A cura della Rete Asti Cambia.
A tutto c'è un limite, si dice. A quanto pare però, nonostante in gioco ci siano la salute di tutti noi e le nostre finanze pubbliche, i limiti di polveri sottili nell'aria vengono sistematicamente ignorati da chi dovrebbe prendere i provvedimenti necessari al fine di proteggere la qualità dell'aria che respiriamo. E' notizia del 9 di novembre infatti che Asti ha sforato per la 37° volta dall'inizio dell'anno i limiti stabiliti dal D.Lgs. 155/2010 per il PM10 (fonte dati sito della Regione: https://aria.ambiente.piemonte.it/#/qualita-aria/dati), che prevede un valore limite giornaliero per la protezione della salute umana di 50 μg/m3 da non superare più di 35 volte all'anno. E siamo solo a novembre. Ufficialmente Asti non è ancora fuori legge, non risultando infatti convalidati i dati dall'Arpa Piemonte, così come prevede la norma, ma purtroppo sarà questione di giorni...
Durante questa drammatica pandemia molti di noi hanno pensato e detto che tanti nostri comportamenti quotidiani sarebbero dovuti cambiare, non certo per rendere le nostre vite più complicate e tristi ma, al contrario, per ridare speranza e contribuire a prenderci cura della nostra società, dell'ambiente ed in particolare della nostra salute. Purtroppo tutto questo sembra essere stato messo nel dimenticatoio. Il traffico ad Asti non è quello pre-pandemia, è ancora peggio; nelle ore di punta le file di auto in coda (spesso con una sola persona a bordo) per le arterie principali della città sono sempre più lunghe e lente da smaltire. L'uso delle mascherine all'aria aperta ormai è sempre più necessario per proteggersi dallo smog anziché dal Covid.
Ma non è questa la città che vogliamo e la Rete Asti Cambia lo ha detto e ribadito più volte. Lo ha fatto in particolare con l'amministrazione comunale e con l'assessore Berzano, insistendo per la realizzazione di un Tavolo partecipato per la Mobilità Sostenibile, che potesse dare la possibilità a tutti i cittadini e le organizzazioni astigiane di contribuire al miglioramento della mobilità, con l'obiettivo primario di favorire la riduzione dell'inquinamento e il miglioramento della qualità di vita.
E' stato sufficiente, però, portare proposte, osservazioni e critiche (sempre in un'ottica costruttiva) al progetto di nuove piste ciclabili imposto (a questo punto si può dire così) da questa amministrazione, per far sì che il Tavolo scomparisse senza alcuna comunicazione ufficiale. La Rete Asti Cambia ha più volte sollecitato in questi ultimi mesi l'assessore Berzano a convocare una nuova riunione che coinvolgesse i molti iscritti al Tavolo, spesso non appartenenti alla nostra Rete, ma neanche per semplice cortesia è arrivata una risposta in merito.
E' chiaro, quindi, che la partecipazione della cittadinanza viene sollecitata quando può dare un ritorno a livello politico o di immagine pubblica, ma se il confronto può mettere in difficoltà allora meglio evitare e, anzi, far passare come denigratore chi si impegna per il bene della città senza nessun tipo di tornaconto.
Ci chiediamo allora:
- quali misure urgenti l'amministrazione pensa di mettere in atto al fine di frenare l'emergenza in corso relativa all'inquinamento dell'aria in città?
- che fine ha fatto il piano per lo sviluppo della ciclabilità, in particolare per l'utilizzo dei fondi ministeriali per i quali il Comune avrebbe già dovuto presentare nel dettaglio gli interventi da realizzare e che già in parte avrebbe dovuto mettere in opera?
La salute di tutti noi non solo è in pericolo, ma sta già subendo danni scientificamente dimostrati. A questo si aggiunge l'assoluto silenzio riguardo l'utilizzo dei fondi pubblici per la ciclabilità. Non sono più accettabili questo immobilismo e questo silenzio da parte dell'amministrazione comunale, a tutto c'è un limite.