di Paolo Viarengo.
La festa è passata ed è andata bene (nonostante la crisi), ma Panirossi a Valmanera non s'è visto ... L'invito a cena era sincero e la cena non era lui ... pazienza: ha perso un'occasione; è venuto però Fabrizio Brignolo che ha ascoltato, non ha commentato e ha promesso un incontro: speriamo non sia come molte delle sue promesse elettorali che poi passate al vaglio del partito hanno avuto qualche trasformazione (segno di democrazia, forse, ma questa democrazia non si poteva applicare prima ? A fare così era capace anche il centro destra, mi sono illuso che fosse cambiata la musica). In attesa di convocazione, ci sono stati altri commenti sulla vicenda del campo da cross, che meritano considerazione; uno tra tutti quello di Sandro Mortarino su AltritAsti ...
Condivido abbastanza il suo pensiero però qualcosa stona; per la stima che ho di Sandro come persona integerrima e saggia, gli voglio concedere l'attenuante dell'informazione non proprio corretta e parziale (nel senso troppo di parte), che ha ispirato il suo scritto, poi lui abita abbastanza fuori Asti .... a volte la distanza distorce i segnali e crea echi e risonanze maligne.
Nell'ottica di cui sopra, vorrei completare le informazioni con il mio modesto "sapere" sul caso specifico; anteponendo una precisazione: noi (cioè io e la mia famiglia attuale) abitiamo a Valmanera solo da 13 anni ma, sostanzialmente, si tratta di un ritorno alle origini, poichè i miei "avi" discesero da queste terre verso la piana del "Tani" più fertile e meno avara di frutti orticoli. Da ciò si puo immaginare il legame dalla mia infanzia e giovinezza a questi luoghi, tanto da farmi "diniegare" offerte di aziende come Fiat Avio e Comau a favore di più modesti lavori come artigiano o presso piccole realtà produttive locali, per poter avere il tempo extra lavoro di coltivare la terra, la mia terra astigiana, in modo amatoriale s'intende.
Ciò detto per valorizzare la basi del mio modo di "sentire" il problema.
Dunque: come Sandro giustamente dice, la pista da cross nacque in modo abusivo, però destinata all'uso dei soli proprietari (e amici intimi) dei terreni su cui sorse; poi si sa l'appetito vien mangiando, il giro cominciò ad allargarsi, (e il percorso pure), viene la voglia di gareggiare e .... tutto fila liscio (in quei tempi nessuno faceva troppo caso a quattro matti che "volavano" con le moto, tenuto conto che allora una moto da cross, decente, era un bene di lusso non alla portata di tutti); non dimentichiamo anche che, quando cominciò il tutto, alcuni versanti degli attuali boschi erano ancora vigneti.
Quando la cosa prese piede, le autorità cominciarono ad interessarsi, anche (e forse solo) per un problema di sicurezza pubblica, (domenica di gare = pronto soccorso in allerta).
Cosi vengono concessi permessi straordinari, deroghe, silenzi-assenso dalle varie amministrazioni, (i famosi pasticci che cita Mortarino) puntualmente decaduti a fine mandato e puntualmente rinnovati dall'amministrazione successiva, con promesse della proprietà: di controllo, sicurezza, ordine ecc... Tutto abbastanza regolare quindi (ci sono atti pubblici consultabili da chiunque).
Fino all'opportunità, piovuta come un temporale estivo, del mondiale di cross, occasione da prendere al volo o lasciare, ma con la necessità di adeguare subito le strutture: sala stampa, sevizi igienici, ufficio per: direttore arbitri giudici di gara, mensa, bar, ecc.
Tempo disponibile, poco, pochissimo, tempi della burocrazia (permessi e concessioni) prossimi all'eternità ... così riparte l'abusivo.
Naturalmente si fa il mondiale e il vero vincitore è il campo stesso: la pista viene giudicata tra le 4 migliori al mondo ....
Poi altre gare, gli assoluti d'Italia, sempre in bilico tra legalità e abusivismo, (per inciso Regione, Comune e Provincia hanno sempre dato il patrocinio a quasi tutte le manifestazioni, anche se non è certo un avvallo, comunque in alto tutti sapevano ...) intanto si tira avanti.
Finalmente arriva la possibilità del condono: francamente non sono favorevole ai condoni in genere, ma quando è legge dello Stato ... ci si adegua (personalmente non ho mai dovuto approfittarne).
Ritorna così la piena legalità sulla pista e spunta anche una convenzione con il comune di Asti per l'uso a fini sportivi della struttura.
Troppo bello per essere vero; in quegli stessi anni, (o poco prima, mi scuso se non cito le date precise, ma non le so a memoria, comunque si tratta, come già detto, di atti pubblici con tanto di rogito notarile, quindi consultabili da chiunque) parte anche l'iter che elegge a SIC i nostri boschi e qualcuno immagina subito un grande parco naturale ...
Sarà questo? Sarà stata una disattenzione dell'allora amministrazione ? Successe un fatto strano.
Viene proposta una variante al piano regolatore, c'è di tutto: costituzione di aree edificabili (le ultime ville sono in costruzione oggi), addirittura si istituisce un PECLI su un terreno agricolo, che il proprietario rifiuta categoricamente (penso sia un caso su un milione) e che tutt'ora è e rimane agricolo, infrastrutture, (costruzione e ampliamento strade, illuminazione pubblica), idea di rete fognaria (ancora da fare) ecc.; ma .... sorpresa ! La pista non compare tra le modifiche apportate dalla variante al piano !!!
La cosa ancora più strana è che nessuno si accorge della "dimenticanza", nemmeno gli stessi proprietari della pista ! (tra l'altro pare fosse promessa e prevista la regolarizzazione dell'impianto proprio con quello strumento).
Cosi nessuno fa osservazioni, il nuovo piano regolatore va in Regione, passa e .... la pista torna abusiva; il resto lo sappiamo.
Quando ho saputo queste cose nel dettaglio, ho compreso il perchè, dopo essermi tanto battuto, ho trovato tanta avversità all'istituzione del parco dei boschi di Valmanera, da parte di quasi tutta la popolazione .... se certe cose nascono cosi, anche il miglior intento, non giustifica i mezzi ecc. ecc.
A questo punto mi faccio (e propongo) alcune domande:
1) Amministratori coscienziosi e preoccupati del bene comune (per comune non intendo solo WWF o cross ma TUTTA la cittadinanza) non avrebbero dovuto analizzare con dati certi la situazione e agire di conseguenza da subito ? (siamo ancora in tempo per farlo adesso prima di prendere decisioni drastiche; abbiamo floridi esempi di convivenza tra autodromi e parchi naturali).
2) A tutt'oggi abbiamo veramente idea di quale sia il VERO bene in per la città al di la dei particolarismi ? (compresi quindi WWF, abitanti e commercianti di Valmanera, cross e/o altro).
3) Vogliamo continuare a brancolare nel buio totale, ancorati qualcuno alle certezze della fama e del seguito presso i motocrossisti, qualcuno ai collaudati affari del commercio, qualcuno ai possibili finanziamenti regionali che potrebbero "accomodare" le casse dell'ente parchi, altri alle ipotetiche folle di turisti ecologici che in futuro visiteranno il parco dei Boschi di Valmanera ? (che tra l'altro nel frattempo stanno perdendo i pezzi tra una discarica e l'altra).
4) Qualcuno (Panirossi per esempio) si è chiesto che differenza c'è, per il traffico stradale, tra: avere decine di camper che vanno al motocross, o decine di camper che vanno a Villa Paolina ? (con qualche dubbio sulla possibilità ricettiva della Villa).
5) Dove faremo quindi parcheggiare i previsti turisti "sostenibili" che (sempre ipoteticamente) verrebbero a villeggiare nei boschi ?
6) Quali strutture li accoglierebbero?
7) Con quali soldi e quanto territorio "consumeremo" per creare le strutture ?
8) Quale impulso darebbe ciò all'economia astigiana ? (o valmanerese).
Smetto ma ce ne sarebbero altre ....
A questo punto, chi legge potrebbe chiedersi: "ma questo (io che scrivo) da che parte sta ?".
Risposta semplice: con gli ultimi, DA SEMPRE; e in questa faccenda l'ultimo degli ultimi è il BUONSENSO che se ne va solo e ramingo per i boschi senza moto e senza meta, abbandonato e reietto da tutti.
Paolo Viarengo
Caro Paolo,
intanto ti ringrazio per avermi proposto come candidato alla saggezza: per ora tenderei SOLO alla santificazione (infatti mi faccio già chiamare San Dro ...).
Onestamente non mi pare che tu dica cose particolarmente diverse da quelle che mi ero permesso di suggerire io nel mio articolo: la pista è nata irregolare, le amministrazioni hanno chiuso un occhio e anche due, ora il Tar (e il buonsenso) hanno definito la cosa e confermato l'irregolarità. Il Tar, non un consesso di buontemponi o di ambientalisti incalliti: si basano su leggi, regolamenti, certezze giuridiche. Che ci piaccia oppure no, questo è il quadro della situazione.
Potremmo certamente dire che amministrazioni diverse e tecnici comunali vari dovrebbero vergognarsi per il modo in cui la questione è stata trattata, potremmo dire che la pista di Valmanera è la più bella del mondo, potremmo dire che Comune, Provincia e Regione hanno concesso nel tempo patrocini a gare internazionali su siti fuori legge (una vera follia, vero ?). Ma la sostanza non cambia: le regole non la permettevano e il Tar ora lo ha confermato.
Puoi prendertela con Panirossi, con il Wwf, con 4/5 Sindaci e altrettanti assessori, ma se il buonsenso ci insegna a vivere secondo leggi da noi stessi definite, concludi da te che questa è la situazione. Punto.
Vuoi aprire un nuovo dibattito ? Benissimo ... Ma guarda la situazione per quello che è. E' come se tu volessi organizzare un rave party in una biblioteca in orario di apertura: ti pare un'idea sensata ?
Possono convivere un'oasi e una pista da motocross al centro di un'area abitata ?
Possibile che una pista che attira frotte di turisti e fa girare l'economia (come tu sostieni) non abbia ancora stimolato l'interesse di qualche investitore che, fiutando il business, si sia proposto per ospitare in altro sito le gare a due ruote ?
Non ti pare strano che proprio la regolarizzazione della pista sia stata dimenticata dall'ultima variante che tu stesso richiami e che neppure i proprietari se ne siano accorti ?
Possibile ? ...
Dunque diciamo che fino ad oggi (ieri) la questione è stata "tollerata" ma mai accettata. Ora la legge invita a chiudere l'esperienza, basandosi su precisi parametri. Che non possiamo cambiare in corso d'opera. Quindi non resta che abbandonare questa assurda lotta contro "gli altri" e ragionare sull'opportunità o meno di avere una pista mondiale nell'astigiano.
Tutti la vogliono ? Bene: cerchiamo una soluzione idonea, che non danneggi nessuno.
Altrimenti ci ritroveremo a dover riproporre (in minima scala, si intende) la vicenda di Taranto o di Casale Monferrato: strumenti di morte che portano occupazione vanno ugualmente mantenuti ?
Non è una bella prospettiva. Per nessuno.
La pista di Valmanera non è un medesimo strumento di morte, ma subordinare sempre ogni azione ad un pugno di spiccioli di "sviluppo economico" è davvero una gran tristezza, me ne darai atto ...
Insomma: abbandoniamo aggressività inutili e ragioniamo.
Sul latte ancora non versato. Però.
Alessandro Mortarino