a cura del Comitato cuneese per l'Acqua Bene Comune.
I tanti articoli comparsi in queste settimane sui giornali locali ci hanno fatto ragionare sul livello di conoscenza e sulla reale volontà di dare ai cittadini un Servizio Idrico Integrato (SII) capace di soddisfare le loro esigenze e di rispettare le loro indicazioni politiche risultanti dal voto referendario del 2011. Anche alcune discussioni svoltesi recentemente in Consigli Comunali della provincia (come ad esempio Savigliano) ci hanno fatto squillare il campanello su come si sta pensando di realizzare la nuova gestione che dovrà partire dal prossimo 1° aprile 2018 ...
{jcomments on}Per questo abbiamo pensato di scrivere una nuova lettera (http://bit.ly/2j6lqLl) a tutti i sindaci del cuneese per comunicare loro la nostra piena disponibilità ad un confronto costruttivo. Abbiamo ricordato loro come la gestione pubblica non sia una possibilità tra le tante ma una stringente richiesta votata da più di 260.000 cittadini della provincia di Cuneo a cui nessuno può sottrarsi. Leggere o sentire affermazioni che mettono in dubbio l'obbligo legislativo di avere una gestione unica provinciale, di avere un nuovo PdA (Piano d'Ambito), che sostengono la vetustà delle reti esistenti senza chiedersi chi ha causato questa situazione, ci ha indotti a pensare che piuttosto che il bene comune si persegua l'interesse di lobbies o di potere locale.
Ci scandalizza comunque molto vedere sindaci che in Conferenza hanno votato la delibera di respingimento della proroga quinquennale presentata dal consorzio AETA e che poi, essendo contemporaneamente soci di maggioranza pubblica negli attuali gestori misti, hanno autorizzato o comunque concesso al socio privato EGEA di ricorrere al Tribunale delle Acque di Roma contro la decisione presa da loro stessi in EGATO4. Con questa loro azione hanno costretto l'Ente di Governo a spendere soldi prelevati dalle bollette degli utenti e ad impiegare tempo ed energie del personale per difendersi dalle accuse del loro socio privato. Non solo, ma hanno anche chiesto, nella Conferenza del 20/11, che il ricorso diventi elemento da tenere in considerazione nella trattativa politica sulla nuova gestione d'Ambito.
Noi pensiamo ancora sempre che ci sia una politica “alta”, come affermato dal sindaco di Alba nella conferenza dello scorso 1 agosto, capace di essere indipendente dalle forze economiche e di abbandonare logiche di congrega. Abbiamo anche voluto affermare che, insieme ai cittadini, non abbandoneremo affatto il ruolo di custodi del voto referendario del 2011, pur nella piena disponibilità a trovare insieme la strada migliore per realizzarlo.