A cura dell'Associazione “Di piazza in piazza”.
Assistere a una commissione per la presentazione di un nuovo progetto su piazza Europa è diventato ormai per Cuneo un rito, un po' come il passeggio preserale sotto i portici o l’apericena.
Durante la presentazione dell’ultimo progetto-evento di questo genere abbiamo ritrovato professionisti conosciuti con le loro slide e i loro suggestivi rendering, che mostrano il giro di facciate intorno alla piazza finalmente in bella mostra, liberate dallo schermo verde dei cedri, e ci proiettano nel futuro quando, fra anni,piazza Europa sarà piena di gente, di dehors e di ombra da tettoie artificiali...
In sala Consiglio abbiamo sentito risuonare parole usate altre volte per progetti molto diversi fra loro come socialità, eventi, fontane, verde, ombra, abbiamo sentito consiglieri di maggioranza esultare difronte all’ottima riqualificazione ottenuta per tanti piccoli alberi e cespugli, esattamente come per i progetti presentati in precedenza tutti profondamente diversi fra loro ma tutti capaci di suscitare l’entusiasmo dei suddetti consiglieri (niente si sa della Sindaca, che non era presente) .
Abbiamo potuto vedere un nuovo assetto della futura piazza, come al solito suddivisa in angolini con diverse funzioni per accontentare ogni gusto. Anche questa volta abbiamo avuto un tantino la sensazione che questo affastellarsi di angolini, ora spostati a nord, ora a sud, facciano perdere di carattere alla piazza che diventa come il sacco di babbo Natale in certe raffigurazioni: pigiato e rigonfio per la gioia di tanti. Tutto secondo il rito, niente di nuovo. Anche questa volta, anche per quest’ultimo progetto, non è mancato il pezzo forte, la madre di tutti i riti per la piazza e per Cuneo: i cedri sono incompatibili, per loro sulla piazza non c’è posto, non una zona, non un angolino.
A proposito dei cedri la nostra amministrazione non ci ha fatto mancare il brivido della paura. Intanto, per non annoiarci, ha chiamato un esperto di alberi, prati e verde in generale che, uscendo per un bel po' dalla sua veste di tecnico che porta armonia e convivenza fra uomini e mondo vegetale, ha pensato bene di immergerci in immagini di cataclismi, crolli di cedri in vari luoghi della terra, radici divelte, schianti improvvisi di alberi tanto da farci pensare che da tempo, senza che noi ne fossimo coscienti, conviviamo con veri untori e portatori di sventure minacciosamente ancorati su piazza Europa. Mancava, alla nostra tendenza ad amare la ripetitività, qualcuno che ci minacciasse un po', che ci spaventasse, che ci mettesse un po' contro i cedri, insomma, mancava un po' di horror. Ed eccoci magistralmente serviti.
O la prendiamo sull’allegro o non ci resta che la disperazione.
Da troppo tempo e per troppo tempo, in vari modi, abbiamo cercato di ripetere quanto tutto il mondo, quello fuori dall’amministrazione comunale, vada dicendo a proposito di rigenerazione dei luoghi cittadini e partecipazione, a proposito di verde in città, di rapporto uomo-natura. Niente è penetrato in quest’amministrazione, che ha mostrato la sua incapacità di leggere i segni dei tempi ed è riuscita a scovare tecnici che mettono sullo stesso piano l’ombra di una tettoia con l’ombra di un albero e che, invece di lavorare su dati obiettivi, su pro e contro delle situazioni secondo il metodo scientifico, trasformano singoli casi e singoli eventi in una regola inevitabile.
Un particolare di questo nuovo, modesto, progetto su piazza Europa ci ha portato con la fantasia lontano verso un’altra Cuneo. Si tratta di quella fila di alberi costeggianti grosso modo corso Nizza: l’abbiamo immaginata, quella fila, estesa da San Rocco Castagnaretta a Piazza Galimberti. Bel volo di fantasia, ma ci arriveremo. Non subito, non con con questi amministratori, ma ci arriveremo.