di Marco Aime.

Strano Paese quello in cui un senatore della Repubblica può affermare che con la bandiera si possono fare pulizie intime, in cui un ministro può dare del “rompicoglioni” a un giurista che chiedeva la scorta e per non averla avuta è stato assassinato, senza che nulla accada. Se invece una studentessa si azzarda a scrivere una tesi su un movimento, quello No-Tav, che fino a prova contraria non è ancora stato dichiarato fuorilegge, viene condannata perché nel suo lavoro ha usato il pronome “noi”, offrendo così «un concorso morale alle azioni di disturbo del movimento». Un “noi” che Roberta Chiroli, oggi ex studentessa dell’Università Ca’ Foscari, ha usato non solo come dichiarazione di adesione al movimento, ma anche per il fatto che una ricerca antropologica coinvolge necessariamente in qualche modo chi la svolge ...



di Domenico Stimolo.

Nelle zone occidentali è così! Come accade in questi giorni. Del resto, specie sugli ormai onnipresenti siti telematici, per sollevare emozioni impazzano anche foto e video dei nostri amici di casa a quattro zampe. Nelle restanti grandi parti mondiali, semi occidentali, orientali e sudiste, nulla è da sapere, stante, almeno, le note che divulgano i nostri organi di informazione.
Già, le foto e i video che riguardano bambini. Poveri figli che hanno sempre bisogno del sostegno altrui, specie nelle zone di guerra e dove predominano fame e strutturali sconvolgimenti ambientali ...



C’è voluta la dichiarazione del vice cancelliere tedesco e ministro dell’Economia, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, per mettere la parola fine ai negoziati sul TTIP, l’accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, di cui si è concluso nel luglio scorso a Bruxelles il 14° round negoziale.
In un’intervista alla rete ZDF Gabriel ha dichiarato che i negoziati sul TTIP sono «di fatto falliti perché noi europei non possiamo accettare supinamente le richiesta americane». Un colpo pesante a quei Paesi membri, Italia in testa, che del Trattato Transatlantico era sostenitori in prima persona ...



di José Saramago.

L’uomo più saggio che ho conosciuto non sapeva né leggere né scrivere. Alle quattro della mattina, quando la promessa di un nuovo giorno ancora indugiava sulla terra di Francia, egli si alzava dal suo giaciglio e andava nel campo, per dare da mangiare alla mezza dozzina di maiali la cui fertilità nutriva lui e sua moglie. I genitori di mia madre vivevano in questa povertà, sulla piccola prole dei maiali che dopo lo svezzamento veniva venduta ai vicini nel nostro villaggio di Azinhaga nella provincia del Ribatejo. I loro nomi erano Jerónimo Meirinho e Josefa Caixinha ed erano entrambi analfabeti ...

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