Il cibo di Montebellina alle persone senza dimora: “la comunità ha lavorato in uno sforzo congiunto”

A cura di Progetto Emmaus.

Un ponte tra due realtà all’apparenza lontane, un filo che allaccia universi di fragilità eppure capaci di una lotta ostinata, di un istinto alla costruzione nonostante la difficoltà. Ad agosto l’osteria sociale Montebellina – gestita dalla nostra cooperativa per realizzare inserimenti lavorativi di persone fragili – ha collaborato con il Comune di Alba per fornire il cibo alla palestra della scuola media Macrino, struttura in cui per tre settimane sono stati accolti circa 30 ospiti senza fissa dimora. In concomitanza alla chiusura del centro di prima accoglienza di via Pola della Caritas per lavori di manutenzione (dove le persone senza un tetto sotto cui dormire trovano riparo durante l’anno), infatti, l’amministrazione comunale ha dovuto organizzare un riparo temporaneo. Montebellina si è dunque occupata della parte gastronomica...

Roberto Intelisano, responsabile dell’osteria, spiega: “E’ stata un’avventura a cui abbiamo lavorato tutti i giorni, processo che ha richiesto un certo impegno esecutivo e di coordinamento. Dovevamo consegnare due piatti per 32 persone, tra ospiti e volontari. Non sempre è stato semplice adattare i cibi alle esigenze di un gruppo così ampio, ma il lavoro di comunicazione e di raccordo è risultato prezioso. La gastronomia Coj si occupava di cucinare, noi creavamo le porzioni singole confezionando due piatti a ospite, una pagnotta, le posate e l’acqua. I volontari venivano verso le sei e mezza a ritirare i pasti, con cura particolare alle procedure di conservazione. Sono state tre settimane faticose anche perché eravamo nel pieno di agosto, ma è stata una soddisfazione, con la consapevolezza di contribuire a qualcosa di importante”.

Alberto Bianco, presidente di Progetto Emmaus, aggiunge: “La richiesta dell’amministrazione Comunale, all’indomani del suo insediamento, ci è parsa come un concreto segnale di fiducia e volontà di realizzare insieme un’iniziativa per risolvere una criticità. Abbiamo subito predisposto la parte organizzativa per essere all’altezza della richiesta e ci auguriamo di essere stati performanti”. E prosegue: “La collaborazione tra il Comune di Alba e le realtà del terzo settore ci sembra uno strumento importante di co-progettazione e ci auguriamo che episodi simili si realizzino spesso nella messa a terra delle iniziative in maniera collegiale. Cooperare e coinvolgere gli attori locali ci sembra importante, così come dare una risposta concreta di vicinanza ai lavoratori stagionali che abitano la nostra città”. Conclude Bianco: “Il ringraziamento va a diverse persone, tutte coinvolte e disponibili nonostante il periodo festivo: innanzitutto al sindaco Alberto Gatto e all’assessora Donatella Croce per aver ideato questa soluzione. Inoltre ringrazio tutte quelle persone che si sono date da fare in questo mese per garantire la cena: dai dipendenti comunali e del consorzio per gli aspetti burocratici, ai colleghi dell’Osteria Sociale Montebellina e del Bistrot Coj per aver cucinato, ai volontari della Croce Rossa e dei Carabinieri, della Protezione Civile Misericordia, della Quercia Scout e dell’associazione immigrati Acia, oltre ai numerosi volontari che non appartengono a specifiche realtà, ma hanno dato una disponibilità ad assicurare una presenza per l’apertura, la chiusura e la distribuzione dei pasti serali”.

Un lavoro di rete congiunto, organico e complesso. Donatella Croce, assessore alle Politiche sociali del Comune di Alba, ha aggiunto che “la collaborazione con realtà del terzo settore è stata molto preziosa, così come la partecipazione di numerosissimi volontari. La comunità è stata presente e capace di creare un’azione efficace. Il problema dell’emergenza abitativa trova così una risposta collegiale, da parte di un tessuto coeso e che guarda al domani con speranza”.

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