Villa Paolina è una storia a parte

Imagedi Giorgio Baldizzone, Responsabile dell'Oasi Wwf Valmanera.

Negli ultimi giorni ho letto alcune dichiarazioni in cui Villa Paolina viene citata come esempio di costruzione in un parco, a giustificazione della edificazione nel parco di Rio Crosio della sede degli Alpini. Come molti ricorderanno, l'attuale Centro di Educazione Ambientale Wwf Villa Paolina era un antico complesso immobiliare, che per vicende testamentarie e burocratiche, dopo la morte del vecchio proprietario, avv. Bussa, passò all'Istituto Carlo Alberto di Torino e poi, dopo lo scioglimento di questo Ente, divenne parte del patrimonio del Comune di Torino ...

Nel 1986 lanciai l'iniziativa di crearvi un Centro per l'Educazione Ambientale di livello nazionale, mentre abbandono, furti, vandalismi, teppismo stavano degradando rapidamente un bellissimo complesso che risaliva alla metà dell’800.

Qualcuno ricorderà ancora gli articoli di giornale e la lunga battaglia che durò oltre 6 anni, con episodi clamorosi e grandissima partecipazione di tanti cittadini e qualche amministratore pubblico sensibile, che incoraggiarono l'iniziativa e fecero sentire il loro sostegno fino al 1992 quando il Comune di Asti acquistò il complesso immobiliare, edifici e terreni per poco più di 300 milioni di lire (ora vale alcuni milioni di euro); dopo il sostegno si concretizzò in aiuti economici, donazioni di materiali per i restauri, sponsorizzazioni, tanto lavoro volontario, sacrifici e passione, che continuano tuttora, ed ora Villa Paolina è quello che tutti conoscono: il Centro di Educazione Ambientale più grande del WWF nell'Italia settentrionale, l'unico pezzo dei «Boschi di Valmanera» tutelato in modo accurato, un centro di ricerca scientifica che attira studenti, tesisti, ricercatori e scienziati da molte parti d'Italia, e vede ogni anno il passaggio di oltre 3000 studenti delle scuole dell'obbligo e non solo.

Si è trattato, quindi, del recupero di un complesso edilizio e del suo parco in forte degrado e a rischio di totale distruzione e non della costruzione ex novo di un edificio su terreno libero, dove non esiste ancora un manufatto e quindi il paragone con la nuova sede degli Alpini non è accettabile e auspico che non venga più riproposto.

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