di Giuseppe Cordaro.
Si deve partire sempre da molto lontano per vedere le cose nella giusta prospettiva. Ed una serata come quella trascorsa ad ascoltare la straordinaria esperienza di Giovanna Ogliengo, focolarina impegnata in Medio Oriente per quasi un trentennio, diventa un tassello di un tutto, di un disegno più grande. Giovanna ci parla in particolare della sua Siria, di una terra intrisa di Storia, con la S maiuscola, antica e attuale, dove dalla notte dei tempi, ed oggi di nuovo, si decidono le sorti del mondo intero, come se quella terra fosse il baricentro di un corpo che perde e ritrova il suo equilibrio, non senza fragorose e dolorose cadute ...
E Giovanna ci ha parlato dell'equilibrio pur in mezzo a contraddizioni che aveva trovato in Siria al suo arrivo nel 2003. Di un popolo estremamente tollerante, in cui islam, cristianesimo e religioni minori convivevano in armonia, un'armonia maturata nei millenni, consci forse di essere, parafrasando un monaco cristiano siriano di tendenza ariana chiamato Bouhaira, “come raggi della stessa luce”. Fu da Bouhaira che il Profeta Maometto conobbe la persona di Gesù e lo venerò, non accettandone però la divinità ma solo la straordinaria umanità, vicenda questa che testimonia in generale, ma specie in quella terra, il profondo legame fra le due grandi religioni.
Giovanna ci parla di un progresso lento ma reale del turismo, del commercio, dell’uso di internet cui ha assistito nei suoi anni passati in quei luoghi e di come fosse da subito apparsa spettrale agli occhi di tanti siriani, islamici e cristiani, quello che a noi ignari europei veniva descritta dai media come la fiabesca “primavera araba”, trasformatasi poi, nel volgere di pochi anni, nella ecatombe che oggi tutti conosciamo con il nome di Isis.
Ci spiega come dopo il caos creato della potenze mondiali in Iraq e in Libia, si sia passati alla Siria, celando dietro ad una guerra civile di liberazione dal tiranno dittatore Baschar El Assad, ad opera di oppositori e ribelli, una vera e propria disintegrazione e distruzione della Siria, organizzata e finanziata da coloro i quali avrebbero poi proposto di bombardarla per liberarla dall'oppressore Assad accusato di colpire il suo popolo con armi chimiche. E qui Giovanna ci stupisce. Di fronte a quei volti impettiti che dalle tv regionali e internazionali dichiaravano a gran voce al mondo intero la necessità di bombardare il Paese, lei pregava per quegli uomini, perché in fondo erano pur sempre suoi fratelli, e nel rispetto della propria grande fede, doveva amarli, nonostante facessero il gioco di quei terroristi che erano pronti ad uccidere chi si fregiava del nome di cristiano.
In tutto questo spaventoso disastro umano, Giovanna ci ha raccontato di bagliori di speranza. Di ricostruzioni, di storie di straordinario coraggio e di amore incondizionato verso il prossimo di qualsivoglia cultura e religione, anche a rischio costante della propria vita, che però solo in quel coraggioso dono d'amore, trovava la motivazione autentica per essere vissuta. Giovanna si è trovata nel pieno di una guerra terribile, e in questa serata, ha saputo descriverla ai presenti, con la forza della propria fede e con il rispetto per le altre.
Questi i tasselli del tutto con cui i partecipanti alla serata tornano a casa. Una serata conclusasi con la splendida storia di Bassel, profugo siriano che dopo uno splendido percorso al C.P.I.A. di Asti, che ci ha ospitato per questa bellissima serata, ha realizzato il sogno di iscriversi all'Università, piccolo grande esempio di quello che questa nostra assopita società può donare e ricevere da chi fugge dalle guerre e dalla povertà.