A cura degli studenti del Cpia 1 di Asti.
Una scrittura gemella: dentro, fuori, doppio sguardo e doppia lettura.
Continua il progetto che vede protagonisti i detenuti della casa di Reclusione di Quarto e gli studenti dell’Istituto Monti di Asti e che prevede la realizzazione e la pubblicazione di un libro composto da diversi generi letterari dalla doppia copertina e dalla doppia lettura, in cui da una parte si troveranno i testi scritti dai detenuti e dalla parte opposta le pagine degli studenti...
Il progetto “Una penna per due mani” sostenuto e promosso dall’associazione di volontariato “Effatà. Volontari del carcere. Odv”, si articola in alcune tappe che sono già state percorse: la formazione degli studenti dell’Istituto Monti sul carcere di Asti e sulla vita dei detenuti e la messa in scena dell’adattamento teatrale del libro di Elvio Fassone, ex magistrato e componente del CSM, “Fine pena: ora”, spettacolo a cui hanno assistito i detenuti e gli studenti delle classi quinte del liceo Monti.
Nella tappa di martedì 23 aprile, i ragazzi hanno incontrato, presso la Casa di Reclusione di Quarto, i detenuti-scrittori, nonché studenti del Cpia 1 di Asti, per scambiarsi i manoscritti con i testi e le poesie che hanno prodotto.
In un primo momento sono state fatte ascoltare le registrazioni delle voci degli studenti che hanno espresso alcune riflessioni sull’incontro con i detenuti, in occasione della visione dello spettacolo teatrale. I ragazzi hanno manifestato gratitudine per quest’iniziativa, poiché hanno scoperto un mondo nuovo, che pensavano di conoscere, hanno fatto esperienza della dimensione umana e sensibile dei detenuti, della loro sofferenza e della vitale necessità di abbattere i pregiudizi che costellano questa realtà. Per poter combattere e scardinare lo stigma sul carcere e sui detenuti, occorre che la società si avvicini a questo universo, in modo da acquisire piena e responsabile informazione e consapevolezza.
Al termine di questo spazio dialogico, ogni studente ristretto ha incontrato la sua scrittrice o il suo scrittore gemella/o scambiandosi i rispettivi manoscritti.
Le insegnanti del Cpia di Asti, che hanno supportato i detenuti nell’attività di scrittura, hanno espresso con orgoglio e commozione, che si è trattato di un intenso e proficuo lavoro di rete tra le due scuole, l’area trattamentale dell’istituto penitenziario e la società di volontariato Effatà.
Il Cpia di Asti, è una scuola statale, che da moltissimi anni è presente sul nostro territorio, offrendo corsi e attività per adulti anche all’interno di realtà più distanti e difficili, come nella Casa di Reclusione di Asti. In questo Istituto, la nostra scuola organizza corsi di alfabetizzazione, percorsi formativi per raggiungere il diploma di licenza media e molti corsi di ampliamento dell’offerta formativa: corsi di lingua inglese, francese e spagnola, corsi d’informatica e di educazione civica.
Grazie a quest’opportunità, gli studenti ristretti e non, i volontari, le insegnanti di entrambe le scuole e le persone che lavorano all’interno della casa di reclusione, sono diventati artigiani di speranza e costruttori di luminosi futuri possibili, in cui tutti gli essere umani vengono educati e ri-educati a divenire cittadini responsabili, solidali e portatori di pace.