Non è certo questo il ripristino che ci aspettavamo e che avremmo voluto.
La collina di San Matteo continua ad essere sfregiata, nonostante il terrazzamento laterale che è stato creato solo dalla parte sinistra e su cui verranno piantati, così ci è stato detto, non alberi dove prima ce ne erano, ma arbusti. E la parte centrale? Avremmo voluto vedere anche e soprattutto la parte centrale terrazzata e poi ricoperta da alberi, in maniera da riportare lo stato delle cose all'indietro quando la collina era ancora intatta, verde e ricoperta da vegetazione. Questo per cancellare l'idea di qualcosa che chi ha effettuato lo sfregio aveva in mente di fare, ma a noi non è dato sapere, e, a quanto sostiene l'assessora all' urbanistica, avv. Anna Brizio, nemmeno all'Amministrazione Comunale.
Il sindaco a cui abbiamo rivolto la nostra rimostranza e che gentilmente ci ha subito risposto dice che “la ditta aveva necessità di eseguire la manutenzione e pulire l'area, in quanto la morfologia preesistente era tale da non consentire interventi manutentivi o quantomeno da renderli pericolosi.” Forse bastava lasciare le cose come stavano in quanto quel pezzo di collina che si presentava allo stato “naturale” con erba arbusti e qualche albero era sicuramente in condizioni di sicurezza statica migliori di ora.
Lo stato attuale della collina con la parvenza di “ripristino” lascia comunque adito a sospetti perchè chi voleva usare la discesa per intenti non certo paesaggistici può' e potrà ancora farlo in quanto la parte centrale continua ad essere libera, magari lasciando trascorrere un po' di tempo per far si che le acque si calmino. Tutto lo fa prevedere.
Ci sarebbe piaciuto un gesto coraggioso da parte del Comune con l'imposizione di un ripristino “vero” anche se, spiega il sindaco, “non era possibile ritornare allo stato quo ante perchè la preesistente morfologia determinata dai terreni cosiddetti “in posto” non è più materialmente ricostruibile.” Ce lo saremmo augurati per poter dire a voce spiegata che simili operazioni non s' hanno da fare, che il paesaggio è sacro e che l'ambiente intorno a noi appartiene a tutti, non solo a qualcuno.
Purtroppo il Comune e la Commissione Edilizia che il progetto ha approvato, di fronte a volontà evidentemente più forti si sono accontentati di una spiegazione, che Italia Nostra considera irricevibile. Non ci accontentiamo, anche perchè questo fatto può creare un precedente che lascia aperta la strada ad altri abusi, altri sfregi, altre deturpazioni ambientali. E questo non è tollerabile.
Adriana Elena My, presidente Consiglio Regionale Italia Nostra Piemonte