A cura delle associazioni ambientaliste regionali.
Pro Natura e Legambiente Piemonte, con la Cipra Italia (Commissione internazionale per la protezione delle Alpi) lanciano l’allarme sulle nuove regole per il Deflusso Ecologico nei fiumi proposto dalla Regione Piemonte con il rischio che questo provvedimento venga emulato da altre Regioni. La Regione Piemonte ha sostituito, con una modifica al regolamento, il Deflusso Minimo Vitale con il nuovo Deflusso Ecologico. Le associazioni ambientaliste si attendevano un incremento dei rilasci, ma hanno constatato, purtroppo, che dietro al termine “Deflusso Ecologico” si è consumata l’ennesima operazione di “greenwashing”, l’ecologia di facciata...
Infatti, esaminando nei dettagli la proposta regionale,è emerso che i rilasci complessivi su base annua, e in particolare nei mesi ove vi sono le condizioni di magra, saranno inferiori al Deflusso Minimo Vitale attualmente vigente. Hanno scritto le associazioni: “la proposta della Regione Piemonte venga attentamente valutata dagli enti scientifici deputati e dagli organismi comunitari responsabili della tutela dei corsi d’acqua naturali".
Gli effetti del cambiamento climatico si fanno sentire sempre più pesantemente, “le stagioni non sono più come quelle di una volta”, o piove troppo o piove troppo poco, ma non piove mai come vorremmo. La guerra per l’acqua, soprattutto per i grandi utilizzi irrigui ed idroelettrici, si fa sempre più intensa, senza esclusione di colpi anche se condotta sottotraccia. Tutti ne vorrebbero di più, ma c’è n’è sempre di meno. I consorzi di bonifica pubblicano foto dei fiumi in secca attribuendo tutte le colpe alla siccità, mentre il problema principale sono spesso gli eccessi nei prelievi e il mancato rilascio di un idoneo deflusso.
A farne le spese è la qualità dei nostri fiumi e torrenti sottoposti a sempre più elevate pressioni: l’inquinamento, l’evoluzione climatica, i prelievi.
Per salvaguardare e migliorare la qualità fluviale dei corpi idrici l’Unione Europea ha definito nel 2000 la Direttiva Quadro Acque. Tra le varie misure disposte, e che tutti gli stati membri devono introdurre per regolamentare le derivazioni, vi sono il “Deflusso Ecologico” e una valutazione preventiva dei possibili impatti di una derivazione di acqua sul corpo idrico (procedura meglio nota con il nome di “Direttiva Derivazioni”).
Il “Deflusso Ecologico” è la quantità di acqua che deve essere lasciata nel fiume o torrente da ogni derivazione per consentire il raggiungimento degli obiettivi ecologici e di qualità fluviale. Il Deflusso Ecologico è, in sostanza, un rilascio ADEGUATO di portate in alveo e sostituisce il precedente criterio fondato su un rilascio MINIMO Vitale. Il passaggio da un deflusso MINIMO ad un deflusso ADEGUATO, al Deflusso Ecologico si rende necessario perché purtroppo in moltissimi tratti dei torrenti e fiumi del Piemonte (quasi il 50% sul totale) non sono raggiunti gli obiettivi di qualità e si rende dunque necessario un incremento dei rilasci; il MINIMO non è sufficiente a raggiungere questi obiettivi.
Le associazioni ambientaliste si attendevano un incremento dei rilasci, ma hanno constatato, purtroppo, che dietro al termine “Deflusso Ecologico” si è consumata l’ennesima operazione di “greenwashing”, l’ecologia di facciata. Infatti, esaminando nei dettagli la proposta regionale è emerso che i rilasci complessivi su base annua, e in particolare nei mesi ove vi sono le condizioni di magra, saranno inferiori al Deflusso Minimo Vitale attualmente vigente. La Regione Piemonte ha aggiunto e combinato tra loro alcuni fattori correttivi che dovrebbero tenere conto della naturalità (N) della fruibilità (F) della qualità (Q) e della modulazione delle portate (T) conseguendo, in termini di portate rilasciate, un risultato inferiore a quanto oggi è disciplinato sia con il DMV, con la Modulazione di Tipo A (un incremento del DMV tra il 10 e il 20%) ed anche con il fattore correttivo discrezionalmente applicabile per la tutela dell’ambiente idrico (fattore adottato anche con valori superiori a 2).
La verifica condotta ha portato a valutare, nei cinque diversi settori geografici identificati dalla Regione, rilasci inferiori anche del 70-80% su base annua con punte del -40% nei mesi di magra. Una modifica francamente incomprensibile ed inaccettabile, che va in direzione opposta alle esigenze di tutela fluviale. Per queste ragioni le Associazioni Ambientaliste chiedono che la proposta della Regione Piemonte venga attentamente valutata dagli enti scientifici deputati e dagli organismi comunitari responsabili della tutela dei corsi d’acqua naturali. Chiedono che la stessa proposta venga abrogata o almeno modificata nell’ottica di prevedere un valore del Deflusso Ecologico rispettoso delle indicazioni fornite dalla UE e recepite dal Ministero con il Decreto Direttoriale DD/STA.