Alba: osservazioni e controproposte per la risistemazione di piazza M. Ferrero

Documento inviato da Italia Nostra, sezione di Alba, Langhe e Roero all'amministrazione comunale di Alba e all'Assessorato all’Urbanistica, Beni ambientali della Regione Piemonte.

Nelle ultime settimane, facendo seguito sia ai lavori iniziati per la sostituzione della pavimentazione, sia alla presentazione pubblica del progetto complessivo avvenuta il 12 aprile scorso, è in corso il dibattito sulla prospettata risistemazione della piazza M. Ferrero (ex Savona) ad Alba. Trattandosi di un punto nevralgico, quanto essenziale del centro cittadino, molto frequentato e ben noto ai residenti ed ai numerosi turisti, è evidente l’interesse generale di tale operazione. Pertanto anche questa Sezione di Italia Nostra intende esprimere proprie osservazioni e controproposte alla progettazione per la risistemazione complessiva della piazza in questione...

Riteniamo pure che la presa di posizione dell’Associazione rientri anche nell’orientamento generale che è previsto da talune norme (ad esempio, art. 60 -Controllo partecipativo) della vigente Legge urbanistica regionale 5/12/1977, n. 56, con successive modifiche ed integrazioni. Pertanto notifichiamo quanto segue.

La piazza M. Ferrero costituisce, almeno dall’Ottocento, uno dei principali riferimenti urbani dello sviluppo verso sud della città, aprendosi al collegamento stradale volto alle Langhe e poi a Savona. Il rigoroso e graduale impianto edilizio lungo il perimetro, principalmente realizzato con le progettazioni dell’albese Busca (1845-1850) per i due estesi blocchi laterali, poi completato negli anni ’30 del Novecento con i due palazzi adiacenti l’accesso della via Maestra (Vittorio Emanuele II), conferisce a questo spazio urbano una certa sobria grandiosità d’insieme. Si tratta di un’impronta civica, di un evidente elemento di prestigio.
Più “tormentato” è il mutamento che assumono la pavimentazione e gli arredi salienti: da una scarna, spoglia superficie per i mercati con il solo “casotto alla porta San Martino” (progetto Busca del 1850), al centrale inserimento rialzato nel 1930 della statua equestre del generale G. Govone (rimasta fino al 1940) che però comporta il trasferimento altrove del preesistente monumento ai caduti; poi la realizzazione dell’autonoma fontana, l’inserimento delle alberature e di altre realizzazioni secondarie. Pertanto si tratta di vari cambiamenti effettuati nel tempo, che vengono ulteriormente accentuati nel 2008 con la radicale trasformazione rimasta sino ad oggi.

Quest’ultimo intervento, seppur abbia avuto il merito di togliere spazio di parcheggio e, in buona parte, di transito alle automobili, ha prodotto un risultato complessivamente negativo, soprattutto per l’inusuale pavimentazione in gres quasi in policromia e per la realizzazione di un occludente apparato trasversale per la nuova fontana (costituendo così una stridente barriera visiva verso l’asse di via Vittorio Emanuele). Il tutto viene integrato con una rinnovata, “invasiva” vegetazione arborea ed arbustiva, non conforme ad essenze autoctone o tale da costituire un idoneo complemento all’ambiente urbano. In questo conglomerato eterogeneo hanno trovato posto vari elementi d’arredo e la copia del monumento equestre del 1930.

La risistemazione della piazza, presentata pubblicamente il 12 aprile, secondo l’Amministrazione comunale intende riqualificare questo spazio urbano, dotare la città di un ulteriore punto di richiamo turistico. Tuttavia l’Associazione Italia Nostra ritiene di esprimere alcune osservazioni al progetto, pur condividendo in generale gli intenti espressi. Innanzitutto vanno considerate positivamente sia la sostituzione della pavimentazione con lastre di luserna e cubetti in porfido (i lavori sono in corso), sia la completa rimozione dell’apparato trasversale della fontana, realizzandone una centrale a forma circolare, sia la riduzione della vegetazione. Però l’elemento che non condividiamo, soprattutto per l’altezza prevista (metri 12,5), è la scultura denominata “Alba” in acciaio bronzato. A prescindere dall’opinabile valore artistico, sul quale non intendiamo esprimerci, è la sua presenza centrale ed imponente a costituire un velleitario fattore davvero ingombrante visivamente, sproporzionato in rapporto alle stesse elevazioni dei palazzi circostanti, quindi un fattore di disturbo rispetto ad ogni visuale. Per Italia Nostra sarebbe ottimale un’altezza non superiore ai 4 metri, ribadendo invece il preminente interesse per le caratterizzanti costruzioni abitative e commerciali nel correlato perimetro urbano.

Qual è la destinazione della copia del monumento equestre al generale Govone? Non si nota la presenza della scultura nella piazza in questione, osservando i disegni progettuali. Se discutibilmente la si vuole rimuovere, riteniamo che ad essa vada comunque assegnata una posizione saliente in città, ben visibile al pubblico. Reputiamo che un sito confacente può essere la piazza Vittorio Veneto, in correlazione visiva all’edificio del Liceo Classico statale che è intitolato proprio allo storico militare. Così pure occorre individuare una collocazione confacente per i pannelli in marmo rosa con la formelle in rilievo dello scultore Angelo Grilli (1958) con i simboli degli Evangelisti, magari museale. Anch’essi meritano attenzione e degno posizionamento.

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