A cura delle Associazioni Nudm Asti (Non Una Di Meno) e Asti Pride.
Vogliamo esprimere il nostro supporto e il nostro sostegno alla studentessa astigiana vittima di molestie durante una gita a Berlino.
In tante, troppe, forse tutte abbiamo subito simili violenze: palpeggiamenti, catcalling, violenza verbale e, come se non bastasse, una minimizzazione o peggio una colpevolizzazione. Nessuna violenza deve essere normalizzata né socialmente accettata...
Nuovamente assistiamo a quella che si chiama “vittimizzazione secondaria”: la vittima, e non il responsabile, viene analizzata sotto la lente di ingrandimento per come era vestita, per come si sarebbe dovuta comportare, per come avrebbe dovuto reagire.
Chiediamo che siano le istituzioni, e quindi la scuola in primis, a farsi carico dell’educazione sessuo-affettiva deə ragazzə e dello stesso personale scolastico.
Perché è inconcepibile che si dica ad una vittima di tacere sulle molestie ricevute né si può minimizzare l’evento traumatico.
Il silenzio non è più un’opzione.
La denuncia, giuridica e sociale, è una necessità.
Il patriarcato non è l'uomo che molesta ma un sistema che, invece di proteggere e tutelare la vittima, la colpevolizza e così facendo legittima e protegge quel molestatore.
“Ti ci devi abituare” è una frase inaccettabile da parte di chi rappresenta l’istituzione scolastica e, quindi lo Stato.
Non intendiamo abituarci. Non intendiamo arrenderci.
Noi ti crediamo e, se vorrai, ci saremo.