di Alessandro Mortarino e Federico Sandrone.

Lo scorso 4 luglio la Corte Costituzionale ha formalmente depositato la sua sentenza n. 119/2024 riferita alla Legge regionale del Piemonte 31/5/2022 n. 7  “Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia”, decretando in via definitiva una serie di illegittimità costituzionali che stravolgono profondamente le parti sostanziali della norma promulgata dal governo subalpino nello scorso mandato, norma a suo tempo puntualmente contestata dal nostro Forum, che aveva richiesto al Consiglio dei Ministri allora in carica una rapida “impugnazione” avanti alla Corte Costituzionale (poi effettivamente avvenuta). A distanza di quasi due anni, dunque, una legge regionale davvero inaccettabile viene “rinviata al mittente” creando una serie notevole di problematiche...

A cura di Legambiente.

L’Italia sempre più “Rifiuti Free” secondo i dati della XXXI edizione di “Comuni Ricicloni”: sono 698 (+11% rispetto alla scorsa edizione) i comuni virtuosi nella gestione dei rifiuti urbani, di cui 450 sono i “piccoli comuni” sotto i 5.000 abitanti. Tra le regioni “fuoriclasse” il Veneto (173 comuni), Lombardia (101 comuni) e la Campania (83). Arretrano Trentino-Alto Adige (-9 comuni) e Piemonte (-10) dove risulta, in base alla produzione pro-capite di rifiuto secco residuo, solo Pocapaglia tra i Comuni sotto i 5.000 abitanti delle intere province di Asti e Cuneo (e nessuno nella fascia 5.000/15.000 abitanti)...

di Miguel Martinez.

Il circo mediatico e la politica istituzionale si sono divertiti a far diventare un piccolo caso il tappo di Salvini, tra sfottò e qualche protesta, con le imprese della plastica che ne sono uscite come virtuose e attente all’ambiente. Per altro le bottigliette d’acqua costano pochissimo, insomma non impoveriscono nessuno. Dal 3 luglio c’è l’obbligo in tutta l’Ue di vendere bottiglie di plastica con il tappo attaccato. Cosa importa se ogni anno nel mondo si producono circa 600 miliardi di bottiglie di plastica usa e getta? Che a nessun venga in mente di pensare che il problema non sia il tappo ma la bottiglia…

di Endri Orlandin.

L’attuale sistema di pianificazione del paesaggio italiano è frutto del tentativo di integrazione tra due approcci metodologici in apparenza affini ma in realtà assai divergenti: la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze, 2000) e il Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto Legislativo n. 42 del 2004).
La legge nazionale, pur conformandosi nominalmente agli obblighi e ai principi di cooperazione tra gli Stati, fissati dalle convenzioni internazionali in materia di conservazione e valorizzazione del paesaggio, evidenzia alcune discordanze rispetto al compendio di norme contenuto nella Convenzione. Sono diverse le questioni sulle quali si generano incoerenze e fraintendimenti metodologico-applicativi...

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