Finalmente la Corte Costituzionale ha espresso il suo parere: due dei nostri tre quesiti referendari sono pienamente ammissibili e, dunque, in Primavera (se il Governo non farà scherzi ...) si andrà alle urne. Bocciato anche il quesito sull'acqua pubblica presentato dall'Italia dei Valori che registra, invece, l'ammissibilità della sua proposta per cancellare circa 70 norme contenute nei provvedimenti con cui il governo Berlusconi ha riaperto la strada a nuove centrali ...
Non si conoscono ancora le motivazioni tecniche del rifiuto al secondo dei nostri tre quesiti referendari e a quello proposto dall'IdV: la Corte Costituzionale ha tempo fino a metà febbraio per presentarle.
Ad essere stati rigettati sono stati il quesito promosso da Di Pietro per abrogare parte del decreto Ronchi-Fitto e quello promosso dal Forum nazionale dei Movimenti per l’Acqua (e, a livello locale, dal Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche) per cancellare le norme del precedente governo Prodi in materia di ambiente sulle forme di gestione e sulle procedure di affidamento delle risorse idriche. Nei nostri intendimenti vi era la proposta di far sì che il gestore di un acquedotto a “maggioranza pubblica” non possa più essere una società in forma di SpA.
Via libera, invece, della Consulta agli altri nostri due quesiti: si voterà dunque per l'abrogazione delle norme dell’ormai “famigerato” decreto Ronchi-Fitto sulle modalità di affidamento con gara a privati dei servizi pubblici di rilevanza economica, e per la cancellazione delle norme del governo Prodi riguardanti la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito. Un referendum che, se passasse, toglierebbe interessi speculativi attorno alla gestione del ciclo dell’acqua.
Il Comitato Promotore, oggi più che mai, esige e richiede ulteriormente un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.
Parallelamente, il Comitato Astigiano a favore delle Acque Pubbliche sollecita l’Acquedotto Valtiglione SpA ad una risposta ai quesiti rivoltigli nelle scorse settimane, non appena venuti a conoscenza della formale richiesta formulata dal Consiglio di Amministrazione del gestore acquedottistico a tutti i Sindaci dei Comuni “soci” dell'Acquedotto stesso; ovvero l'approvazione (addirittura entro lo scorso 31 Dicembre) di una delibera di adeguamento/recepimento ai dispositivi della legge Ronchi. In altre parole una delibera per favorire l'ingresso di azionisti privati nella SpA Acquedotto Valtiglione !