Nei giorni scorsi, nella rubrica “Lettere” del quotidiano “La Stampa” (edizione di Asti) si è animato un interessante dibattito tra alcuni cittadini e l’assessore all’urbanistica Fabrizio Imerito.
Vi riportiamo qualche scampolo, che ci pare particolarmente significativo …
Il punto di vista di Roberto Zanna:
Credo anch’io che sia ora di mettere un po' di ordine sull'urbanistica astigiana. L'urbanistica è sempre stata, palesata o nascosta da più nobili intenzioni, lo strumento con cui le amministrazioni locali hanno misurato lo sviluppo delle proprie città. Metro di misura dato dagli investimenti dei privati e dagli oneri ed extraoneri di urbanizzazione versati alle casse del Comune. Inutile nascondere che, insieme ai lavori pubblici, l'urbanistica ha sempre rappresentato una delle fette più consistenti dei bilanci pubblici locali. Ma quale tipo di città hanno in mente i nostri politici ?
A misura di cittadino, in cui la qualità della vita è data da un benessere diffuso, fatto di relazioni, di servizi, di ambiente e di verde (ricordo, tra l'altro, che per legge ogni quartiere dovrebbe avere le sue aree verdi accessibili da chiunque), oppure piena di scatoloni di cemento vuoti in attesa di essere venduti (...per fare cassa), circondati da agglomerati disordinati di palazzoni nelle periferie?
Nel primo caso occorrono una partecipazione e una consapevolezza diffusi, uno spirito di servizio degli amministratori tale da pensarsi anche «contro» i poteri forti locali, quelli edilizi e quelli economici, per difendere un'idea di città, di quartiere, discussa e costruita con gli abitanti; nel secondo caso basta avocare a sé la difficoltà e la complessità delle scelte e non spiegare, oppure rispondere pacatamente che «serve per lo sviluppo».
Non ho avuto modo di conoscere molte città in cui si cerca di applicare la prima idea, eppure esistono, basta farsi un giro a Capannori, in Toscana, o a Cassinetta di Lugagnano in Lombardia, più semplicemente lo stesso Assessore Imerito potrebbe visitare il sito http://www.comunivirtuosi.org.
I casi che l’Assessore ha citato in una sua lettera al quotidiano “La Stampa”, sono stati discussi nelle varie Commissioni consiliari ma qualcuno, della maggioranza o opposizione non ha importanza, è venuto ad informare, a porre quesiti ai cittadini prima di decidere?
No, ma si dice che la trasparenza è garantita, basta avere il tempo e le competenze per andare in Comune e chiedere la documentazione che riguarda la tal pratica.
Peccato che la documentazione riguardi decisioni già prese, peccato che occorre che semplici cittadini si documentino a spese loro ed organizzino incontri e serate informative per avere un confronto serio e diretto con i rappresentanti eletti in Comune.
Peccato che la Tangenziale sud/ovest sposterà pochissime auto dai tratti urbani ma collegherà prontamente i nuovi grandi centri commerciali che sorgeranno ai limiti della città.
Peccato che nessuno abbia informato i residenti della costruzione delle due torri.
Peccato che nessun politico locale abbia fatto propria la sentenza che di fatto assolve e indica come necessari l'utilizzo immediato ed il recupero di stabili pubblici vuoti da parte di famiglie in emergenza abitativa.
Si potrebbe continuare all’infinito, ma colgo l’occasione delle parole dell’Assessore Imerito (che invita i cittadini a richiedere un incontro personale con lui per ragionare di tutte queste - per altro collettive - situazioni) per suggerirgli che il futuro della città e dei suoi abitanti è troppo importante, e per nulla tedioso, per chiuderlo in un semplice incontro «privato».
Roberto Zanna
L’Assessore Fabrizio Imerito ha risposto alle considerazioni di Roberto Zanna, sempre dalle colonne de “La Stampa”, in questo modo:
Rispondo sempre con piacere alle sollecitazioni che mi arrivano mezzo stampa nel merito delle questioni urbanistiche, anche per fare chiarezza sulla politica di questa amministrazione sotto questi aspetti.
La lettera di Zanna mi sembra molto strumentale oppure denota scarsa conoscenza dei fatti (cosa che dubito); innanzitutto la trasparenza è garantita attraverso la pubblicazione sul sito internet del Comune (quindi accessibile a molti senza costi e perdite di tempo!) di tutte le proposte di trasformazione urbanistica da parte degli attori e dei portatori di interesse: ne è dimostrazione concreta che su molte proposte l'amministrazione ha aperto un dibattito con la città, incontrando anche chi poteva essere contrario, ed ha sempre assecondato le richieste dei cittadini ( vedi l'esempio del parco Biberach).
Inoltre tendo a ribadire ancora una volta che «gli agglomerati disordinati dei palazzoni nelle periferie» (come li definisce Zanna ) sono frutto prevalente dell'amministrazione e della gestione urbanistica Voglino/Brignolo (anche le stesse torri di corso Ivrea lo sono); tengo infatti a ribadire con forza che, ad oggi l'amministrazione Galvagno non ha ancora aggiunto un solo metro cubo di nuova capacità insediativa residenziale (ci siamo limitati ad approvare strumenti esecutivi frutto di una pianificazione precedente senza possibilità di scelta). Inoltre abbiamo ottenuto importanti risultati come l'approvazione definitiva della Variante sul riuso immobili Asl e siamo pronti a sostenere il privato che si impegnerà in questa impresa; stiamo poi per adottare una variante che consenta di recuperare tutti gli immobili dismessi e vuoti per i quali la proprietà ci abbia fatto richiesta (Ex Upim, clinica San Secondo, ex Enel, ex Formed etc ). In settembre sottoscriveremo con il gruppo Trenitalia un accordo che ci consenta di dare una risposta concreta e rapida alle emergenze abitative, venendo in possesso di un immobile dismesso da lunga data (ex Ferrotel) e dandolo successivamente a disposizione dell'associazionismo che si occupa della suddetta emergenza. Mi sembrava inoltre di aver dato ampi aggiornamenti a mezzo stampa su alcune vicende urbanistiche della nostra città, ecco perché ho voluto favorire un incontro con il sig. Leucci; se così non fosse, spero con questa lettera di aver fatto un po' di chiarezza; ma Zanna sappia che le nostre porte sono sempre aperte e con la massima trasparenza.
Fabrizio Imerito