A cura dell’Osservatorio per la tutela del paesaggio di Langhe e Roero.
In queste ultime settimane ha tenuto banco sui media locali il parere negativo della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio (DG ABAP) del Ministero della Cultura (MiC) in merito al tracciato all’aperto del lotto 2.6.a dell’Autostrada Asti-Cuneo. Il famoso tratto mancante della A33, oggetto dell’indignazione di tutti i cittadini della provincia di Cuneo.
Sono state immediatamente convocate riunioni in Regione e al MiC per ridurre la portata del parere negativo e ricondurlo alla richiesta al Concessionario di produrre nel più breve spazio di tempo possibile una serie di documenti sull’impatto delle nuove opere e sulle possibili mitigazioni.
Tra una riunione e l’altra è passato sotto silenzio un altro avvenimento le cui possibili conseguenze potrebbero essere ben più significative sul completamento della A33, ossia l’avvio della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale per l’adeguamento della Tangenziale di Alba...
La procedura risulta avviata in data 29 dicembre 2022. Tutti i documenti di progetto sono datati 31 maggio 2021 ma sul sito del Ministero dell’Ambiente l’avviso al pubblico per la presentazione delle Osservazioni è stato pubblicato solo il 6 marzo 2023. Tra le Osservazioni non compare il documento firmato da 25 Sindaci di Langhe e Roero in cui venivano richiesti chiarimenti su alcuni nodi fondamentali dell’intervento, tra i quali, di estrema importanza, l’inizio e la fine del percorso gratuito sulla tangenziale e il posizionamento del sistema di esazione, la presa in carico delle opere esistenti e relativa manutenzione, le opere di mitigazione dell’inquinamento e del rumore, l’accesso/uscita di Castagnito con il nodo di Guarene/Vaccheria. Sul sito compare solo una nota del Comune di Alba che tratta la questione di come superare il divieto di transito dei mezzi agricoli sulla Tangenziale divenuta Autostrada.
Dal ritardo con cui è partita questa procedura nasce il sospetto che non tutto stia filando liscio su una questione che non avrebbe più dovuto presentare problemi irrisolti. E allora perché è importante questa vicenda, nota da più di ben 10 anni, ai fini della messa in servizio dell’Autostrada?
I fatti: il 6 marzo 2021 la Corte dei Conti ha registrato l’Atto Aggiuntivo alla Convenzione tra ANAS, Concedente, e Società di Progetto Asti-Cuneo, Concessionario. Da quella data è partito il cronoprogramma del completamento della A33 con una previsione di fine-lavori il 6 gennaio 2025. In caso di mancato rispetto del termine di ultimazione lavori, dal momento che il rischio di errata valutazione dei tempi di costruzione è a carico del Concessionario, “si applicano le penali di cui all’art. 26 della Convenzione” (Euro 1.000.000 per ogni semestre aggiuntivo a quello prefissato).
Il cronoprogramma allegato all’Atto aggiuntivo comprende l’Adeguamento della Tangenziale di Alba, per il quale sono previsti lavori della durata di 22 mesi, che risulta confermata dal cronoprogramma allegato al progetto aggiornato al dicembre 2022. Tradotto in date di calendario, per rispettare la scadenza ultima del 6 gennaio 2025, i lavori di quel lotto sarebbero dovuti iniziare al più tardi il 6 marzo 2023.
Ad oggi è appena iniziata la procedura di VIA, sono ancora da chiarire alcuni nodi irrisolti della questione e, conseguentemente, i lavori non sono ancora partiti. L’Adeguamento della Tangenziale è quindi in netto ritardo rispetto al cronoprogramma di contratto, al punto di diventare “il cammino critico” dell’intero intervento (espressione tecnica che sta a significare che ogni giorno di ritardo dei lavori di quel lotto comporta un giorno di ritardo dell’intera opera). Cammino critico che non passa più attraverso il Lotto 2.6.a, oggetto delle attenzioni delle istituzioni e dell’indignazione dell’opinione pubblica, poiché la data ultima di inizio-lavori di quel Lotto compatibile con il programma di contratto è traslata al 6 ottobre 2023 se si assume per realistica la durata dei lavori di 15 mesi comunicata a suo tempo dal Concessionario.
A questo punto il Concessionario ha due possibilità: o comunica che la previsione dei tempi necessari per i lavori dell’Adeguamento della Tangenziale è sovrastimata e che questi potranno essere eseguiti in tempi più brevi (cosa che ha già fatto per il lotto 2.6.a) oppure trasmette a tutti gli enti interessati e, auspicabilmente, all’opinione pubblica l’aggiornamento del cronoprogramma con la nuova data di messa in servizio dell’Autostrada Asti-Cuneo.
I cittadini della provincia di Cuneo meritano una risposta a stretto giro di posta. Sarà poi materia per avvocati la questione se gli eventuali ritardi siano conseguenza di colpe del Concessionario o per cause di forza maggiore. Comunque sia, c’è da augurarsi che siano trovate soluzioni rapide e convincenti ai problemi dell’accorpamento della Tangenziale di Alba nell’Autostrada, nella speranza che i problemi non ancora risolti e l’eventuale applicazione delle penali non si traducano nell’ennesimo stop al completamento dell’Autostrada.