A cura di Italia Nostra sezione di Bra e del Braidese e Legambiente Langhe e Roero.
Il progetto della Variante 8 al Piano Regolatore comporta - anche secondo l’ARPA Piemonte - nuovo consumo di suolo, risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile. Inoltre, per il parco storico di Villa Augusta ex Chantal l'area deve essere mantenuta vincolata a verde privato...
Con lettera del 12 dicembre 2023 l’ARPA Piemonte ha scritto al Comune di Bra le sue osservazioni alla Variante 8: ”Si ritiene che quanto previsto ai punti di modifica 6, 8 (nuovo ambito BM3078), 9 (ambiti non ancora attuati) comporterà la perdita della risorsa suolo rispetto alle condizioni attuali pertanto si ritiene necessario e fondamentale che la risorsa perduta venga adeguatamente compensata attraverso l’individuazione da parte dell’Amministrazione di interventi volti a valorizzare porzioni del territorio comunale di interesse ambientale rilevante, non limitandosi a quegli interventi aventi caratteristiche di mera mitigazione puntuale. Non si concorda infatti con quanto dichiarato dai professionisti redattori dell’elaborato “Documento tecnico di verifica preventiva di assoggettabilità alla VAS” in merito all’impatto che si avrà sulla risorsa suolo, i quali ritengono che “Considerando le modifiche riguardanti previsioni edificatorie che comportano effettivamente nuovo consumo di suolo naturale e quelle che comportano stralci di previsioni edificatorie con ritorno a suolo agricolo, per differenza si ottiene che nel complesso la Variante non determina un effettivo consumo di suolo” (pag. 66).”
Il documento dell’ARPA Piemonte prosegue precisando:
“Innanzitutto, si ricorda che uno degli obiettivi definiti dall’UE è di raggiungere entro il 2050 un consumo netto di suolo pari a zero, intendendo con “consumo di suolo netto” quanto segue:
• “Il consumo di suolo netto è valutato attraverso il bilancio tra il consumo di suolo e l’aumento di superfici agricole, naturali e seminaturali dovuto a interventi di recupero, demolizione, de- impermeabilizzazione, rinaturalizzazione o altro (Commissione Europea, 2012). La Commissione ha chiarito che “azzeramento del consumo di suolo netto” significa evitare l’impermeabilizzazione di aree agricole e di aree aperte, anche in ambito urbano, e, per la componente residua non evitabile, compensarla attraverso la rinaturalizzazione di un’area di estensione uguale o superiore, che possa essere in grado di tornare a fornire i servizi ecosistemici forniti da suoli naturali (Commissione Europea, 2016)”.
Inoltre, indipendentemente dalla classe d’uso del suolo, si evidenzia che:
• “Il suolo è una risorsa vitale, limitata, non rinnovabile e insostituibile”.
Pertanto, l’impatto che si ha sul suolo è un impatto da considerasi certo, irreversibile e con carattere cumulativo e, quindi, significativo secondo i criteri dell'Allegato I del D. Lgs. 152 del 2006 e s.m.i. e pertanto va compensato, seguendo anche quanto indicato nel documento D.D. 30 novembre 2022, n. 701 “Valutazione Ambientale Strategica. Revisione del documento tecnico di indirizzo: "Contenuti del Rapporto Ambientale per la pianificazione locale", approvato con d.g.r. 12 gennaio 2015, n. 21- 892 e aggiornato con d.d. n. 31 del 19 gennaio 2017”.
Si evidenzia infine come il territorio comunale di Bra risulti interessato da alcuni degli elementi della rete ecologica individuati per la provincia di Cuneo nell’ambito del progetto integrato ALCOTRA Italia/Francia PITEM “Biodivalp”
Su Villa Augusta ex Chantal le osservazioni dell’ARPA Piemonte sono perentorie:
“In merito all’impatto sulla risorsa suolo, si ritiene di dover effettuare una considerazione specifica per l’ambito di cui al punto di modifica 7. Per quest’ultimo, infatti, la prevista trasformazione in “area a servizi” riguarderà, oltre all’Area residenziale ad edificazione consolidata “T5/p 2323” anche l’attiguo ambito avente la destinazione d’uso “Vp – verde privato” (figura sottostante). Si ritiene necessario che l’Amministrazione Comunale stralci la trasformazione dell’ambito attualmente definito “verde privato” (Vp 105), caratterizzato dalla presenza di un parco alberato, individuando una diversa localizzazione degli interventi lì previsti. Infatti, sebbene le norme di attuazione ne prevederebbero (pag. 106 delle NTA) una generica salvaguardia, si ritiene che gli interventi ammessi (realizzazione di parcheggi interrati e a raso), oltre che determinare un consumo di suolo, siano difficilmente compatibili con la conservazione dell’attuale patrimonio arboreo, che non viene peraltro in nessun modo caratterizzato, né in termini di consistenza numerica né di valore naturalistico delle piante presenti. Stante la nuova destinazione d’uso, non risultano chiare neppure le motivazioni alla base della prevista cessione a titolo gratuito al Comune di Bra di una fascia di parco profonda circa 20 metri su tutta la lunghezza di Via Cacciorna, che costituirebbe di fatto una sorta di “lottizzazione” dell’area, per lo meno per quanto riguarda la gestione del verde, che dovrebbe essere invece unitaria e finalizzata a massimizzarne i numerosi servizi ecosistemici resi alla collettività, posto che le aree verdi urbane rappresentano una risorsa fondamentale per la sostenibilità e la qualità della vita in città. Oltre alle note funzioni estetiche e ricreative, esse contribuiscono infatti a mitigare l’inquinamento delle varie matrici ambientali, migliorano il microclima delle città e mantengono la biodiversità (Ispra, 2010)5.
A seguito della valutazione della documentazione tecnica in merito alla Variante Parziale in oggetto si ritiene che quanto previsto, tranne il punto 7, possa non essere assoggettato a Valutazione Ambientale Strategica, ma si chiede di tenere in debita considerazione quanto indicato nel presente contributo e di individuare adeguati interventi di compensazione, come sopra indicato, da attuare a seguito della perdita della risorsa suolo evidenziata.
In merito alla modifica di cui al punto 7, si chiede di definirne con maggior chiarezza i contenuti, avendo cura di mantenere l’attuale destinazione d’uso per l’area cartografata dal piano urbanistico come “VP – verde privato” valutando, in caso contrario, di avviare la fase di Valutazione Ambientale Strategica, anche al fine di individuare un’alternativa a quanto previsto.”
Visto anche il parere della Soprintendenza di cui abbiamo già dato conto con un nostro precedente comunicato, come Associazioni Italia Nostra e Legambiente non possiamo non considerare come sconsolante e mortificante che organismi sovracomunali siano molto più attenti alla difesa del benessere del nostro territorio e delle sue risorse ambientali nonché della salute dei cittadini braidesi della nostra Amministrazione comunale !!!