Biberach, il gemello diverso


di Paolo Viarengo.


Qualche settimana fa, mia moglie e io siamo stati ospiti della città tedesca gemellata ad Asti, in occasione dei festeggiamenti per il trentennale di questo atto di fratellanza; è stato un blitz veloce, siamo stati invitati come Associazione "Valmanera Viva" e ci è stato richiesto di cucinare le nostre specialità italiane. Una "puntatina rapida", 2 giorni soltanto, sufficienti comunque per fare la nostra bella figura e, anche, divertirsi.
Siamo stati accolti nelle famiglie (si usa così per il pernottamento e la colazione) con calore e amicizia sinceri; insomma: una bellissima esperienza, nonostante i più di settecento Km. percorsi. E ci siamo resi conto che in Germania ...

... pare esserci una cura particolare dei luoghi; sufficiente vedere come è tenuta la città di Biberach e come è gestito e rispettato il territorio circostante (non c'è bisogno di risiedere per mesi in un posto per rendersi conto di certe cose):
1) campi e prati coltivati ovunque, non abbiamo visto un appezzamento a gerbido in nessun punto del percorso; la campagna con le fattorie, ben distinta dalle (poche) zone industriali;
2) zero immondizia lungo le strade o nei fossi laterali (è quasi tutta pianura, quindi la vista spazia in profondità);
3) marciapiedi senza gomme da masticare spiaccicate nè "ricordi" di cane;
4) infine un'esperienza che difficilmente dimenticherò: abbiamo partecipato (su espresso invito) al mercatino del sabato mattina, con i nostri prodotti locali. Provo a riassumere l'esperienza in poche righe.

Ore 6.30: apertura del mercato (dimensioni circa come il mercato astigiano di piazza Alfieri), le bancarelle offrivano all'80% ortofrutta, per il resto alimentari di vario genere. Non abbiamo sentito nessuno litigare o inc.....si per il parcheggio per l'auto o per il furgone da spostare o altro.

Ore 7.00: tutti i mezzi di trasporto vengono parcheggiati fuori dal mercato, in uno spazio apposito (a pagamento).

Tutta la mattina con una moltitudine di persone coloratissime, tanti giovani, zero (000 ...) borse di plastica, ognuno con cesta di vimini o sporta o carrellino, nessun ambulante che gridasse quanto la sua merce fosse "la più bella e più buona" (come succede da noi, nonostante carichino il furgone tutti dai medesimi 2/3 grossisti !).

E qui viene il bello, ore 13.00: fine del mercato.
Ore 13.30: piazza vuota, (e quasi pulita, ognuno ha infatti ritirato le proprie cassette vuote e i resti vari e se lo è portato via)
Ore 13.45: piazza perfettamente pulita ... due addetti, uno a piedi con la scopa (di saggina) e l'altro con un piccolo mezzo aspirante (molto piccolo, appena più di un apecar) ...
Ore 13.50: tutti i bar fronte piazza avevano risistemato i loro tavolini e sedie e servivano i clienti.

Mi è venuto da piangere, pensando alle condizioni delle nostre piazze al termine dei mercati ....

Un ultimo particolare - dopo tutto ciò - forse insignificante: non abbiamo dovuto riportare a casa praticamente nulla di ciò che avevamo esposto, e molte merci sono andate esaurite prima della conclusione del mercato (i salami per esempio).

Non voglio enfatizzare i germanici e la loro organizzazione, simil-militaresca, avranno anche loro tanti difetti; ma sul senso civico ... quanto abbiamo da imparare !

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