di Catterina Simonelli.
In questi ultimi giorni, in seguito agli errori nella presentazione delle liste elettorali, a Roma e Milano, ha fatto il suo ingresso sulla scena italiana il buonsenso. Finalmente ! Speriamo se ne trovi anche un po’ a Cortiglione. L’amministrazione comunale non riesce a far quadrare il bilancio: l’acquedotto comunale è in grave deficit e, per risanarne il bilancio, credevamo fosse necessario affrontare il problema alla radice, così abbiamo chiesto l’installazione di alcuni contatori per controllare le perdite che, da una nostra indagine empirica, sfiorano il 50% sulla linea comunale …
Pensavamo fosse anche necessario adeguare le tariffe: la più alta è di 39 centesimi al metro cubo e abbiamo ancora parecchi contatori a forfait.
Poi l’amministrazione ha nominato una commissione per migliorare la funzionalità dell’impianto e ridurne i consumi e abbiamo creduto che fosse una cosa seria.
Avevamo anche proposto di realizzare un impianto fotovoltaico; all’inizio pensavamo ad una copertura di 500 mq. sull’area dell’acquedotto. Poi è arrivato l’affare da un milione di euro ! Una società finanziaria propone di realizzare un grande impianto a terra che occuperà un ettaro, forse due; bisogna fare in fretta, non c’è più tempo per la gara d’appalto; si farà una convenzione, non si possono attendere i risultati dei lavori della commissione sull’acquedotto che dovrebbe ridurre il consumo di energia.
Quindi si nomina una nuova commissione, questa volta sul fotovoltaico; al primo incontro, i consiglieri di minoranza obiettano che se non si installeranno i contatori per controllare le perdite (previsti dalla legge Galli) sarà impossibile lavorare seriamente.
Ma cosa volete controllare le perdite, riempire la vasca di notte, aumentare le tariffe … cosa vi scervellate a pensare ? Tanto avremo il fotovoltaico !
La metafora dello spreco: uno splendido impianto fotovoltaico che getterà l’energia prodotta nel buco nero dell’acquedotto e, in aggiunta, ci rimarranno circa 48.000 euro l’anno per far vedere quanto siamo stati bravi.
Le finanziarie ringraziano i contribuenti ignari: sono le distorsioni che gli incentivi altissimi (i più alti d’Europa) esercitano sul mercato.
Personalmente, sono favorevolissima al fotovoltaico perché tante regioni del mondo, come il Delta del Niger, soffrono scempi ben peggiori degli impianti fotovoltaici tra i vigneti o delle pale eoliche; però a patto che serva all’ambiente, a ridurre le emissioni. Invece, paradossalmente nel nostro caso e credo in tanti altri, incentiva gli sprechi o comunque disincentiva il risparmio energetico.
Consumate gente, consumate, che tanto non costa niente è gratis, paghiamo tutto noi e il resto è mancia ...
Ma non c’è limite allo spreco: perché sprecare solo energia quando possiamo anche sprecare territorio ?
A Cortiglione abbiamo una grande area, un’ex cava assai poco fertile, ad essere teneri; ebbene, mediando, usando il buon senso, abbiamo proposto di utilizzarla per la localizzazione dell’impianto.
Vengono proposte, invece, due aree agricole, un ex vigneto (posto tra i vigneti …) e uno dei campi più fertili della vallata, quelle che erano le terre della Marchesa. La cava, almeno così ci riferiscono in consiglio comunale, per la società che dovrebbe installare il campo fotovoltaico, non va bene …
Eppure due altre aziende del settore, interpellate da noi, ci confermano che l’area della cava è assai ben esposta e proprio non credevamo che qualcuno potesse affermare il contrario; del resto la terra ha un’orbita attorno al sole piuttosto regolare e la bussola indica il nord in maniera attendibile.
La delibera di giunta dell’8 Marzo recita:“ Ritenute pertanto di interesse strategico … le iniziative di privati che propongano la realizzazione di impianti fotovoltaici … la cui titolarità venga assegnata al Comune, al fine di conseguire significativi risparmi energetici …”.
Ah,ah,ah !
Quale risparmio energetico ?
Non pagheremo le bollette, tutt’altra cosa.
Mi è bastato navigare su internet per sapere che i terreni coltivati a fotovoltaico rendono almeno il triplo rispetto a qualunque produzione agraria. Se un agricoltore ricava 3.000 euro seminando o potando o comunque faticando tutto l’anno, ne potrebbe guadagnare 10.000 stando tranquillamente seduto.
Sarebbe opportuno che i criteri per individuare il terreno su cui localizzare un impianto, la cui titolarità spetterà al Comune, fossero indicati dal Comune stesso, per la corretta gestione del territorio.
Invece no: tutto nelle mani dei procacciatori d’affari, senza nessuna regolamentazione.
Oh sì, avremo l’energia pulita !