La Ferrovia Alba-Asti-Nizza è finalmente un fenomeno culturale?



di Alessandro Mortarino.


Apprendiamo dalla Federazione degli Amici Ferrovie Piemonte - AFP che nei giorni scorsi l'Assessore regionale alla Cultura (e al Turismo), Antonella Parigi, ha convocato il Sindaco di Neive e di altri Comuni della tratta ferroviaria Cavallermaggiore-Alessandria per valutare la loro posizione a riguardo del progetto, evidentemente ancora non accantonato, di trasformare la linea rotabile attualmente dismessa in una pista ciclabile ...



Siamo lieti che la questione sia finalmente uscita dal limbo di un dibattito squisitamente logistico ed economico per atterrare in quella sede primariamente culturale che, anche a noi, pare debba precedere ogni decisione politica ed orientarla nella direzione di un cambiamento dei costumi e di una indispensabile soddisfazione dei bisogni dei cittadini.

Meno lieti, invece, nel constatare come paiano trascurate le migliaia di firme raccolte dai sindaci delle amministrazioni dei Comuni che punteggiano il territorio tra Langa e Monferrato a sostegno della richiesta di riapertura della linea ferrata che collega Alba con Castagnole Lanze e fino a Canelli-Nizza da un lato e Asti dall'altro.

A scanso di equivoci, ribadiamo che il Movimento Stop al Consumo di Territorio e il Forum Salviamo il Paesaggio (dunque la voce di oltre 1.000 organizzazioni ambientaliste, agricole, delle professioni, della Ricerca, della Cultura) ritengono essenziale restituire il servizio ferroviario ad un territorio recentemente riconosciuto "patrimonio dell'umanità" dall'Unesco.
Oltre, dunque, alle manifeste necessità trasportistiche dei residenti, dovrebbe essere evidente come l'auspicabile aumento del flusso turistico in queste terre vitate non possa prescindere dalla disponibilità di una tratta ferroviaria locale assolutamente strategica. E ricordiamo come anche il fascicolo di presentazione della candidatura sottoposta anni fa all'Unesco, indichi con chiarezza la presenza di una articolata linea su rotaia in grado di agevolare la mobilità di residenti e turisti.

Siamo consapevoli delle criticità della ormai "famosa" galleria Ghersi a Barbaresco e abbiamo già suggerito almeno la riapertura della tratta ferroviaria da Barbaresco ad Asti e Nizza, limitando il percorso Alba-Barbaresco al solo trasporto pubblico su gomma: una ferrovia che colleghi Nizza con Canelli e Barbaresco - tre dei perni della core zone Unesco - sarebbe suggestiva anche dal punto di vista sintattico (e culturale ...) per qualunque visitatore dei nostri luoghi !

Inoltre, è da aggiungere che da alcuni mesi anche l'amministrazione comunale di Asti ha deciso di non aderire alla proposta di trasformare in pura ciclabile la linea ferroviaria (anch'essa ora in disuso) che la collega a Casale Monferrato, via Moncalvo. L'alternativa scelta è un tracciato ciclabile parallelo ai binari, dunque non sostitutivo, particolarmente interessante per collegarsi a Casale con il progetto della grande ciclovia "VenTo", proposta dal Politecnico di Milano, che potrebbe unire Torino con Venezia, offrendo un itinerario dolce e slow rigorosamente su due ruote, degno di poter competere con i più pregiati percorsi lungo i principali corsi d'acqua europei, meta di migliaia di turisti ogni anno.

Abbiamo da sempre insistito nel dire che una pista ciclabile in luogo della linea ferroviaria (anche in forma removibile) è una proposta che deve seguire una decisione definitiva: vogliamo avere un trasporto pubblico locale su ferro che colleghi le Langhe e il Monferrato ? Se la risposta è negativa, allora ben venga la ciclopista. Ma l'Ente regionale non può negare che i cittadini e un gran numero di amministrazioni locali reclamano il ritorno del servizio ferroviario, che potrebbe arricchirsi di molteplici prospettive economiche (vedi: https://www.altritasti.it/index.php/archivio/ambiente-e-territori/2077-ipotesi-di-sostenibilita-per-il-progetto-sistema-treno) e divenire il pilastro dello sviluppo turistico, come ci insegnano i "trenini" panoramici della vicina Svizzera o del Trentino.

Siamo certi che il Sindaco di Neive abbia risposto all'Assessora Parigi: «credevo mi avesse convocato per comunicarmi la riapertura della ferrovia e che il progetto ciclopista fosse stato accantonato definitivamente. In ogni caso, la posizione dell'amministrazione neivese è molto semplice: ripristiniamo il trasporto ferroviario il più in fretta possibile !».
E suggeriamo ai suoi colleghi Sindaci, ad iniziare dal primo cittadino di Canelli, di ascoltare la voce dei cittadini e farne una precisa bandiera.

In definitiva: perchè non proviamo ad essere un po' concreti e affrontiamo la discussione (culturalmente) una volta per tutte nel migliore ed unico modo possibile: tutti assieme anziché in una stanza tra pochi ? ...

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