Riapriamo le porte degli immobili fantasma: la campagna arriva in consiglio comunale ad Asti

I consiglieri comunali Mario Malandrone, Mauro Bosia, Vittoria Briccarello e Gianfranco Miroglio hanno presentato una Mozione che invita Sindaco e Giunta ad assumere l'impegno di tornare a censire il patrimonio immobiliare esistente nel Comune e in particolare quello in stato di abbandono e/o di degrado e, di conseguenza, seguire l'esempio del Regolamento già vigente da quasi 10 anni in un Comune marchigiano, che ha deciso di applicare correttamente l'articolo 42 della Costituzione per perseguire la "funzione sociale" dei beni di proprietà privata...

Questo il testo integrale della Mozione presentata:

Oggetto: Recepire la campagna nazionale Riapriamo le porte degli immobili fantasma

IL CONSIGLIO COMUNALE

VISTO l’art. 42 Cost, che recita: “La proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti";

RICORDATO quanto alla campagna nazionale “RIAPRIAMO LE PORTE DEGLI IMMOBILI FANTASMA - Campagna nazionale per l’acquisizione al patrimonio comunale dei beni di proprietà privata in stato di abbandono”;

PRESO ATTO, pertanto, che il Forum Salviamo il Paesaggio ha avviato “una nuova campagna nazionale per suggerire a tutte le amministrazioni comunali italiane la possibilità di utilizzare uno strumento normativo in grado di fronteggiare il preoccupante fenomeno degli immobili abbandonati”;

CONSIDERATO:

- Che in Italia il patrimonio immobiliare “fantasma” di proprietà privata conta oltre 10 milioni di abitazioni e migliaia di capannoni produttivi o commerciali inutilizzati (fonte ISTAT);

- Che tale stock edilizio equivale, dunque, a circa un terzo degli edifici esistenti in Italia risultando in condizioni di inutilizzo o incuria, con ricadute sulle condizioni di degrado del tessuto urbano, della convivenza civile, dell’incolumità pubblica;

- Come tale situazione si accompagni a piani urbanistici che continuano a prevedere nuove edificazioni, pertanto con ulteriore consumo di suolo, che invece andrebbe azzerato senza penalizzare i bisogni della popolazione;

EVIDENZIATO come:

- Allo stato delle norme, ad ordinamento vigente, tale situazione di generalizzato abbandono possa essere contrastato con un apposito regolamento comunale basato su una corretta applicazione dell'articolo 42 della Costituzione Italiana;

- Un immobile abbandonato non svolga più alcuna funzione sociale, mentre, tornando nella proprietà comune o collettiva mediante l’acquisizione al patrimonio comunale, potrà invece recuperarla;

- Tale opzione sia declinazione amministrativa di una scelta politica, che non deve essere confusa come un atto di esproprio, che è invece altro istituto giuridico;

RICHIAMATI:

- Il parere favorevole di insigni giuristi, quali Paolo Maddalena, Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale;

- L’adozione in concreto di regolamenti in tal senso, quale quello del Comune di Terre Roveresche (PU), comune marchigiano che ha adottato il regolamento già dal 2017 (qui la delibera e il testo integrale: https://drive.google.com/file/d/1e41iT4D-GSbfv1-B6sFT_uBPLqrN4tWj/view );

ESPRIME

Il proprio interessamento a tale soluzione, onde adottare ogni strumento utile ad incidere realmente sulla conservazione del tessuto urbano nella sua integrità e funzionalità, anche quale elemento primario di conservazione di adeguati standard della sicurezza urbana;

IMPEGNA LA GIUNTA

Ad adottare ogni atto necessario per:

- Tornare a censire – come già parzialmente fatto nel 2013 dall’amministrazione comunale di Asti - il patrimonio immobiliare esistente nel Comune, mettendo in luce: il dato numerico di quanto già presente in condizioni di inutilizzo; i beni inutilizzati e/o derelitti di proprietà pubblica, privata o di altra natura che si trovino in uno stato di abbandono e/o di degrado; i beni che possano determinare danni per l’ambiente, pericoli per la pubblica o privata incolumità, preoccupazioni per le testimonianze culturali e storiche; i beni che possano essere occasione per attività e comportamenti illeciti; i beni in qualunque modo abbandonati e/o inutilizzati e quindi non più rispondenti ad alcuna funzione sociale e/o che possano ledere l’interesse generale come disciplinato dalla nostra Costituzione repubblicana, nonché dall’art. 17 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea;

- Affrontare il tema all’interno del consiglio comunale e in pubbliche assemblee aperte a tutta la cittadinanza, per una necessaria disseminazione culturale e presa di coscienza individuale e collettiva;

- Aggiornare in modo partecipato l’elenco di beni con le caratteristiche di “beni comuni”, aggiornando il protocollo di responsabilità che disciplina l’utilizzo dei beni così individuati, anche alla luce di un confronto con il Forum Salviamo il Paesaggio eventualmente approfittando della disponibilità del suo coordinatore nazionale, l’astigiano Alessandro Mortarino;

- Sviluppare una campagna di ordinanze atte a intimare alle relative proprietà di adottare entro 120 giorni tutti i provvedimenti necessari per: eliminare condizioni di pericolo e condizioni di pregiudizio alla sanità e igiene pubblica; predisporre urgenti opere di messa in sicurezza degli immobili; ripristinare condizioni di decoro dei beni fatiscenti o in stato di abbandono e inutilizzo; perseguire la funzione sociale;o Decorsi i 120 giorni dalla notifica dell'atto, le proprietà hanno facoltà di presentare le proprie deduzioni o richiedere una proroga di 180 giorni. Decorsi i termini di cui sopra senza che sia stato adempiuto a quanto intimato, il Comune avrà la facoltà di dichiarare acquisito il bene al patrimonio comunale ope constitutionis e iniziare la procedura relativa mediante deliberazione del Consiglio Comunale, successivamente trascritta nei pubblici registri immobiliari.

IN SUBORDINE, IMPEGNA LA GIUNTA

Ad approfondire la soluzione normativa adottata dal Comune marchigiano di Terre Roveresche (PU), che ha elaborato soluzioni normative per fronteggiare il fenomeno degli immobili abbandonati nel suo territorio, riferendo al Consiglio entro tre mesi, onde adottare atti confacenti alla persecuzione dei medesimi scopi e risultati.

Asti 12/2/2025

Mario Malandrone
Mauro Bosia
Vittoria Briccarello
Gianfranco Miroglio

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