Annunciato per il prossimo mese di giugno l'avvio dei lavori per la realizzazione di una struttura dedicata ai vini e ai vigneti dell'Alta Langa. Si tratta di un progetto che prevede un investimento di 2 milioni di euro da parte del Comune di Cissone (finanziato dal Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate), almeno due anni di lavoro e tre ettari di terreno che verrà sacrificato (nei pressi di piazza Felice Ravina) per dotare il piccolo centro langarolo di un luogo in grado di ospitare un locale per la vendita, una cantina, sale convegni per "raccontare" la storia del vino prodotto in Alta Langa...
Certamente condivisibile l'idea di proporre una struttura di riferimento dell'intera filiera vitivinicola del territorio allo scopo di attrarre le curiosità dei turisti, ma sorprende che l'iniziativa non tenga minimamente conto dell'esigenza di non "macchiare" il paesaggio e, ancor più, di non consumare suolo libero.
Italia Nostra Sezione di Alba, Langhe e Roero ha trasmesso una nota al Comune e alla Regione sottolineando come il luogo scelto per la nuova costruzione rappresenti un punto particolare per le visuali panoramiche nel territorio cissonese.
L'associazione ha anche sottolineato che «sarebbe stato meglio, più confacente, cogliere l’occasione per orientare l’intervento al recupero di qualche edificio in disuso o in abbandono (pure nello spirito del succitato Piano nazionale); tuttavia, osservando nella simulazione il tipo di soluzione edilizia che è stato adottato, si evidenzia uno stridente inserimento del nuovo fabbricato nel paesaggio locale. Nei confronti delle panoramiche verso il concentrico di Cissone, così come per le osservazioni dal concentrico verso l’esterno, tale costruzione appare di ostico inserimento. Riteniamo che non si riferisca ad alcuna tipologia delle tipiche edificazioni caratterizzanti nelle Langhe, sia per la conformazione complessiva, sia per gli adottati materiali esterni; né che si collochi idoneamente nel paesaggio (da considerare un prezioso bene collettivo).
Pertanto non si vorrebbe constatare ancora un altro detrimento ai locali panorami dell’Alta Langa. Anche per le nuove edificazioni, pur comprendendo le mutate esigenze funzionali nel tempo, si dovrebbe ottemperare all’idoneo inserimento nel paesaggio, tanto più nel caso di una costruzione d’iniziativa pubblica. Perciò questa Sezione di Italia Nostra rispettosamente chiede primariamente la rivitalizzazione di una struttura preesistente, oppure una possibile revisione del progetto in questione, secondo linee esterne ben più attinenti alle peculiarità paesistiche».