A Ceresole d'Alba un nuovo progetto di inceneritore

A cura dell'Osservatorio per la tutela del Paesaggio di Langhe e Roero.

Ci risiamo, di fatto si tratta dello stesso progetto già presentato nel 2020 e poi ritirato.
Martedì 15 Ottobre la Provincia ha convocato una Conferenza dei Servizi per discutere nel merito il progetto presentato IN.PRO.MA, dichiarato dalla ditta come “modifica non sostanziale” all’esistente.
La Provincia sottolinea che in realtà si tratta dello stesso progetto già presentato nel 2020, progetto che è stato poi ritirato dalla medesima ditta quando si è resa conto che sarebbe stato respinto...

Anche il Politecnico, per conto del Comune di Ceresole, conferma che si tratta delle procedure del 2020 oggetto di diniego e condivide la posizione degli altri enti presenti in conferenza, Arpa e Asl, e tutti concordano con la sospensione dell’iter.
In merito al tema “odori”, la ditta precisa che nell’ultimo anno non ci sono state segnalazioni al riguardo: il vice sindaco di Ceresole replica che il Comune ha ricevuto segnalazioni dei cittadini nei mesi di luglio e agosto 2024, ma la ditta sostiene di non aver ricevuto formale comunicazione al riguardo. A tal riguardo il capogruppo di minoranza ha presentato una interpellanza per avere chiarimenti.

Nelle conclusioni del verbale della Conferenza, si rileva che la Provincia invita gli enti presenti a far pervenire eventuali contributi che saranno trasmessi alla ditta e che dovrà rispondere entro 10 giorni. Aggiunge inoltre che la modifica richiesta dalla ditta non può essere esaminata in questo iter procedurale in quanto deve seguire l’iter del Valutazione di Impatto Ambientale.

Nonostante questa prima fase si presenti rassicurante, considerata la reiterazione della proposta da parte della ditta, le associazioni del territorio intendono attrezzarsi per promuovere le iniziative più opportune necessarie a contrastare nuove proposte di sviluppo dell’impianto, in quanto lo stabilimento sorge a brevissima distanza da un SIC ed è al confine con una zona boschiva protetta e che ha già generato ripetuti problemi di tipo ambientale, rilevati dalle competenti Istituzioni di controllo.

È quindi inopportuno lo sviluppo dell’impianto esistente ed auspicabile il rispetto delle norme in vigore per la produzione attuale.

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