Per fatti accertati nel novembre del 2017 presso lo stabilimento di Ceresole d‘Alba, sono stati citati a giudizio Riva Mario e Riva Luca, amministratori e legali rappresentanti dell’azienda.
Il Circolo locale di Legambiente, assistito dall’ Avv. Claudia Cristofori del Foro di Asti, con Studio in Sommariva del Bosco, si è costituto parte civile nel procedimento penale a carico di Riva Mario e Riva Luca, legali rappresentanti e amministratori di In.Pro.Ma S.r.l., nell’udienza celebrata innanzi al Tribunale di Asti lo scorso 29 novembre. Agli imputati sono stati contestate le violazioni, rilevate durante un controllo dell’ARPA avvenuto a fine 2017, relative alla mancata osservazione di quanto previsto nell’autorizzazione integrata ambientale sulla gestione dei rifiuti e sul recupero energetico del grasso...
Nel decreto di citazione si legge: “ - omettevano di dotare l’impianto di recupero energetico di idoneo, in funzione nello stabilimento, sistema automatico di blocco della combustione di grasso all’avviamento fintanto che non fosse stata raggiunta la temperatura minima di 850° in camera di combustione e qualora la temperatura in camera di combustione fosse scesa al di sotto di 850°; - omettevano di dotare l’impianto di un sistema di monitoraggio delle emissioni che ricomprendesse la misurazione della temperatura media e massima in camera di combustione, della portata dei fumi, della portata del grasso e del combustibile ausiliario, a livello semiorario ed orario, con possibilità di visualizzare da remoto i dati suddetti (prescrizioni n. 19, 20 e 21 dell’autorizzazione); - omettevano di installare sull’impianto, ovvero sulla mandata esclusiva dell’olio combustibile denso BTZ, un misuratore di portata per la contabilizzazione dello stesso, e di ricollocare il misuratore di portata del grasso sulla mandata esclusiva dello stesso, senza possibilità di disattivazione manuale di entrambi i misuratori (prescrizione n. 11 dell’autorizzazione).
Furono accertate inoltre modifiche sostanziali (impiantistiche e gestionali) all’impianto denominato DEOINC senza previa autorizzazione rilasciata dall’autorità competente, la Provincia di Cuneo, ed in specie: “-utilizzavano olio combustibile denso BTZ con funzione di produzione ordinaria di energia termica ed elettrica e non solo ausiliaria/emergenziale; - conducevano l’impianto DEOINC come impianto ibrido in luogo di impianto di produzione di energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili; - utilizzavano un sistema di aspirazione delle arie comburenti e di processo di forme e meno efficiente rispetto a quanto autorizzato, ovvero con DEOINC a regime non erano garantiti il numero di ricambi di aria previsti in fase di progettazione ed autorizzati per i locali di ricevimento delle materie prime e di produzione non era garantita l’aspirazione delle arie odorose presenti nel magazzino ausiliario e nel locale ricevimento materie prime durante i transitori di avvio impianto non era garantita l’aspirazione delle fumane secondo le previsioni progettuali, non rispettava la configurazione approvata secondo la quale le arie aspirate dalle presse del materiale cotto avrebbero dovuto congiungersi alla linea delle fumane e non dell’aria comburente”.
Il legale di Luca Riva ha presentato istanza di oblazione su cui il Tribunale si è riservato di decidere, ovvero di estinzione dei reati tramite il pagamento di una somma pari alla metà delle pene pecuniarie previste, mente per Mario Riva si andrà avanti con il rito ordinario, nonostante ormai sia vicino il termine di prescrizione dei reati contestati. Il procedimento penale è stato rinviato, per la sua prosecuzione, all’udienza del 22 febbraio 2022.
È fissata, inoltre, per il 18 gennaio 2022 la prima udienza dibattimentale in un secondo giudizio a carico di Mario e Luca Riva, sempre innanzi al Tribunale di Asti per “deposito incontrollato di rifiuti speciali pericolosi, costituiti da batterie al piombo”, violazione accertata durante un controllo dell’ARPA presso lo stabilimento di Ceresole d’Alba avvenuto nel settembre del 2017.