Ridurre le cave puntando su riciclo inerti

In un interessante rapporto, presentato a Roma, Legambiente fornisce la mappa e i numeri dell’attività estrattiva in Italia: “9 Regioni sono senza piani cava. In Sicilia, Sardegna, Calabria, Basilicata si estrae gratis! Subito regole per fermare la svendita del territorio e canoni adeguati”.

Con oltre 34 milioni di tonnellate e una media di 565 chili per ogni cittadino, l’Italia continua a detenere un vero e proprio primato europeo nel consumo di cemento. La corsa alla cementificazione del territorio si riflette nelle attività estrattive delle materie prime necessarie per produrre il cemento: solo nel 2010 dalle 5.736 mila cave attive nel Belpaese sono stati estratti quasi 90 milioni di metri cubi di inerti di cui circa la metà (43 milioni di metri cubi) in Lombardia, Lazio e Piemonte. Una ferita rilevantissima al paesaggio che riguarda 2.240 Comuni, a cui vanno aggiunte più di 13mila cave dismesse nelle regioni in cui esiste un monitoraggio, che arrivano facilmente a 15.000 sommando quelle abbandonate di Calabria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia. A richiamare l’attenzione sulle conseguenze di un’attività a cui viene prestata troppo poca attenzione sia a livello nazionale che regionale è il Rapporto Cave 2011 di Legambiente.

L’associazione ambientalista ricorda che in Italia a dettare le regole per l’attività estrattiva è ancora un Regio Decreto del 1927, mentre le Regioni, alle quali sono stati trasferiti i poteri in materia nel 1977, non prestano la dovuta attenzione al settore. Legambiente segnala come particolarmente preoccupanti le situazioni di Veneto, Abruzzo, Molise, Sardegna, Calabria, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia e Piemonte, tutte Regioni che non hanno un Piano Cave in vigore.

L’assenza dei piani è grave perché, in pratica, si lascia tutto il potere su dove, come e quanto scavare, in mano a chi concede l’autorizzazione. Per uscire da questa situazione, accanto a nuove regole, occorre puntare sull’innovazione.

La soluzione anche in questo caso è la ‘green economy’: è possibile infatti fare a meno di cave puntando sul recupero degli inerti provenienti dall’edilizia.

In pochi anni si potrebbe così raggiungere risultati rilevanti attraverso l’obbligo di utilizzare materiali...

Aggiungi commento

Invia
Altritasti Periodico on line dell'Associazione di Promozione Sociale Altritasti - via Carducci 22 - 14100 Asti - C.F. 92060280051
Registrazione: Tribunale di Asti n. 7/2011 del 28.10.2011 - Direttore Responsabile: Alessandro Mortarino