A cura di Bruno Piacenza (presidente Legambiente Cuneo), Domenico Sanino (presidente Pro Natura Cuneo), Albino Gosmar (presidente Cuneo Birding), Silvio Galfrè (presidente LIPU Cuneo), Alberto Collidà (presidente Italia Nostra Cuneo).
Il Consiglio Comunale di Cuneo ha adottato il Progetto Preliminare comprensivo del Documento Tecnico per la verifica di assoggettabilità alla V.A.S. della Variante Parziale n. 31 al P.R.G. vigente relativa a “Modifiche al sistema insediativo, al sistema del verde, dei servizi e delle infrastrutture, al sistema ambientale agricolo, adeguamento alla Programmazione Commerciale Comunale”. Nel merito sono state presentate osservazioni e la Variante è stata vagliata da ARPA e Provincia di Cuneo...
In particolare da parte del gruppo consiliare Cuneo per i Beni Comuni sono state avanzate osservazioni assolutamente condivisibili: in primis la contestazione che non si tratti di variante parziale in quanto contiene ben 70 modifiche, alcune di scarsa rilevanza, ma altre di tale portata e carattere strategico da richiedere ben altro iter procedurale (variante strutturale); in particolare, ad esempio, quella sull'area contigua al Centro Commerciale ex Auchan (oggi CONAD) per la realizzazione di un grande Centro Sportivo Polivalente a valenza extraprovinciale di 77.000 mq, con cambio di destinazione da “Tessuto Agricolo Periurbano” ad “Ambito Polifunzionale Integrato”; o la trasformazione dell'area ex-ENEL (cambio di destinazione da "Ambito tecnologico, sportivo privato ad uso pubblico" in "Ambito di riqualificazione a destinazione terziaria", su una superficie di circa 56000 mq).
Su queste aree si abbatterà un ulteriore notevole e inaccettabile consumo di suolo, risorsa/bene comune di importanza basilare come abbiamo già più volte avuto modo di rimarcare, anche nell’ottica della lotta al cambiamento climatico (ogni ettaro di terreno fertile assorbe almeno 90 tonnellate di carbonio), senza contare gli altri innumerevoli servizi ecosistemici che il suolo ci fornisce (ad es., un ettaro è in grado di drenare 3.750.000 litri di acqua; può sfamare con la produzione agricola 6 persone/anno). Sotto il profilo economico-finanziario (costo/danno) complessivamente viene stimata una perdita fra 89.000 e 109.000 euro/anno per ciascun ettaro consumato. Si tratta di considerazioni e cifre fornite da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che da anni quantifica e denuncia il consumo, inarrestabile, di suolo; e anche la Corte dei Conti fin dal 2019 ha espresso un forte invito a Stato e Governo a produrre norme e azioni di radicale contenimento del consumo di suolo. Norme e azioni ad oggi disattese. Una proposta di legge redatta da un Gruppo multidisciplinare di 75 esperti (Norme per l'arresto del consumo di suolo e per il riuso dei suoli urbanizzati) e presentata nel 2018 dal Forum "Salviamo il Paesaggio" (Rete Civica Nazionale), è attualmente sospesa in Commissione congiunta Ambiente e Agricoltura del Senato.
Tornando nel merito della Variante parziale n. 31, anche l’ARPA, nella relazione in risposta alla richiesta-contributo di competenza, sottolinea più volte, e in modo molto puntuale e circostanziato, la criticità del consumo di suolo (e altre ricadute ambientali) e conclude con la richiesta di assoggettamento della variante alla successiva fase di Valutazione Ambientale Strategica. Richiesta che condividiamo, assolutamente logica, data la portata delle modifiche territoriali previste. Ma la cosa ancora più logica e seria sarebbe di fatto una completa revisione del Piano Regolatore Generale che ponga veramente fine al masochistico e tragico consumo di suolo. Un PRG nel quale, a questo punto, risultano praticamente due Cittadelle dello Sport (la prima prevista fin dall’inizio presso il palazzetto dello Sport) con la “gentile concessione” a privati sull’area “Auchan” ora a destinazione agricola; un PRG enormemente sovradimensionato con previsione di capacità insediativa residenziale pari a 69785 abitanti e un’offerta nuova di 15217 a fronte di una popolazione che da 40 anni oscilla sui 57000 abitanti.
Le emergenze ambientali in atto richiedono risposte urgenti e di segno ben diverso rispetto a quelle attuali, legate ancora e sempre a logiche speculative e per nulla lungimiranti, avverso le quali ci opporremo in tutte le sedi opportune per far valere la tutela dei beni ambientali basilari per la nostra stessa sopravvivenza.