Valzer di poltrone ad Asti

di Paolo X Viarengo.

Valzer di poltrone ad Asti. L'Iren, colosso del settore multiutility, prende decisamente le redini del suo nuovo acquisto: l'Asp. Tempo addietro ne aveva assunto il controllo subentrando al Gruppo Gavio nel controllo della società Asta. L'Asta è una società di scopo che detiene il 50% della Nord Ovest Servizi-Nos, il socio privato che detiene il 45% di quote di Asp. Con il suo acquisto, più le quote che aveva già, Iren arriva al 75% delle quote di Nos e nomina il presidente di Nos: Renato Boero. Già presidente proprio di tutta l'Iren. Restano fuori dall'abbuffata Iren in Nos, solo La Gtt, azienda traporti torinese, presieduta da Paolo Golzio, che fino a poco tempo fa era anche amministratore delegato di Asp e Smat, consorzio acque torinese, presieduto da Paolo Romano, un tempo presidente di Nos...

Con la scadenza delle cariche sociali, il comune di Asti, socio di maggioranza al 55% di Asp, nomina alla presidenza Fabrizio Imerito, ex assessore con Galvagno ed ex consigliere di minoranza con Brignolo, da sempre uomo di Forza Italia. Assieme a lui in consiglio d'amministrazione rimane Davide Scajola ed entra il nuovo membro, Nicoletta Scarpa, avvocato, candidata nel 2017 per la lista Rasero Sindaco (una settantina di preferenze). L'Iren, invece, forte del suo controllo sul socio privato e forte di patti parasociali che lasciano al socio di minoranza la carica operativa più importante, nomina Giuseppe Cagliero, amministratore delegato di Asp. Il secondo membro del Cda di nomina privata rimane Elena Santa. Cagliero subentra a Golzio, uomo espressione della passata componente societaria di Nos con in testa Gavio, seguito da Romano, ed è uomo Iren a tutti gli effetti. Originario di Castelnuovo Don Bosco, entra in Iren quando ancora si chiamava Iride oltre vent'anni fa e da allora vi ricopre cariche manageriali di tutti i tipi: finanza, controllo, gestione e quant'altro.

E mentre Iren stringe su Asti, non dimentichiamo il 45% di quote in Gaia, azienda gestione rifiuti astigiana che tratta il 75% di rifiuti che la stessa Iren gli porta da Emilia, Liguria, Piemonte e che fattura decine e decine di milioni all'anno, Gavio l'abbandona. Dopo la vendita delle quote di Asp è di questi giorni anche il trasferimento della storica azienda astigiana Tubosider, che il gruppo Gavio aveva acquistato dai fondatori Ruscalla, da Asti a Monticello d'Alba. L'azienda si occupa di costruzione di barriere autostradali ed oltre a sponsorizzare la squadra di basket astigiana quando approdò in serie B, ha anche contribuito alla ricostruzione del Ponte Morandi a Genova: con tanto di passerella sul posto per il sindaco, Maurizio Rasero, e l'assessore ai lavori pubblici, Stefania Morra. Ora, ci andrà il sindaco di Monticello d'Alba.

Anche la vecchia e storica Casa di Riposo "Città di Asti", la più grande del Piemonte con i suoi potenziali 300 posti, è coinvolta. Dopo le dimissioni del commissario straordinario, Carlo Giuseppe Camisola, e il bando di gara per la privatizzazione proposto da Anteo ed incredibilmente non partecipato proprio sul filo di lana, assume la carica Mario Pasino. Ex-commissario straordinario di Asl Alessandria e direttore generale di Asl Acqui, molto vicino politicamente alla Lega. Dovrà gestire i buchi di bilancio della Casa di Riposo, le sue enormi potenzialità e, non ultimi, i 6 milioni richiesti al Recovery Fund, se mai arrivassero un giorno.

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