di Paolo Gamba.
Il progetto preliminare della variante (ennesima ...) al Piano Regolatore del comune di Asti che interessa le frazioni, è ora una realtà anche dal punto di vista formale, dopo l'approvazione del consiglio comunale avvenuta nei giorni scorsi (28 consiglieri a favore, 8 contrari, 1 astenuto). Metà della volumetria prevista consentirà l'ampliamento degli edifici esistenti, il resto sarà nuova cubatura. Dunque altro cemento in rapida avanzata anche nella bella periferia residenziale di Asti ...
Vi proponiamo la lettera inviata da un cittadino di Asti all'assessore competente in materia:
Gent.mo Assessore all'Urbanistica del Comune di Asti, Fabrizio Imerito,
Le scrivo per renderLe noto il mio punto di vista, che poi è molto diffuso tra altri abitanti delle frazioni, su quanto ho letto della proposta di variante.
Parto con un presupposto: stiamo per essere giudicati come sito rilevante dall’Unesco (anche se Asti non rientra) e noi proponiamo ora una variante frazionale che ha tutto il sapore di un bell’aiuto ai soliti imprenditori edili.
Invece di preservare il più possibile la caratteristiche delle nostre frazioni proponiamo di costruire nuovi insediamenti (che come vediamo nelle frazioni già colpite – Casacoppi, Valmanera ad esempio – snaturano completamente il contesto). E poi parlate di Enolandia! Dov’è il turismo? Tra le ville ed il cemento? O tra gli insediamenti caratteristici ed i vigneti?
Il centro storico di Asti è sempre più una city anglosassone votata ai soli uffici (che tristezza), la periferia è martoriata da scelte incomprensibili di insediamenti residenziali inguardabili (bricco Lavagnina, per esempio) e su OGNI direttrice di ingresso alla città si lasciano costruire capannoni. E’ naturale che non ci sia più spazio per far guadagnare gli immobiliaristi se non quello di attaccare le ventine.
Se si vuole davvero fare qualcosa per le nostre splendide frazioni è quella di ripopolarle rispettando la loro unicità.
Dare collegamenti e servizi.
Sgravare da oneri abnormi chi, come il sottoscritto, si è fatto debiti per la vita per recuperare immobili caratteristici ma lasciati in stato di abbandono.
RECUPERO E RIVALUTAZIONE DELL’ESISTENTE.
Vivo in frazione per avere ogni giorno la vista del verde, i trattori che transitano carichi di fieno, e una vita tranquilla fuori dai ritmi cittadini, spazi per far crescere mia figlia con un contatto con la natura.
E voi mi proponete di costruire insediamenti, popolari e non, che diventerebbero solo un dormitorio di chi comunque frequenterebbe sempre la città.
Chi vuole vivere in frazione vuole vivere la campagna a due passi dalla città, non vivere la città andando a dormire in frazione.
Investiamo sul nostro futuro, investiamo sul nostro benessere.
Se può essere rilevante per pesare quanto le mie parole siano diffuse tra gli astigiani frazionali sono pronto a raccogliere firme per dimostrarglielo.
La ringrazio del tempo che mi ha dedicato.
Distinti saluti.
Fam. Gamba Paolo