A cura di Canale Ecologia.
La variante parziale al piano regolatore, approvata a fine luglio in consiglio comunale, considerando le modifiche che intende apportare al territorio canalese, richiama direttamente in causa la nostra associazione. Occorre precisare che l’associazione Canale Ecologia ha aderito, attraverso il voto nelle sue assemblee annuali, nel 2010 al Movimento nazionale “Stop al consumo di territorio” e, nel 2012, al Forum nazionale dei Movimenti “Salviamo il paesaggio”. Entrambe queste "reti" ritengono controproducente il consumo di nuovi suoli sia dal punto di vista paesaggistico - e quindi turistico - sia da quello della compatibilità ecologica ...
Una risorsa insostituibile
I terreni fertili, infatti, immagazzinano l’anidride carbonica, permettono alle acque di raggiungere la falda, consentono la biodiversità e producono la cosa per noi più importante: il cibo di cui ci nutriamo.
Ora tutto questo è in serio pericolo, se pensiamo che il consumo di suolo viaggia tutt’ora in Italia al ritmo di 200 ettari al giorno e che molte zone sono ormai irrimediabilmente compromesse.
Anche la nostra variante finisce per determinare le gocce che alimentano questa preoccupante statistica.
Nella variante approvata si consumano nuovi suoli al di fuori di quello che prevede il piano regolatore generale, che pure già prevede insediamenti sovrastimati per ben 6.824 abitanti.
Un alto prezzo pagato dal territorio canalese
Occorre ammettere che il consumo di territorio pagato da Canale in questi ultimi dieci anni è stato molto alto, ovviamente anche per le scelte degli anni precedenti: abbiamo sacrificato al comparto produttivo, in località Torretta, una delle ultime grandi piane rimaste (confidando in una tenuta produttiva delle aziende insediate) e si è pensato fosse buona scelta bruciare la piana di Mombirone, strategica al paese, realizzando un polo turistico trainato dal centro benessere. Sappiamo che, saltato il polo turistico, rimane una incerta situazione che fa intravedere la possibilità di un solo vincitore, il cemento.
Quale interesse pubblico ?
La variante parziale chiamata in causa, nell’accontentare sostanzialmente richieste di privati a costruire, non ha considerato che altre centinaia di privati intendono vendere la propria casa.
Uno strumento normativo quale una variante, realizza il massimo dell’interesse pubblico quando fa incontrare le esigenze di chi vende e di chi vuol costruire invece di consumare nuovi suoli.
E vero che in questa nuova variante si giustifica questo nuovo sparpagliamento di costruzioni con il recupero della parte destra dell’ex area fornaci che prevedeva una espansione edilizia, ma, primo, qui il suolo era comunque già compromesso, secondo, quest’area è stata ricatalogata area agricola E1 (cioè non si potranno fare interventi agricoli che pregiudichino una futura espansione urbana), quindi è un’area
solo posta in stand-by, in attesa di futuro cemento.
Salviamo l’anfiteatro di Mombirone
I casi di consumo di nuovi suoli, previsti dalla nuova variante e al di fuori del perimetro del Piano Regolatore sono diversi, citiamo via S. Stefano, via Valentino, Valpone e via Mompissano, ma l’area di espansione prevista su cui esprimiamo la più ferma contrarietà è quella nella zona preparco di via del
Boschetto, nella dorsale che guarda Canale. E’ un'area limitrofa al piccolo Parco di Mombirone che i canalesi avevano scelto di tutelare e salvaguardare.
Chiediamo ai nostri amministratori di rivedere le loro scelte e di stralciare dalla variante i lotti di espansione previsti nell’unico anfiteatro verde rimasto a incorniciare il paese.
Ai canalesi chiediamo di farsi sentire: abbiamo scelto di costruire da ben tre parti sulle colline che guardano al paese, lasciamone almeno una a verde.