Precisazioni sulla ferrovia locale astigiana



di Mario Didier, Associazione delle Ferrovie Piemontesi.


Con riferimento ad alcuni articoli apparsi su giornali locali dell'astigiano, nei quali si riportano delle considerazioni non corrette del Sindaco di Canelli sullo stato delle ferrovie che attraversano i territori dell'Unesco e alla proposta di trasformazione delle ferrovie in questione in pista ciclabile per “...favorire lo sviluppo del turismo....” perorata dall'Assessore alla cultura Parigi, la quale ha anche provveduto a convocare in merito i Sindaci dei Comuni interessati dal passaggio della linea ferroviaria Asti-Alba e Castagnole-Alessandria (in contrasto con l'assessorato ai trasporti che sta operando in direzione di un possibile ripristino di alcune tratte sulle quali la circolazione è stata sospesa), in qualità di componente il direttivo dell'Associazione delle Ferrovie Piemontesi vorrei  porre alla Vostra attenzione alcune  considerazioni che verranno approfondite nel convegno per il recupero delle ferrovie dell'Unesco che stiamo organizzando ...

1) La rete ferroviaria è di proprietà dello Stato e non del gestore (RFI) che, quindi, non ne può disporre a proprio piacimento.

2) Le linee interessanti (totalmente o parzialmente) i territori riconosciuti dall'Unesco come patrimonio dell'umanità sono la: Asti-Chivasso, Asti-Alba, Castagnole-Alessandria e la Asti-Mortara, queste linee non sono linee dismesse ma solo linee sulla quali la Regione, nel 2012, ha deciso di non acquistare più le tracce per la circolazione dei treni; nel caso si decidesse di ripristinarne la circolazione, RFI avrebbe l'obbligo di consegnare all'impresa ferroviaria le linee pronte all'uso, eventuali costi per la riattivazione delle linee non possono quindi essere imputati alla Regione e quindi questo non deve essere preoccupazione delle amministrazioni regionali o comunali.

3) L'eventuale conversione in pista ciclabile non può prevedere solo la copertura del sedime ferroviario con materiale idoneo al traffico ciclistico, la ferrovia si sviluppa su viadotti, lungo pendii scoscesi e gallerie ed è necessario quindi provvedere anche alla messa in sicurezza dell'intera tratta e all'illuminazione delle gallerie esistenti; inoltre, in caso di infortunio, la maggior parte della rete non è raggiungibile dalla sede stradale, per cui un eventuale ciclista ferito non potrebbe essere soccorso dai mezzi del 118 (se non dall'elisoccorso, ma solo nei casi nei quali sia disponibile uno spiazzo per l'atterraggio). Tutto questo non è mai stato considerato da nessun progetto e farebbe lievitare i costi già peraltro decisamente ingenti (l'unico dato presunto, al ribasso, riguarda l'ipotesi della conversione della Asti-Casale,  ora abbandonata, con costi reputati variabili dai 19000 ai 38000 euro/Km), l'unico dato reale invece riguarda l'opera portata a termine nel ponente ligure ed è relativo ai 24 km della vecchia linea ferroviaria (non dismessa ma sostituita) ed è un po' più elevato ed indicativo e corrisponde a ben 43 milioni di euro!!!!

4) Sono state, inoltre, date notizie non corrette nell'articolo apparso su "La Nuova Provincia" nel quale il sindaco di Canelli, facendo riferimento alla linea Asti-Alba e Castagnole-Alessandria, asserisce che le linee in questione sono in uno stato non ottimale causa gallerie non agibili il cui ripristino comporterebbe investimenti notevoli; tutto ciò non corrisponde alla realtà dei fatti: l'unica galleria che abbia subito cedimenti strutturali su queste due linee è la galleria Ghersi, situata a circa 1500 metri da Alba, il tratto Asti-Castagnole è in condizioni ottimali ed è monitorato costantemente, il tratto Castagnole-Alessandria è interessato solo da una galleria tra Incisa Scapaccino e Castelnuovo Belbo che non ha problemi strutturali.

5) Le linee Asti-Alba (o Asti-Castagnole se non si potesse risolvere il problema della galleria Ghersi) e Castagnole-Alessandria sono state considerate dalla Regione nel capitolato per le gare e quindi appare alquanto strano che un assessore in carica spinga per la riconversione delle suddette linee senza nemmeno informarsi presso l'assessorato ai trasporti.

6) Alla scrivente associazione apparirebbe più sensato creare una rete territoriale di percorsi ciclabili che si addentrino nei territori dell'Unesco, collegabile con una rete ferroviaria efficiente che possa servire sia gli abitanti che i turisti; non potendo fare affidamento solo sul turismo per 12 mesi all'anno, questo sarebbe probabilmente un modo per rendere raggiungibili i nostri territori anche dai visitatori senza costringerli ad utilizzare solo auto private o biciclette (e queste ultime non di certo nei mesi della fiera del tartufo o della vendemmia).

7) RFI sta procedendo ad un'analisi dello stato delle linee in questione; il tratto Castagnole-Asti è stato trovato in ottime condizioni, non abbiamo ancora notizie ufficiali del tratto Castagnole-Alessandria e della nuova stima dei costi per i lavori atti a ripristinare la galleria Ghersi.

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