Dal Movimento 5 Stelle riceviamo queste considerazioni e proposte sul futuro della “storica” azienda astigiana e volentieri le pubblichiamo, augurandoci che possano essere utili per ampliare un concreto dibattito.
Anche la WayAssauto (come la FIAT e altre moltissime imprese operanti nel settore metalmeccanico) è fallita. Qualcuno spingerà per demolire lo stabilimento e far costruire dei nuovi (molto redditizi) palazzi. Altri chiederanno incentivi ed “elemosine” varie. Nessuno proporrà un rilancio. Proviamo a farlo noi ...
Gli incentivi all’acquisto di nuove auto (gli ultimi nel 1996 - governo di centrosinistra – e nel 2009 - governo di centrodestra) non hanno risolto il problema.
Marchionne sposterà tutto in Serbia. O chiederà agli operai italiani di “guadagnare” come i serbi.
Forse è ora di dirottare eventuali incentivi al sostegno di produzioni utili all’ambiente e all’uomo. E forse si spenderebbe anche meno: per la riconversione dello stabilimento Fiat di Termini Imerese servono circa 1 miliardo di euro. Per gli “incentivi rottamazione” il Governo ha speso (anzi, noi cittadini con le nostre tasse abbiamo speso) la stessa cifra. Altri 2 miliardi di euro di multe dovremo pagarli per aver mancato gli obiettivi (ecologici) di Kyoto.
La riconversione è davvero fattibile? Si, ecco alcuni esempi (attuati o attuabili).
Il Totem della Fiat (ops, della Volkswagen!).
Negli anni ‘70 l’azienda torinese aveva messo a punto il Totem: un impianto mobile di microcogenerazione ad alta efficienza, funzionante sia a benzina che a gas, basato sul motore della Fiat127. La (più furba) Volkswagen ha copiato l’idea e utilizzando il motore della Golf produrrà 100.000 impianti del genere da installare in condomini, piccole aziende, uffici: serve a produrre elettricità, riscaldamento, raffreddamento, congelamento, sterilizzazione con un’efficienza che si avvicina al 100 per cento.
Ford e Nissan più pulite.
Ford, Nissan e Tesla Motors godranno del finanziamento pubblico da 25 miliardi di dollari per la riconversione efficiente della produzione di veicoli nel mercato americano. I produttori che aspirano al finanziamento dovranno realizzare veicoli dotati di un rendimento superiore del 25% rispetto a quello delle automobili prodotte nel 2005. Dalla Ford fanno sapere che useranno i 5 miliardi di dollari richiesti al dipartimento per convertire alcuni impianti di produzione dei Suv incrementando l’offerta di veicoli di “piccola taglia”.
A Scandicci (FI) la Electrolux passa dalla produzione di elettrodomestici a quella di pannelli fotovoltaici.
A Ferrara, negli stabilimenti dell’ex Petrolchimico si produrrà silicio per pannelli fotovoltaici.
Nel nordest la storica Fiamm, produttrice di batterie per auto si è riconvertita alla fabbricazione di batterie (più ecologiche) per la telecomunicazione.
A Canegrate (MI) la Framag (lamierini magnetici, pressofusione dell’alluminio, blocchi per motori elettrici) ora produce impianti minieolici da 50Wattw.
A quando un futuro (pulito) per la WayA?
Movimento 5 Stelle ASTI – http://www.movimento.asti.it