzazione: non è proprietario dell’area sulla quale è stato progettato l’intervento e non ha dimostrato di possedere alcun titolo
legittimo per occupare l’area anzidetta.
Dallo stesso contenuto dell’istanza si ricava l’assenza di titolo in quanto l’amministratore delegato della società proponente
dichiara nella predetta di essere “Futuro concessionario d’uso dell’area individuata” senza dimostrare l’attualità del titolo.
Essere futuro concessionario dell’area non costituisce, di certo, titolo per edificare.
Non solo, ma anche l’Asl ha dichiarato di non volersi impegnare a concedere la disponibilità dell’area laddove ha comunicato che
“nulla osta a consentire alla Soc. Asti Energia e Calore S.p.A., la presentazione dell’istanza di autorizzazione alla Provincia di Asti,
non impegnando in alcun modo questa ASL alla concessione della disponibilità dell’area in mancanza della prescritta autorizzazione
regionale, né ad usufruire del servizio di teleriscaldamento senza la preventiva valutazione degli aspetti tecnici economici per
verificare la convenienza economica e la fattibilità”.
Poiché, con ogni evidenza, chi ha presentato l’istanza di autorizzazione non ha la disponibilità formale dell’area sulla quale l’opera è
stata progettata, la relativa domanda dovrà essere dichiarata improcedibile per difetto del titolo.
Chi non ha titolo, non è legittimato a presentare alcuna domanda di costruzione ai sensi del dpr n. 380/2001 e della legge
regionale n. 56/1977 e s.m.i.
Si chiede, pertanto, che la domanda venga archiviata, previa sua dichiarazione di improcedibilità.
Il TDM (Tribunale per i Diritti del Malato), rete di Cittadinanzattiva che si occupa di promuovere la partecipazione civica nell’ambito
delle politiche sanitarie, già operativa presso codesta ASL ed in convenzione con essa, è presente con uno sportello d’ascolto
presso l’Ospedale Civile Cardinal Massaia dal 2005.