Le donne dell’Anpi di Asti apprezzano la bella iniziativa del Comune: l’intitolazione dei portici di Piazza San Secondo (fronte Collegiata) alle Madri Costituenti della Repubblica Italiana.
Anche se nella vulgata corrente si parla di solo di Padri Costituenti, nell’Assemblea che promulgò la nostra Costituzione erano presenti e operanti 21 donne. Il loro peso specifico fu enorme, perché erano pochissime in proporzione al grande apporto che le donne diedero alla Resistenza...
Nessuna di loro era lì ‘per caso’: ovviamente erano state elette ma è ancor più significativo che fossero state candidate, nonostante le resistenze culturali dell’epoca. Se lo furono, ciò si deve all’indiscusso ruolo che esse – tutte - ebbero nella Resistenza e nell’antifascismo, dall’impegno in politica all’attività nel sindacato e nell’associazionismo.
Le 21 Madri Costituenti si trovarono dunque a rappresentare metà della popolazione e a garantire che la nascente democrazia fosse da subito rispettosa dell’uguaglianza di genere. Si deve al loro lavoro se la nostra Costituzione è stata - ed è tuttora - un faro in tema di inclusività sociale. Tutte le successive leggi che hanno consentito il pieno inserimento delle donne nella vita pubblica hanno trovato solide fondamenta in quello che le Madri fecero scrivere. E seppero lavorare in sinergia tra di loro, al di là delle diverse appartenenze politiche, ponendo in atto quella virtuosa collaborazione che le donne sanno esprimere quando si occupano del bene comune.
La nostra Costituzione è talmente avanzata che, ancor oggi, si presenta in molte sue parti come un progetto, un lavoro in itinere più che un lavoro compiuto. Così è anche per quanto attiene alla piena uguaglianza di genere. Significativamente, la titolazione alle Madri Costituenti è avvenuta il 25 novembre, la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne, una piaga niente affatto sconfitta.
E’ importantissimo, per dare forza alle giovani donne di oggi, che siano ricordate le donne di ieri, quelle che seppero essere forti e importanti e con ruoli significativi a dispetto di tutte le difficoltà. Anche in questo modo si contribuisce a modificare un immaginario collettivo che continua ad insistere sulla presunta ‘debolezza’ di chi invece è l’anello forte della società, come limpidamente appare in tutti i momenti difficili, compresa la recente pandemia. E’ pertanto assai positivo che le nostre città rechino visivamente, nei nomi dei luoghi, la memoria di queste nostre antenate.
Si ringrazia quindi il Comune di Asti, la Commissione Comunale per le Pari Opportunità e l’Associazione Toponomastica Femminile, per aver reso il giusto onore alle Madri della nostra Repubblica.
Le donne dell’Anpi provinciale di Asti