Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste (Legambiente, Lipu, Pro Natura Cuneo, Cuneo Birding, Italia Nostra) prende posizione in merito alla realizzazione dei nuovi poli logistici di Amazon presso il Miac di Cuneo e della Conad a Fossano e riporta all’attenzione della collettività il problema del consumo del suolo.
Notizia ampiamente riportata dai media, – scrive il Coordinamento – Amazon avvia i lavori su terreno agricolo per un nuovo polo logistico presso il Miac di Cuneo. Con questo progetto scompaiono altri quasi 100 mila metri quadrati di suolo (per intenderci all’incirca 10 campi da calcio). E l’amministrazione comunale tace! Nello stesso tempo Fossano si prepara ad approvare il progetto di polo logistico Conad, che porterà alla scomparsa di una superficie di suolo pressoché analoga a quella di Cuneo...
Due nuovi casi, piuttosto pesanti sul nostro territorio, di consumo di suolo, bene comune e risorsa basilare per molti aspetti vitali, non ultimo il suo ruolo fondamentale contro i cambiamenti climatici. Se ne andranno in atmosfera circa 5000 tonnellate ulteriori di CO2, la quota che questa superficie di suolo incorporava, senza contare le ulteriori emissioni per le nuove edificazioni e il loro funzionamento. E senza contare la cancellazione degli altri servizi ecosistemici che quella porzione di suolo garantiva (regolatore del ciclo dell’acqua, base della biodiversità, produttore di cibo, ecc.). Suolo perso per sempre!
Non si potevano utilizzare i tanti capannoni abbandonati? Questa è sostenibilità? ...
Qualcuno l’ha definita “sosteni…bla bla” per sottolineare come tutti ormai usano a vanvera questo verbo, ma razzolano male, ben conoscendo ormai la drammaticità delle problematiche ambientali: a partire dallo Stato, che ancora non è riuscito a legiferare seriamente sullo stop al consumo di suolo (una proposta di legge sostenuta dalle Associazioni e dal Forum nazionale Salviamo il Paesaggio giace in attesa da anni); alle Regioni ed agli Enti locali che continuano a produrre leggi urbanistiche e Piani Regolatori che di fatto consentono un consumo dissennato di suolo. E le aziende, che si dichiarano sostenibili, sfruttano la situazione (giocando anche sull’occupazione ed il lavoro) per continuare la cementificazione del territorio e la cosiddetta “crescita”, a scapito delle preziose risorse naturali.
Il problema occupazionale è importante; il lavoro fondamentale per l’uomo, ma perché non si possono realizzare nuove attività produttive senza distruggere altro suolo? Abbiamo un territorio ormai costellato di capannoni vuoti e vaste aree industriali/artigianali dismesse!
L’ISPRA (l’autorevole Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) ricorda da anni che il consumo di suolo continua in ogni area del nostro Paese e mette in guardia contro i danni che deriveranno da questa distruzione. Lo stesso fanno la FAO e l’Agenzia Ambientale Europea.
Nel PNRR il Governo ricorda che la sfida dell’azzeramento del consumo di suolo è una questione urgente e internazionale: e allora che altro si aspetta? Ormai non solo i cambiamenti climatici in atto e purtroppo in crescita, ma diversi altri indicatori ambientali segnalano l’urgenza dell’inversione di rotta, che assolutamente continuiamo a non vedere.
Bruno Piacenza – presidente Legambiente Cuneo
Domenico Sanino – presidente Pro Natura Cuneo
Silvio Galfrè – presidente Lipu Cuneo
Albino Gosmar – presidente Cuneo Birding
Alberto Collidà presidente Italia Nostra Cuneo
Gianfranco Peano per il Comitato cuneese del Forum Salviamo il Paesaggio