La Casa del Consumatore nell’ambito dell’iniziativa VO.CI. volontariato civico al servizio delle comunità locali, ha studiato la possibilità di recupero del palazzo dell’Enofila di Asti, da tempo al centro di un dibattito politico sull’utilizzo. L’immobile, ristrutturato in buona parte con finanziamenti regionali, è costato circa 14 milioni di euro con un intervento economico da parte del Comune di Asti di 680 mila euro ...
Ad oggi, naufragata la possibilità di utilizzo quale centro fieristico, l’Enofila è stata posta al centro di uno scambio d’immobili con la Regione Piemonte anche per evitare di sostenere le spese di gestione che superano i 100mila euro annui, pur con utilizzo della struttura quasi inesistente.
Lo studio della Casa del Consumatore è partito dai costi sostenuti, sia dal Comune di Asti sia dalle società partecipate, per i canoni di locazione degli uffici di proprietà privata.
"Dall’analisi è emerso che il Comune di Asti paga 69mila euro annui per i locali del centro per l’impiego – rivela Stefano Santin, presidente della Casa del Consumatore Piemonte – 97mila euro è il canone per la sede dell’ASP mentre GAIA S.p.A. ha un costo per gli uffici di circa 41mila euro annui ed infine il CBRA, il consorzio di bacino dei rifiuti astigiano, paga una locazione di circa 11mila euro annui. Il totale dei costi di Comune e partecipate è di 218mila annui oltre alle bollette per il riscaldamento e l’energia elettrica. Perché non incassarli con l’Enofila ?”.
L’Enofila dispone di una sala congressuale per 500 persone oltre alla possibilità di realizzare un ristorante self service per 200 coperti ed un bar che, se concessi in locazione, potrebbero generare un’ulteriore entrata finanziaria.
“Si potrebbe realizzare un polo amministrativo in cui si concentrano più uffici pubblici – rilanciano dalla Casa del Consumatore - garantendo risparmi nelle spese di gestione e servizi più efficienti, sull’impronta dei Federal Building voluti dal Demanio. E’ un’operazione a costo zero per il Comune che, oltre a ripagare le spese sostenute per la ristrutturazione e per la gestione, contribuirebbe alla rivitalizzazione di un’area urbana periferica come quella di corso Cavallotti riqualificando, in breve tempo, un contenitore inutilizzato. Inoltre vi sarebbe la possibilità di recuperare i parcheggi dell'ex Way Assauto rendendoli disponibili agli utenti”.