A cura dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero.
Venerdì 31 marzo vi inoltrammo copia della lettera inviata in pari data al Ministero della Cultura (MiC) che aveva in corso la valutazione delle controdeduzioni del Concessionario in risposta al parere negativo della Soprintendenza sul progetto del Lotto 2.6a. Nella lettera mettevamo in evidenza come le alternative progettuali possibili (la soluzione in esterno, il tunnel, la soluzione zero cioè non fare nulla) non fossero state minimamente trattate e comparate dal Concessionario, nonostante ben tre Ministeri (Infrastrutture, Transizione Ecologica, Cultura) l’avessero richiesto. Concludevamo di conseguenza: «Come può pensare il Concessionario di ottenere le autorizzazioni per procedere alla realizzazione del lotto 2.6a?».
L’abbiamo capito lunedì che a Roma avevano “trovato la quadra”, quando il vice premier Salvini ci ha presentato il “patto del pioppo”, come ha ben titolato un quotidiano...
Salvini, durante la sua visita al cantiere, ha annunciato che il giorno stesso il Ministero della Cultura aveva dato parere favorevole al tracciato in esterno del lotto 2.6a (Verduno-Cherasco), anche se con ben 31 prescrizioni, e ha promesso che ritornerà fra 15 mesi per inaugurare l’opera completa.
«È meglio un parere positivo con 31 prescrizioni che un succinto parere negativo. Tra le 31 prescrizioni c’è anche quella di piantare pioppi al posto dei frassini. Faremo anche questo» ha commentato il vice premier. Ridicolizzare il lavoro di funzionari dello Stato che hanno semplicemente fatto con diligenza il proprio dovere rappresenta l’uomo pubblico che purtroppo ben conosciamo.
È stato anche annunciato che i 4.8 km del lotto 2.6b da Roddi a Verduno, percorribili a una corsia da lunedì 3 aprile, non si pagheranno fino a fine lavori.
L’Ad del gruppo Astm che controlla la società Asti-Cuneo, Umberto Tosoni, ha invece dichiarato: «L’At-Cn ci permette di completare la nostra visione di autostrada del futuro e porta avanti l’obiettivo di rivoluzionare la rete autostradale italiana».
Mentre il Presidente Cirio ha dichiarato che «sono prescrizioni che non spaventano» e che «grazie al sistema delle barriere intelligenti i cittadini della nostra area non pagheranno per andare all’ospedale Ferrero».
Il parere del MiC non risulta al momento pubblicato sul sul sito ufficiale del MiASE, aspettiamo di poter leggere con attenzione le prescrizioni per poterle commentare.
Vorremmo tuttavia ricordare ai signori Salvini, Cirio e Tosoni che avere il via libera non significa aver ottenuto la VIA (Valutazione dell’impatto ambientale): ora dovrà essere indetta la Conferenza dei Servizi che probabilmente comporterà la revisione del progetto definitivo. Una volta approvato il progetto definitivo occorrerà presentare e approvare il progetto esecutivo e solo allora potranno partire i lavori. A tutto questo va aggiunto lo stesso iter per l’adeguamento della tangenziale, dove si è molto più indietro: devono ancora essere depositate le osservazioni al progetto del Concessionario che come Osservatorio faremo prossimamente.
Sappiamo bene che al Presidente Cirio interessa solo che i lavori del lotto 2.6a partano prima della campagna elettorale del 2024, a qualsiasi costo e in qualunque modo. Mentre al Concessionario interessa finire in fretta per poter partecipare e vincere la gara della Torino-Milano (in cross financing con la A33) e sperimentare il Free Flow: la loro visione di autostrada del futuro.
Purtroppo la politica locale e soprattutto i cittadini si accorgeranno troppo tardi dei danni ambientali che l’intervento procurerà e le grane che genererà, oltre ai costi, il Free Flow: ma su questo presenteremo presto un aggiornamento.