Dopo la prima buca, a Novello torna in auge il golf-resort

Nel 2006 circa trenta ettari di terreno tra i comuni di Novello e Narzole furono interessati da una Variante strutturale al Piano Regolatore per consentire la realizzazione del "Golf Barolo": oltre 28000 m² di edifici - tra ville, villette, club house, casette a schiera - a compendio di un "green" progettato per attrarre un turismo di alto lignaggio. La società che avviò i lavori fu però travolta da un rovinoso fallimento e molte costruzioni finirono nell'abbandono, compreso il grande albergo situato in Località Biavasca di Narzole. Una nuova società prese poi possesso dell'area ma in tutti questi anni, secondo una presa di posizione di oltre 250 cittadini riuniti in Comitato, gli unici interventi messi in atto risultano essere soltanto abbattimenti importanti all'interno dell'area boschiva. Cioè un bene della collettività...

Lo scorso anno qualcosa ha iniziato a muoversi e il progetto "Le tenute del Barolo golf-luxury-resort" ha preso nuova forma: un campo da golf a 18 buche con annesso complesso immobiliare e servizi. Una buona notizia, se ci limitiamo ad osservare il degrado grave dell'area. Ma anche una nuova fonte di preoccupazione per cittadini e Comitato, che hanno così preso carta e penna e hanno formulato all'amministrazione comunale di Novello alcuni quesiti tecnici, richiedendo un incontro chiarificatore.

Dopo due mesi di attesa, lo scorso 21 gennaio si è svolto l'incontro tra l'amministrazione comunale di Novello e il Comitato: per ragioni legate alla prevenzione del contagio da Covid, sono stati ammessi all'incontro soltanto tre rappresentanti del Comitato e il consigliere di minoranza Alessandro Boasso. Le richiesta di far partecipare un numero maggiore di persone e di svolgere la riunione in un ambiente più ampio non sono state invece prese in considerazione.
Non erano presenti i rappresentanti delle società partecipanti all'iniziativa immobiliare, i quali hanno dichiarato che si renderanno disponibili a un incontro soltanto dopo che l'amministrazione comunale avrà approvato la variante al Piano regolatore che permetterà loro di realizzare il progetto.

«Sono trascorsi sedici anni da quel primo progetto che aveva promesso posti di lavoro e sviluppo del turismo nelle Langhe. In questi anni - dicono i rappresentanti del Comitato - mentre le opere "colossali" sono fallite, abbiamo assistito al fiorire delle piccole aziende, abbiamo capito il valore dei piccoli imprenditori che con coraggio e dedizione hanno lavorato per promuovere le eccellenze del territorio. Eppure abbiamo di nuovo davanti un progetto enorme e qualcuno pronto a credere alla sua sostenibilità. Un progetto tanto gigantesco quanto improbabile, che tra le opere previste vanta enormi parcheggi sotterranei dal grande impatto idrogeologico e l'abbattimento delle strutture costruite in precedenza per costruirne altre con il conseguente cambiamento della conformazione del territorio e con ulteriore consumo di suolo».

Nell'incontro in Comune è stato evidenziato come il passato accordo procedimentale firmato dall'allora sindaco con i proprietari debba oggi essere considerato vincolante per l'approvazione della variante parziale del Piano regolatore che permetterà la realizzazione del progetto. In caso contrario il Comune di Novello ritiene di correre il rischio di essere coinvolto in una causa legale che potrebbe portare al pagamento di un oneroso risarcimento danni. I proprietari hanno già sostenuto le spese per le valutazioni dei professionisti ed ora attendono la variante, lo hanno ricordato anche in una lettera inviata dal loro avvocato al sindaco, pochi giorni prima dell'incontro.

E, in effetti, la variante è stata approvata il 28 gennaio scorso con i voti della maggioranza consigliare.
«Si è appreso anche - aggiungono i rappresentanti del Comitato - che i nuovi edifici verranno accatastati come residenziali ma saranno legati al campo da golf, cioè chi comprerà una casa dovrà comprare anche le quote del golf e contribuire a pagarne la gestione. Non ci sarà alcuna tutela in caso di un secondo fallimento e nonostante le esperienze analoghe ci portino a dubitare della sostenibilità del progetto, l'Amministrazione ha dichiarato senza indugi di credere nella fattibilità e nella sostenibilità economica del progetto. Una volta approvata la variante, l'amministrazione e la Società titolare dovranno sottoscrivere una convenzione in cui verranno formalizzati i reciproci impegni e le azioni da intraprendere.
Sulla tutela dell'area boschiva presente all'interno della zona, oggetto in passato di interventi di abbattimento di alberi, si è rimandata la responsabilità di eventuali autorizzazioni alla Regione e dei controlli ai carabinieri forestali.
Infine, rispetto alla preoccupazione relativa alla presenza di rifiuti tossici all'interno dell'area, è stato risposto che i rifiuti interrati non fossero tossici ma "soltanto" scorie di fonderia e che la bonifica sia avvenuta anni fa».

In definitiva, dunque, molti risultano essere gli elementi critici ancora in discussione e nelle prossime settimane non mancheranno le polemiche e i dubbi.

Intanto, a pochi chilometri di distanza, tra Diano d'Alba e Grinzane Cavour, si discute di un nuovo progetto: un campo da golf da 18 buche, con un albergo da circa 80 camere, un villaggio composto da ville, un bike club dedicato al cicloturismo con servizi annessi, una palestra attrezzata, una zona benessere composta da spa, servizi di ristoro, piscina esterna e locali anche dedicati alle visite mediche. Un polo turistico da 80 ettari. Il suo nome? Langaverde.

Ma il verde della nostra Langa deve davvero essere solo il colore del putting green di un campo da golf?...

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