Il cambiamento climatico e la siccità stanno profondamente iniziando a modificare il calendario della vitivinicoltura anche nel nostro Piemonte, già aggredito dalla dirompente azione della flavescenza dorata che, in molte zone, sta distruggendo interi vigneti.
E ora un nuovo insetto nocivo (della vite, ma non solo) sta raggiungendo i nostri confini, proveniente dal Giappone ...
Si chiama Drosophila suzukii, appartiene all'ordine dei Ditteri ed è una specie originaria del sud-est asiatico. Fino a poco tempo fa la si era ritrovata tra i ciliegi e le fragole del Giappone ma, da qualche tempo, il traffico di merci internazionale lo ha esportato dapprima negli Usa, poi in Svizzera, in Spagna e nel nord est dell'Italia, dove è stato segnalato per la prima volta nel 2009 in Trentino Alto-Adige; molti ricercatori e tecnici "scommettono" sulla sua estensione rapida in tutta la nostra penisola, Piemonte - ovviamente - compreso.
La Drosophila suzukii è un piccolo moscerino (circa 3 mm.) appartenente alla famiglia dei moscerini della frutta o dell’aceto, ma è una delle poche specie di Drosophilidae che infesta tutta la frutta sana a polpa tenera (mirtillo, lampone, mora, fragola, ciliegia, uva, albicocca, pesca, susina, kiwi) e diversi frutti selvatici (ciliegie, more selvatiche, corniolo, solanacee, rosacee) ancora sulla pianta, durante la maturazione.
La particolarità che differenzia quest'insetto dalla più comune ed innocua Drosophila Melanogaster è l'ovodepositore dentato di cui la femmina è dotata, che le consente di infestare non solo la frutta caduta, in fase di decomposizione o danneggiata ma di perforare l'epidermide della frutta in fase di maturazione e depositare le sue uova all'interno.
Generalmente l'attacco è ben riconoscibile perchè la ferita inferta dall'insetto all'acino è di forma sferica e poco tempo dopo l'ovideposizione fuoriesce succo dalla ferita. Le larve si nutrono del succo e della polpa, portando al collasso l'acino o il frutto nel volgere di pochi giorni.
I danni più gravi avvengono all'inizio della primavera, con temperature attorno ai 10°C, quando l'adulto sopravvissuto all'inverno inizia a nutrirsi di fiori (in particolare quelli dei Prunus selvatici) e tra maggio e agosto/settembre, quando l'attacco è rivolto ai frutti e all'uva.
Per quanto riguarda la vite, l'insetto ha la caratteristica di attaccare gli acini subito dopo l'invaiatura, provocando gravi danni alla qualità del frutto: aumento dell'acidità volatile (da 0,36 g/l fino a 0,45 g/l), riduzione dell'intensità del colore e della struttura del vino (che risulta dunque più leggero).
Gli attacchi sono più frequenti sulle viti più vigorose, in presenza di ristagni di umidità e quando i grappoli sono colpiti dalla grandine, dalle azioni di uccelli o comunque presentano danneggiamenti. La Drosophila suzukii è un insetto polifago e vive preferibilmente vicino ai boschi; si ritiene che un vigneto nei pressi di un'area boscata sia maggiormente soggetto ad attacchi. Lo stesso vale per frutteti e, in particolare, piantagioni di piccoli frutti.
In base alle conoscenze attuali l’impiego di insetticidi non è raccomandato e il controllo chimico risulta molto difficile. Sono state condotte alcune prove di difesa con piretroidi ma nell'ultima fase di maturazione non è risultato utile. Qualche risultato migliore si è ottenuto con idrossido di calcio che ha la proprietà di spostare il pH dell'acino, rendendolo meno ospitale per le uova dell'insetto, e asciugando gli acini danneggiati, rendendoli quindi ugualmente inospitali.
Negli esperimenti eseguiti in Italia, la copertura con reti e la cattura massale hanno dimostrato un’efficacia nettamente superiore.