Segnalazione dello stato di degrado della cappella di S. Antonio abate a Roddi

Abbiamo letto, con preoccupazione, l’articolo giornalistico “Roddi. Più cura per la cappella che ricorda i caduti della Resistenza”, pubblicato il 17 settembre. Già da tempo Soci di “Italia Nostra” hanno segnalato tale situazione a questa Associazione ...

Intanto specifichiamo che la cappella campestre di cui si tratta è intitolata a Sant’Antonio abate e che sorge in località S. Antonio, in prossimità dell’incrocio tra la strada provinciale n. 7 e quella discendente nel fondovalle dal concentrico di Roddi. Il sacro edificio verosimilmente ha origine nel XVII secolo, con riferimento devozionale al venerabile protettore dei macellai, canestrai e degli animali domestici, invocato particolarmente contro i contagi e soprattutto contro il cosiddetto “fuoco di S. Antonio”. Di quell’epoca è la pala sull’altare, nella quale sono raffigurati la Madonna col Bambino e Santi, fra cui il suddetto titolare della sede di culto in questione.

Nell’Indagine diocesana del 1869 il parroco don Adriano segnala la cappella nella località omonima, a «5 ettom.» dalla chiesa parrocchiale, con «strada comoda». Egli notifica che vi si celebra una «processione generale nel dì della Festa con Messa Cantata», che è «mantenuta dalla pietà della popolazione», ma che non ha mai avuto cappellano proprio. Come attesta una lapide commemorativa, visibile sul fianco della cappella, nel 1944 lì vengono uccisi tre partigiani, combattendo contro i nazi-fascisti durante la lotta per la Liberazione.

Questo edificio storico risulta vincolato ai sensi della vigente normativa nazionale del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, ex Legge n. 1089 del 1939 (artt. nn.4, 11). Ma purtroppo da tempo l’antica cappella campestre versa in condizioni di degrado. Pertanto questa Sezione di “Italia Nostra”, segnalando a codesti enti tale situazione, chiede che vengano attuate confacenti operazioni di manutenzione strutturale e che si mantenga pulito il sito antistante, sgombrandolo anche da materiali depositati e rifiuti.

Firmato: Sergio Susenna (Italia Nostra Sez. Alba)

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