di Alessandro Mortarino.
La scorsa settimana Mombercelli ha registrato altri due importanti passi avanti nelle azioni di salvaguardia e tutela del territorio locale: la consegna in Regione di oltre 2.100 firme a sostegno della sua "dichiarazione di interesse pubblico del Paesaggio" ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio e la serie di "osservazioni" depositate in Provincia per suggerire tecnicamente gli aspetti critici del mai digerito progetto di costruzione di un nuovo deposito di biomasse (base probabile per l'altrettanto inviso tentativo di favorire la presenza di un impianto pirogassificatore) ...
Le oltre 2.100 firme, corredate dalla presa d'atto del Comune di Mombercelli, consegnate in Regione dall’Associazione a Difesa della Valtiglione e dintorni, dai produttori vitivinicoli e dalla Pro Loco, rappresentano una esemplare dimostrazione dell'attaccamento dei cittadini al tema della gestione e della salvaguardia del "Bene Paesaggio" del loro territorio e avvia un iter formale che segue l'analoga procedura già seguita negli scorsi anni da Isola Villa e dalla frazione Schierano di Passerano Marmorito (che già hanno ottenuto il riconoscimento da parte della Regione stessa) e di Montafia, Canelli e San Marzanotto che stanno attendendo il responso. L'astigiano è la provincia italiana capofila in questa particolare azione di tutela.
Molto significativo, a nostro avviso, il fatto che delle oltre 2.100 firme consegnate, ammontino a più di 950 quelle di residenti in Mombercelli (quasi la metà, dunque, degli elettori del paese), a cui si aggiungono le sottoscrizioni di persone che lo abitano nei weekend o risiedono nei Comuni limitrofi.
La "Dichiarazione di notevole interesse pubblico del paesaggio" è uno strumento previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Codice Urbani) che consente di ribadire ad una comunità che il paesaggio è un bene culturale, ma anche un bisogno sociale, che costituisce un preciso elemento identificativo per chi lo abita. La pianificazione alle diverse scale deve quindi prestare una costante e continua attenzione al paesaggio, valorizzando gli elementi di singolarità, di identità e di equilibrio e prevenendo nel contempo le trasformazioni fonte di squilibrio e dissonanza. Tali politiche non possono avere carattere solamente difensivo, ma richiedono una forte tensione progettuale per rimuovere le ragioni strutturali del degrado e perseguire nuovi e lungimiranti equilibri tra le diverse esigenze economico-sociali e le specificità dei caratteri ambientali. Nella realtà dell’Astigiano e del Monferrato il paesaggio appare sempre più l’elemento essenziale di uno sviluppo economico sostenibile legato alle peculiarità ambientali e alle eccellenze enogastronomiche. L’aspetto vincente delle produzioni agricole non si misurerà, infatti, solo più in termini “organolettici”, ma anche sul tema della salvaguardia ambientale e della cura ed attenta gestione del paesaggio, quale caposaldo della qualità e tipicità dei prodotti stessi.
Molto qualificati sotto il profilo logico, tecnico e giuridico sono anche i documenti di "osservazioni" presentati da differenti soggetti al progetto presentato dalla società Bio.Mass.Tech. che vorrebbe, dopo avere cercato di proporre un impianto di pirogassificazione in Mombercelli, ottenere l'autorizzazione per la nuova edificazione di un impianto di produzione di cippato.
Le indicazioni critiche sono state presentate alla Provincia di Asti e allo Sportello Unico per le Attività Produttive della Comunità Valtiglione dagli agricoltori e vitivinicoltori di Mombercelli, dalla stessa amministrazione comunale, congiuntamente dall'Associazione Difesa Valtiglione e dintorni e dall'Associazione Davide Lajolo, dall'Osservatorio del Paesaggio per il Monferrato e l'Astigiano e congiuntamente dal Movimento Stop al Consumo di Territorio e dal Forum nazionale Salviamo il Paesaggio.
Ognuno ha messo in luce gli aspetti "nefasti" che un simile progetto produrrebbe sul fragile ambiente e territorio di Mombercelli, sotto il profilo paesaggistico e agricolo e per quanto concerne il consumo di suolo.
Molti e qualificati i punti toccati, tra i quali segnaliamo l'esigenza di stabilire le caratteristiche di approvvigionamento delle biomasse (con una esemplare citazione del compianto ing. Giuseppe Ratti: ”Se bruci il bosco perdi anche l’unico rimedio esistente ai guai causati dall’inquinamento, oltre a proseguire sulla stessa strada ti sei tagliato anche il ponte per il ritorno” ...), gli aspetti legati all'inquinamento di una regione tra le più compromesse d'Europa (la Pianura Padana), le esigenze di valorizzazione dell'economia rurale ed agricola, le limitazioni previste dai protocolli Unesco, il negativo impatto ambientale sulla – primaria - risorsa suolo (stranamente minimizzato nelle valutazioni del progetto presentato), le indicazioni suggerite dagli articoli 31 e 32 del PTR-Piano Territoriale della Regione Piemonte (che così recita: "i nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali possono prevedersi solo quando sia dimostrata l’inesistenza di alternative di riuso e di riorganizzazione degli insediamenti e delle infrastrutture esistenti. In particolare è da dimostrarsi l’effettiva domanda previa valutazione del patrimonio edilizio esistente e non utilizzato, di quello sotto-utilizzato e di quello da recuperare").
E, infine, un richiamo all’articolo 41 della nostra Costituzione: "L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali".
Molto indicativo nel nostro caso, che vede amministrazione comunale e una rilevante massa di associazioni e cittadini contrari ad un progetto certamente utile agli interessi del privato proponente ma non alla "funzione sociale" di tutta la comunità locale ...
Insomma, i cittadini di Mombercelli ci insegnano ad "amare" i nostri territori, e questo è un bellissimo esempio per tutti.
Ora sta agli Enti preposti fare la loro parte, e siamo certi che non ci deluderanno ...